Campionati del mondo di Canoa Slalom

Penrith (Australia) - 29 settembre - 3 ottobre 2005

 

 

Domenica 25 settembre 2005.

Partenza dall'aeroporto di Torino Caselle, poi Francoforte, Singapore e finalmente Sydney. Sono passate 26 ore e per via del fuso orario è già martedì 27, sei del mattino.

Per fortuna che la valigia arriva subito e che l'organizzazione, allertata dal Responsabile della squadra Italiana Mauro Baron (grazie Mauro !), ha mandato un volontario a recuperarmi. Ci vuole un po' di tempo ad uscire dal caos del traffico dei pendolari che vanno al lavoro a Sydney e alle 9 siamo già sul campo di gara. E' molto bello. Qui si sono svolte le Olimpiadi del 2000 e l'impianto, a colpo d'occhio, ricorda quello di Atene.

Formalità per l'accredito e prime notizie logistiche. La nostra squadra è sul campo ed ha appena terminato gli allenamenti; devo proprio avere una faccia stravolta perchè mi offrono di accompagnarmi subito in albergo. Tutti mi consigliano di non dormire e di "tenere duro" fino alla sera. Lo faccio, con non poca fatica.

Pranzo con la squadra e nel tardo pomeriggio assisto alla cerimonia di apertura che si tiene nel "Penrith Withewater Stadium". Tira un'aria gelida, in Australia è appena iniziata la primavera, e sono poco vestito. Per i giorni seguenti sarà meglio coprirsi adeguatamente a "strati" per poi potersi spogliare quando spunta il caldo sole australiano. In verità poi non ce ne sarà bisogno: tolto il giorno successivo, avremo sempre almeno 30 gradi. La cerimonia è stata molto bella. Alla sfilata degli atleti di 54 nazioni sono seguite musiche, canti, balli con curate scenografie. D'effetto l'esibizione di un gruppo di aborigeni che ha presentato danze e musiche della tradizione di quel popolo.

Mercoledì 28 settembre 2005

Il primo incontro dei "Technical Officials" è alle 10; siamo più di 20. Quasi tutti sono volti noti, già conosciuti nelle precedenti partecipazioni a manifestazioni internazionali.

Nella riunione vengono illustrate alcune piccole innovazioni introdotte al regolamento internazionale per meglio definire i casi di penalità, in particolare il concetto di "intera testa" per considerare corretto il passaggio di una porta. Dalla discussione che ne è scaturita direi che l' I.C.F. non c'è tanto riuscita ! Poi classica diatriba su quale metodo usare per segnalare i punti fra Giudice di settore e Giudice di Porta, compilazione dei prospetti delle penalità, ecc. ecc. Mi sento di dire che queste riunioni (che sono sempre tutte uguali) non servono a molto. La modulistica è la stessa di Atene 2004, per fortuna che è prodotta con carta chimica e non bisogna usare la carta carbone come accadde per i Giochi. Il prospetto richiede l'inserimento su ogni foglio (che contiene 3 atleti) di un sacco di notizie: nome del giudice, settore, porte, categoria, manche, informazioni che - a mio parere - sono assolutamente di tipo burocratico; e poi l'immagine del canoista è troppo piccola per annotare con precisione i punti di contatto. Dedicherò le mie serate alla predisposizione dei prospetti.

Dopo l'incontro suggerisco a Jean Michel Prono, che è il Presidente della Commissione Slalom dell' I.C.F., di definire un modello  standand internazionale in modo che gli Ufficiali possano far riferimento sempre allo stesso tipo di formato. Faccio notare inoltre che ogni volta viene richiesto ai Giudici di Settore - nonostante la presenza del disegno - di dettagliare bene per iscritto come è avvenuto il tocco della palina. Un disegno meglio articolato, che schematizzi maggiormente le parti del corpo, consentirebbe di essere maggiormente precisi nel refertare i punti di contatto. Prono ha trovato interessante la proposta; speriamo che trovi seguito.

Il resto della giornata è stato dedicato a seguire la discesa degli "apripista" che hanno testato sia il percorso per le qualifiche sia quello per semifinali e finali. Nel frattempo ci erano state assegnate le postazioni e anche in questa occasione ho avuto l'incarico di Giudice di Settore, cosa che mi ha particolarmente gratificato in quanto ad altri Ufficiali - anche di maggiore esperienza - sono stati assegnati solo incarichi di Giudice di Porta.

Mi è stato assegnato il settore 4 che comprende quattro porte in discesa  (12, 13, 14, 15) molto sfalsate e che richiedono anche passaggi in retro. Con me collaborano due Giudici di Porta: l'Australiano Graeme Caudry ed il Kazaco Sergey Gussev che staranno dall'altra parte del canale. La prima impressione è che i passaggi fra le mie porte saranno al limite della regolarità per quanto riguarda il corretto inserimento della testa fra i paletti. Decidiamo quindi di posizionare Sergey decisamente di fronte alle quattro porte, addirittura all'altezza della n° 17. I fatti dei giorni successivi ci diranno che non ce ne sarebbe stato bisogno. Graeme invece è proprio di fronte alla mia postazione: ad oggi passaggio di porta ci confermiamo la penalità e guardiamo entrambi Sergey che - ovviamente a gesti vista la lontananza - ci segnala quello che ha visto dalla sua angolazione.

