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L'Irlanda vista dalla moto !
Il Perchio e la Cozza

Mercoledì 18/9/2002

Drogheda - Newgrange - Dublin

Alle 7.00, dopo una notte alquanto agitata, il Perchio viene definitivamente svegliato da gente che sale e scende le scale in ferro, sbatte porte di auto e di stanze e parla a voce più che alta. Alle 8.00 il Perchio prova la doccia e la trova ghiacciata e mezza rotta. Incazzato nero prepara i bagagli, sveglia la Cozza e le intima di muoversi: "Ce ne andiamo... e senza pagare!"
Uscendo da quella stalla incontrano l'orco che dice di stare per accendere la caldaia per la doccia. Il Perchio risponde:"I don't want your breakfast, the room is dirty and the shower is broken!" L'orco annichilito e privo della sua arma segreta (ci aveva lasciato il Febreeze in camera) scende a cambiare i fusti di birra disinteressandosi completamente dei due fuggitivi. Il Perchio e la Cozza si preparano alla partenza con molta calma in attesa della reazione dell'orco che non avviene, così se ne vanno per sempre.
Pochi km dopo si fermano in una stazione di servizio per la colazione. A quel punto la Cozza non è ancora in grado di capire bene cosa sia successo, ma dopo aver iniziato a far andare i ganascini si butta a capofitto nella didattica della prossima visita :

 

Lo vedi l'omino tagliaerba sopra il tetto?

Arrivati al Visitor's Center veniamo inglobati quasi istantaneamente nel 1° tour guidato della giornata: "Bus Stop 9.30 Newgrange" (ecco cos'era il bollino sullo specchio) è un bollino blu che ci appiccicano al petto e il quale ci rende tutti delle banane alla mercè dell'autista folle del pulmino molleggiato. Ad ogni curva sembra di essere sulle montagne russe e ad un certo punto incontriamo una mandria di mucche sulla strada. La Cozza entra in boresso al pensiero di ritrovarsi capovolta con una mucca che le lecca la faccia. Arriviamo alla megatomba e una tenera donnina ci fa una parlantina più che comprensibile di circa un'ora.
La visita all'interno comprende uno "spettacolo pirotecnico" per spiegare il raggio solstiziale. Una luce elettrica simula il raggio di sole che una sola volta all'anno (all'alba del solstizio d'inverno), e solo per pochi minuti, attraversa il corridoio d'ingresso illuminando la camera centrale. Qualcuno del gruppo si sdraia per capire da dove arriva il raggio di sole e, così disteso, rischia l'amputazione di alcune falangi da parte della Cozza inviperita perché ostacolata nella visione dei graffiti sulle pareti.
Torniamo alla bambina con il Perchio in ansia per la sua sorte e visto che non è successo nulla e che l'orco non ci ha seguiti ce ne andiamo verso Dublino. Arrivati in prossimità della città veniamo coinvolti in un turbinio di strade e stradine che ci portano in una zona industriale priva di qualsiasi indicazione e dove ci ritroviamo a fare sempre lo stesso giro senza mai trovare l'uscita. Dopo un'ora di bestemmie ci ritroviamo a 10km da Dublino sulla stessa strada da cui eravamo arrivati.
Riusciamo finalmente a raggiungere il Tourist Office dove prenotiamo un B&B per Dublino ed un altro per il giorno successivo a Rosslare. Ci installiamo e col bus torniamo in centro. Visitiamo un po' di chiese, ma solo da fuori perché vogliono soldi per entrare. Dopo aver studiato a lungo guida e cartina locale, capiamo che il centro pulsante della vita turistico-culturale si trova nel quartiere degli artisti chiamato Temple Bar. Trovatici di fronte ad un pub con lo stesso nome non possiamo resistere al suo richiamo pregno di tradizione ed autoctonicità ed entriamo per una Guinness.

Il locale è davvero carino, pieno di tecnicissimi e differenti ambienti che ne consentono un uso personalizzato: si va dalla stanza prettamente Irish con veri musici incorporati, al bancone trendy molto soft riservato ai veri artisti, per finire ad angolini all'aperto dove pare di essere in strada o nel garage dell'amico. La fauna non è da meno e si va dal trittico italiano della marina militare in divisa che nemmeno sa che nei pub non c'è mai nulla da mangiare, al quartetto di allegre donnine ormai non più giovani, ma che non disdegnano una pinta in compagnia tanto per mettere in mostra la tettanza.

Il resto del quartiere è un ammasso di locali e localini che fanno a gara per essere i più trendy e costosi del luogo. Abbandoniamo cotanta vitalità e per la sera ci imbuchiamo al Gallagher per una frugale ed economica cena. Effettivamente è economico perché anziché i soliti 46 costa solo 32€, ma di frugale non c'è proprio nulla. Anche se la Guinness è solo in lattina, la mappazza di hamburger è davvero riempitiva. Prima di cercare il bus per il ritorno cerchiamo un ultimo pub per il bicchierino della staffa e non potendo ingurgitare un Irish Coffee a causa dell'anguria che ci ritroviamo al posto della bonza, siamo contenti di trovare un pub che non lo produce e poterci consolare con un semplice whisky.
Avevamo paura di non fare in tempo per l'ultimo bus delle 23:15, ma la vita intensa della serata ci caracolla già intorno alle 21:00. Riusciamo quindi a prendere quello delle 21:40 dopo un'attesa di oltre 1/2 ora. Andiamo a nanna.

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