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L'Irlanda vista dalla moto ! |
Il Perchio e la Cozza |
Giovedì
12/9/2002
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Sneem - Dingle - Listowel
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Sveglia h
8.30 |
Colazione abbondante (come il solito), ma l'odierna albergatrice
ha la faccia triste. C’è il solone magnifico, ma anche il venticello freddo che ti
pelleochizza la pelle. Doccia calda in bagnetto freddo pieno di ragni e mosche.
Per la prima volta la bambina stanotte era al coperto. |
Acqua unta che non sciacqua. |
Partiamo e finalmente il sole ci accompagna per tutto il
tragitto.
Il Ring of Kerry si presenta ora davvero per quello per cui
è famoso: stupendi paesaggi di campagna verde che finiscono nel mare o
dolcemente o con ripide ed imponenti scogliere.
Sulla strada più volte ci vorremmo fermare per una
foto, ma sarebbe impossibile fare tutte quelle che vorremmo.
Visto il tempo di ieri avevamo quasi pensato di tagliare su
per le montagne accorciando di molto il numero di km, ma meno male che la nostra
fiducia nel sole ci ha fatto scegliere per la strada sulla costa. |
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Terminato il giro completo ci dirigiamo a Dingle. La strada
non è delle più panoramiche, anzi sono 50 km dritti in mezzo ai soliti campi
pieni di mucche. Arrivati a Dingle vediamo subito che le allegre casette
colorate sono stupende, ma la fiumana di turisti lo rende una specie di Rimini. |
Usciamo dal paese in cerca delle Slea Head e dopo una
decina di km ci tocca anche guadare un torrente. Foto di rito col Perchio coi
piedi a mollo a sostegno del suo cavallo d’acciaio… lo fanno tutti! Tutti
quelli che passano in auto fanno retro e un passeggero scende per fare la foto
del pericolosissimo passaggio affrontato sulle 4 ruote. Oddio! Non è
la Parigi-Dakar, ma la bambina non è che sia proprio la moto adatta ad
attraversare torrenti il cui letto è fatto di scivolosi sassi... |
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Lungo la strada ci sono dei fortini preistorici con
immancabile bar a sostegno economico del sito. Le foto alle Slea Head (scogliere con
grosse e lisce pietre oblique) non sono il massimo. Torniamo a Dingle e giriamo un po’ per foto. Entriamo in un
bar per un sandwich (buono e cipolloso). Come il solito il conto è intorno agli
11€. Ripartiamo. |
Dopo la funambolica esperienza del
guado del fiume, il Perchio è ormai in stretta confidenza con l’asfalto.
Il Perchio e l'asfalto, liscio, granulare, sabbioso o sterrato che sia,
sono pappa e ciccia. Ormai fra loro non vi sono più segreti e nessuno e
niente è in grado di fermarli. Le curve più pericolose sono affrontate
con il massimo della sfrontatezza... ci sentiamo invincibili!
(Quando leggerete di domani, ricordatevi queste frasi...) |
Arriviamo a Listowel. |
La guida cartacea diceva che era meglio di Tralee ed in
effetti passandoci non è che Tralee desse l’impressione di essere molto
allegra, ma neanche Listowel però! |
Fermatici al centro del paese vediamo solo 2 B&B. Uno
lo saltiamo (la Cozza avrebbe voluto entrarci) perché il Perchio pensa sia un bordello
(l'insegna recita "Bus & Taxi Service") l’altro è solo un pub in cui prendono per matta la
Cozza che entra a chiedere una stanza. Ovvio che se fuori c’è più di un
cartello che indica B&B non è detto che lo sia… finiamo con il farci
pelare 3€ al TouristInfo per fare una telefonata al B&B che NOI (il Perchio)
abbiamo scelto nella NOSTRA guida.
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“Voglio andare lì ! All’Haven !” |
La stanza dell'Haven B&B, per lo meno, è talmente
grande che conta addirittura 3 letti !
Ci si potrebbe persino organizzare uno spettacolo circense con acrobazie
nel
cerchio di fuoco saltando da un letto all'altro.
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La walking distance annunciata dalla guida sembrava corta,
ma sono ben 15 minuti a piedi dall’affollato e festoso centro cittadino dalle mille
risorse, dove tutto appare intellettuale e raffinato, tanto che la Cozza
ha rischiato di rimanere inglobata nel teatro.
Alla fine non è altro che un paese nato attorno al mercato del bestiame della
zona. Urla atroci di bovini ci accompagnano nella solita ricerca della
pappa. |
Ristoranti totali in paese: 3.
Uno è cino-viet-irish, qualcosa che non ispira
molto.
Un altro non ha il menu esternato.
Il terzo ed ultimo sembra sciccoso e
costoso.
Ce ne sarebbe stato un quarto, ma il menu visto all’andata è
scomparso al ritorno.
Entriamo al Wolves e mangiamo come bovi a 40€ circa. Qui un "gruppo vacanze
italiano" di 2 coppie + l'immancabile sfigato reggimoccolo ci frega il
tavolo grande e ci costringe ad improbabili equilibrismi per non far
cadere i megapiatti dal minitavolo affibbiatoci.
Per
concludere la serata andiamo in un pub per il solito Irish coffee. |
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