 

Giovedì 29 settembre 2005

Sono previste le qualifiche per C1 e K1 donne. C' è un vento eccezionale e le partenze vengono rinviate più volte. Alla fine la Giuria decide di annullare il programma della giornata e rimandare tutto al giorno dopo successivo insieme alle prove per K1 uomini e C2.

 

Venerdì 30 settembre 2005

Si inizia alle 7,30 del mattino e si va avanti sino alle 16,30.

Ho controllato nella mia postazione circa 1.600 passaggi. Le porte del mio settore si sono dimostrate meno impegnative del previsto. Mi avevano un po' spaventato le osservazioni che gli atleti italiani mi avevano fatto a cena: "Vedrai dei bei numeri !". In effetti le porte erano molto sfalsate e gli atleti scelgono - con tecniche diverse - di passare la 13 e la 14 in retro. C'è chi fa in retro entrambe, chi fa in retro la prima e chi la seconda. Solo pochi le passano direttamente: è una manovra abbastanza rischiosa. Assegniamo penalità chiarissime fra le quali un 50 ad un C2 polacco il cui secondo è passato con la testa fuori. Faranno anche un reclamo formale ma abbiamo visto il passaggio in quattro giudici diversi da quattro angolazioni diverse. Ovviamente viene respinto.

Andre Behs e Jean Michel Prono

E'  stata  una  giornata molto impegnativa e abbiamo svolto un buon lavoro. Nonostante l'elevato numero di partecipanti l'attenzione non è mai calata. Solo in un paio di passaggi non concordiamo sul tocco della palina: in questi casi la penalità viene comunque assegnata e sul prospetto evidenziata la differenza di giudizio.

Al termine della gara di qualificazione riceviamo i complimenti dal Chief Judge, il Brasiliano Andre Behs e dal Chief Official Jean Michel Prono, che hanno avuto pochissimo lavoro anche solo per semplici verifiche.

 

Sabato 1 ottobre 2005

Per le semifinali di C1 e K1 Donne sale un po' la tensione. Sono rimasti in gara praticamente i migliori e solo 10 si giocano l'ingresso alla fase finale. Tutti gli Italiani sono in gara, una bella soddisfazione. Ci sono ben 2 minuti e mezzo di intervallo tra ogni atleta (per consentire alla TV di trasmettere in diretta tutta la prova di ogni singolo atleta) e questo consente di relazione con abbondanza di particolari le dinamiche di penalizzazione. Il lavoro del Giudice di Settore è oramai da tempo codificato. Si osserva il passaggio, si attende conferma dal Giudice di Porta, se necessario si mostra la paletta con il relativo punteggio; poi si controlla che l'addetto al computer abbia riportato correttamente i punteggi sul proprio prospetto e si appone un visto di conferma autorizzandolo alla trasmissione che aggiornerà immediatamente il tempo di gara.  Proprio per motivi televisivi era necessario velocizzare queste fasi, rimandando all'ultimo la compilazione del nostro referto con tutte le indicazioni del caso.

La giornata scorre veloce. Ogni tanto c'è anche il tempo di seguire lo svolgimento delle gare sul maxi schermo.

 

I nostri Fina (C1), Manola Odorico, Andrea Coan, Angela Prendin (K1 Donne) fanno una bella gara ma non riescono ad agguantare la finale. Hanno dato il massimo e commesso pochissimi errori e si sono posizionati a metà classifica.

Anche oggi viene presentato un reclamo ufficiale per una penalità da 2 punti (molto evidente, peraltro) assegnata nel mio settore ad un'atleta Austriaca alla porta 12. Il Chief Judge chiede conferma prima ai controllori di porta e poi a me e - ovviamente - respinge.

Era stata talmente chiara che non avevo ritenuto di aggiungere alcun commento oltre all'indicazione dei punti di contatto fra canoista e palina. Evidentemente l'allenatore "doveva" presentare reclamo per far contenta l'atleta.

 

Domenica 2 ottobre 2005

E' il turno dei K1 uomini e del C2. Ci sono grandi aspettative per i nostri atleti: vanno in finale Daniele Molmenti (mentre Matteo Pontarollo, che la manca per un soffio, e Pierpaolo Ferrazzi restano fuori) ed il C2 di Andrea Benetti e Erik Masoero.

Gli atleti danno il massimo, rischiando molto: o si è dentro o si è fuori. Per questo motivo le penalità aumentano e vengono presentati altri due reclami sempre relativi al mio settore. In un'occasione la penalità era stata vista solo da me. Il Giudice di Porta, che è contro sole, non la rileva e segna sul suo prospetto che potrebbe essere stato il vento. Il Chief Judge mi chiede se sono sicuro al "200 per cento" e, vista la sicurezza con cui gli ho spiegato la modalità di contatto (un piccolo tocco di quelli che fanno girare la palina su se stessa !) respinge anche questo reclamo.

