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L'Europa centrale vista dalla moto !

Il Perchio e la Cozza

Mercoledì 1/10/2003

Kappl (A) - Varese (I)
Ci svegliamo in una grigia mattina che non promette nulla di buono e non solo dal punto di vista meteo come mostrano le singolari TV locali che trasmettono solamente ed ininterrottamente immagini di webcam dei dintorni.
Il Perchio sembra KO dal mal di schiena al punto di voler tornare con l'auto di qualche amico chiamato dall'Italia per fargli guidare la moto fino a casa, poi si riprende e dopo la succulenta colazione a buffet intraprende la strada del ritorno (ora il contakm segna 69586).
Appena partiti compare una sbarra in mezzo alla strada... bisogna pagare un pedaggio per percorrere la strada sulle montagne? Sembra di essere al Mottarone e, dato che l'hotel accettava solo contanti, ci tocca sborsare 10 dei pochi euro rimastici in tasca.
La strada sul Silvrettagruppe è stupenda e in cima al passo si scorge la vetta della montagna più importante del gruppo, il Piz Buin. Finalmente al Perchio viene svelato uno dei tanti misteri della sua vita... ecco dove prende il nome la linea dei famosi solari. Solari? Ma se oggi il sole nemmeno si vede.

Anzi, lassù in cima, non si sa se perchè siamo in montagna o se sia solo la condizione odierna, piove una sottile pioggia, insistente e fastidiosa che non accenna a smettere.

Tanto è lunga e dolce la salita, tanto ripida e brusca è la discesa. Dall'alto dello strapiombo di ogni tornante si può vedere la strada che scende a valle. Una ripida e fitta serpentina che, con l'asfalto bagnato, ci mette un po' in apprensione per l'alta probabilità di scivolate.

Con molta cautela riusciamo comunque ad arrivare a valle dove la pioggia sembra cessare.

La vedi la strada tortuosa?

Poco prima del confine col Liechtenstein ci fermiamo per un caffè in un chiosco lungo la strada. La puzza di fritto ci permea, ma la sosta era dovuta ed improrogabile per allentare la tensione della discesa.

Dopo il Liechtenstein entriamo in autostrada e da questo punto in poi crediamo che raggiungere casa sia solo una formalità, ma le sorprese non sono finite.
Il Perchio s'avvede della scarsità di benza proprio quando abbiamo lasciato l'autostrada in direzione del traforo del San Bernardino. Ai lati della statale che corre sulle montagne vi sono solo installazioni militari, ma di stazioni di servizio neanche l'ombra. I paesi sono un po' più distanti e quindi alla prima uscita entriamo in uno di essi alla ricerca della benza.

Trovato il benzinaio, ovviamente CHIUSO, sorge il problema della banconota svizzera, che ovviamente non abbiamo, da inserire nella macchinetta del self-service. A dire il vero gli euro li accetta, ma solo banconote da 10 e da 20. Noi, invece, ne abbiamo una da 5 e una da 20, ma non ci stanno 20 euro di benza nella pancia della nostra bambina!
Arriva una famiglia di Berna per fare rifornimento e chiediamo loro se hanno 2 da 10 da cambiare... niente da fare. L'uomo torna alle sue faccende, poi s'informa meglio del nostro problema e alla fine, colto da compassione, ci offre benzina in regalo. Non voleva proprio nulla, ma riusciamo a convincerlo ad accettare 5 euro in cambio di 7 franchi di benzina.
Ovviamente pochissimi km dopo troviamo un benzinaio aperto e che parla anche italiano... vabbeh, facciamo l'ultimo pieno e ripartiamo.
Adesso piove molto, anzi, davvero tanto.
Il San Bernardino conferma, come all'andata, di essere un'interminabile galleria dal fondo stradale MOLTO accidentato.
La Svizzera, anche se siamo ormai zuppi, fila via tranquilla sull'autostrada e al rientro in Italia l'ansia di arrivare si fa sempre più intensa.
Ormai il viaggio è finito e vogliamo solo una doccia e un po' di riposo, ma nel frattempo dobbiamo fare i conti con gli italiani al volante. Dopo 2833 km percorsi a fianco di corretti e tranquilli guidatori europei, gli ultimi 25 km italiani rischiano di essere proprio una beffa... evitiamo il botto per ben 3 volte!

Quando il contakm segna km 69925 siamo nel cortile di casa.

Ora ci aspettano un paio di giorni prima di riprendere la nostra vita quotidiana, il tempo necessario per rendersi conto di quello che è successo in questi 15 giorni e raccogliere idee e ricordi da trasmettervi da queste nostre pagine.

Arrivederci al prossimo viaggio...

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