Daniele Molmenti in finale esegue una discesa velocissima ma tocca due volte e si classifica al sesto posto. Senza quei due piccoli tocchi sarebbe stata medaglia di bronzo. Il C2 sbaglia completamente la finale e si classifica al 15 posto, grazie anche ad un 50 punti di penalità collezionato nel mio settore. Mi ero tanto raccomandato la sera prima a cena: "ragazzi, per favore, niente penalità nel mio settore !". Erik Masoero sente il dovere di venirmi a confermare che il 50 c'era proprio !

 

Lunedì 3 ottobre 2005

Vi sarete chiesti, come ce lo siamo chiesto tutti noi, come mai una gara di lunedì. E' per il fatto che in Australia è una ricorrenza nazionale e la festa è stata sfruttata per dare adeguato risalto alle gare a squadre.

Sarà dura controllare quattro porte ! Mi assegnano un altro Giudice di Porta, l'Australiano Peter Grant. Graeme resta dall'altra parte del canale e Sergey e Peter staranno vicino a me. Ognuno controlla un singolo atleta ed io cerco di supervisionare tutto.

Più facile a dirsi che a farsi. Per rilevare le penalità riferite ai nostri 12 passaggi e verificare le modalità di contatto, ci vuole un po' di tempo che rallenta l'esposizione dei risultati.

Però, dopo il passaggio delle squadre meno brave che ovviamente toccano di più, prendiamo il giro e la giornata fila via in modo regolare. Avremo ancora un reclamo ufficiale. 

Per la K1 Donne e per il C1 improvvisato con Fina ed i ragazzi del C2 si tratta solo di una bella esperienza giacchè non hanno nessuna possibilità di risultato.

Per il K1 Uomini il discorso è diverso: dopo la prima manche sono terzi e i distacchi sono minimi. Fra gli aspiranti al titolo nella nostra postazione non sbaglia quasi nessuno. Seguo le discese sul maxi schermo e i nostri effettuano una seconda prova esemplare. Mancano solo la Slovakia e la Francia. Gli Slovacchi sbagliano e ci cedono il secondo posto. Con i Francesi nulla da fare; toccano una porta ma vincono lo stesso. Per noi è argento.

Emozionante la cerimonia di premiazione con la nostra squadra sul podio. Daniele Molmenti viene anche premiato per il secondo posto nella classifica finale di Coppa del Mondo di Slalom.

Il Chief Judge Behs ci ringrazia ancora una volta e non manca di far notare sorridendo che "Peppino" ha vinto la classifica per il maggior numero di reclami: saranno ben cinque alla fine delle gare.....assolutamente immeritati !

Poi saluti a tutti e arrivederci alle prossime gare.  Questa sera si festeggia la nostra medaglia con la squadra e domani si rientra in Italia.

 

E' stata una settimana intensa, praticamente passata sul canale dalle otto del mattino alle sei di sera. Un'altra esperienza indimenticabile, questa volta dall'altra parte del mondo ! E' stato bello vivere il Mondiale da dentro, insieme alla squadra azzurra ed insieme alla comunità dei Giudici Internazionali. Di questo un sentito grazie alla Direzione Arbitrale che ha proposto la mia partecipazione e alla Federazione che ha accolto la richiesta. Credo di aver svolto un buon lavoro, attento e preciso, di garanzia per gli atleti e di prestigio per il nostro collegio. Non per niente Jean Michel Prono mi ha chiesto di conoscere la nostra realtà, le modalità con cui "alleviamo" i nostri giudici in ottica internazionale. Lo metterò in contatto con Valerio Veduti affinchè possano scambiarsi proposte e suggerimenti.

 
 

 

 

Giuseppe D'Angelo

 

Un grazie particolare a Diego Dogà e a Roberto D'Angelo che mi hanno messo a disposizione molte delle belle foto che corredano il servizio.

 
Il canale è ancora senz'acqua... ...si aprono le pompe... e il percorso si anima.
Con un distanziometro digitale si è inventariato il posizionamento delle porte. Fina e Baron ripassano il percorso Al mattino il meeting è al coperto...
..ma alla sera all'aperto ! C'è vento, si aspettano le decisione della Giuria Ebbene si, di corsa ma abbiamo anche mangiato
Braccio sul petto: zero penalità Troppo vicino per non vedere qualcosa ! Gina, insostituibile telefonista. Mi ha aiutato a dare anche le penalità
Con Jean Michel Prono, presidente della commissione slalom ICF Pierpaolo Ferrazzi: testa fuori o dentro ? Ed ecco il podio del K1 squadre
Pontarollo, Molmenti, Ferrazzi... ...è argento !

Daniele Molmenti

secondo anche in Coppa del Mondo