Il
politraumatizzato è colui che ha subito un trauma maggiore in
due o più segmenti corporei, intesi come testa, torace, addome,
arti superiori ed inferiori e colonna vertebrale
I criteri
di valutazione del trauma maggiore rappresentano,
allo stato attuale delle cose, lo strumento più utilizzato
soprattutto per quanto concerne l'ottimizzazione del tipo di
mezzo da inviare sul posto. Sono riferiti, in modo particolare,
alle problematiche di intervento legate agli incidenti della
strada.
Questi indici vengono
suddivisi in due gruppi, uno riferito al luogo in cui si
è verificato il sinistro, ed uno riferito alle lesioni
riportate:
ITM SITUAZIONALI
Grave riduzione
dell'abitacolo di un veicolo
Estricazione complessa
per gravi danni a un veicolo
Presenza di un altro
paziente deceduto a bordo dello stesso mezzo
Motociclista/ciclista
proiettato a grande distanza dal proprio mezzo
Grave danno al casco
Caduta da oltre 3 metri
di altezza
ITM DI LESIONE
Ferite penetranti a
livello di testa, collo, torace, addome
Lesioni penetranti alla
radice degli arti
Lesioni da schiacciamento
a livello di testa, collo, torace, addome
Amputazione di arti
Occorre preoccuparsi, nell'ordine,
di escludere:
Airways:
presenza di corpi estranei
frattura delle mandibole e/o del massiccio maxillo-faciale
rottura della trachea o del laringe
frattura del rachide cervicale
pnx ipertensivo
tamponamento pericardico
shoch emorragico: lesioni intra-toraciche, lesioni
addominali, fratture del bacino e/o del femore NB: con il 30% di perdita del volume ematico compaiono
alterazioni del colorito e delle caratteristiche della
cute; con una perdita del volume ematico uguale o
maggiore al 50% compaiono alterazioni dello stato di
coscienza.
Disability:
lesioni craniche
insufficiente ossigenazione
shock
intossicazione da alcool e/o droghe
Exposure:
Ipotermia: Il paziente politraumatizzato è
RAFFREDDATO per definizione: l'approccio terapeutico,
l'esposizione per poterlo visitare completamente e le
visite dei consulenti causano un raffreddamento "iatrogeno".
Ciò comporta una riduzione nell'efficacia dei sistemi di
compenso, ed un abbassamento delle difese immunitarie del
soggetto
scivolamenti della testa dalle mani del
soccorritore.
rotazioni del collo.
eccessivo innalzamento della nuca (a causa
dello spessore del casco)
Si
riporta un interessante intervento di Nicola Gualteroni apparso
su it.medicina.primosoccorso:
Se consideri che:
il casco in ambulanza non lo puoi
togliere, per le vibrazioni e per la mancanza di
spazio utile per farlo;
il casco se sono in uso presidi
quali cucchiaio, ked, spinale, ecc... non lo puoi
togliere se non dopo aver rimosso tutto quanto;
il collare cervicale non lo puoi
mettere se non togli prima il casco (ed è questa
una manovra da considerarsi pressochè
obbligatoria in caso di traumi cervicali);
se il paziente indossa un casco
integrale mai e poi mai riuscirai a ventilarlo in
caso di sopraggiunto arresto respiratorio ne
riuscirai mai a somministrare ossigeno;
in caso di frattura di denti o di
presenza di protesi odontoiatriche con il casco
non riesci a rimuoverle e non solo: spesso non ti
accorgi nemmeno del problema;
se il paziente ha una frattura
cranica ti assicuro che il casco si è già
spaccato molto prima delle ossa del cranio! Se il
casco è intatto anche la scatola cranica lo è,
in questo caso è molto più preoccupante la
condizione del rachide;
non riuscirai mai a fare una
valutazione completa dell'eventuale trauma
cranico finchè non togli il casco;
in caso di otorragia se c'è il
casco: primo non te ne accorgi poichè
l'imbottitura del casco è assorbente; secondo
questo potrebbe costituire un "tappo"
alla fuoriuscita del materiale ematico e come
indicato in qualunque libro di P.S. l'otorragia
non va arrestata;
il casco è più pesante ed ha una
superficie più liscia e più sferica della testa
e quindi è estremamente più facile che questo
si muova, producendo o aggravando lesioni,
durante il trasporto;
tenerlo in testa non serve a nulla
perchè tanto toglierlo è la prima cosa che
farebbero una volta entrati in PS: il casco non
è radiotrasparente;
la conclusione, logica, è che il casco
va tolto sempre e comunque come prima cosa subito dopo
aver riposizionato il paziente in modo da poter fare la
manovra con sicurezza. Ricordarsi di portare il casco in
PS. Puo' essere utile per risalire alla dinamica della
lesione. Nicola Gualteroni
Il cervello rappresenta il 2%
dell'intero peso corporeo
Consuma il 20% del fabbisogno
in ossigeno dell'organismo
Consuma il 25% del fabbisogno
di glucoso
A) TRAUMA
CRANICO MINORE
CODIFICAZIONE
DESCRIZIONE
PROTOCOLLO
Grado
0: GCS 15
Codice 1
Paziente
cosciente, non presenza di amnesia, contusione e dolore
in sede di impatto
Trasporto
all'ospedale più vicino
Grado
0 a rischio
Codice 1
Paziente a
rischio di deterioramento tardivo: terapia con
anticoagulanti, portatore di derivazioni liquorali
TAC entro 12
ore
Osservazione per 24 ore
Grado
1: GCS 14-15
Codice 2
Transitoria
perdita di coscienza, anossia, cefalea, vomito, ferite al
capo
Trasferimento
in ambulanza al'ospedale più vicino con TAC funzionante
Grado
2: GCS 14
Codice 2
GCS 14
persistente dopo stabilizzazione
Trasporto in
ambulanza allo ospedale più vicino dotato di
neurochirurgia
B) TRAUMA
CRANICO MAGGIORE
Si descrivono nel trauma cranico
maggiore un danno primario, conseguente al trauma stesso,
e un danno secondario, come "effetto rebound" al
danno primario
Il Revised Trauma Score è
un metodo di valutazione a punteggio che descrive le probabilità
di evoluzione positiva (guarigione) in un paziente che abbia
subito un trauma cranico maggiore. Valuta tre parametri, e ad
essi associa un punteggio:
Decelerazione improvvisa:
lesione dei peduncoli vascolari, dei legamenti e dei mesi
Aumento della pressione
esterna: lesione prima degli organi cavi,
successivamente di quelli a consistenza parenchimatosa
Aumento della pressione
intra-addominale: esplosione degli organi cavi,
fratture diaframmatiche, rottura della valvola aortica
Traumi penetranti:
possono coinvolgere qualsiasi organo
B) VALUTAZIONE
DELL'ADDOME:
Ispezione: valutare
presenza/assenza di
distensione
contusioni
abrasioni
oggetti conficcati
penetrazioni
eviscerazioni
sanguinamenti
Palpazione: valutare
presenza/assenza di:
difetti di parete
dolore
difesa
fratture della pelvi
dolore/ipermobilità alla
compressione delle ali iliache
C) SOSPETTARE
UNA LESIONE ADDOMINALE INTERNA IN PRESENZA DI:
dinamica a rischio
contusioni e/o ferite a
livello della parete
shock senza causa apparente
rigidità, difesa,
distensione dell'addome
Per quanto concerne la
presenza eventuale di oggetti conficcati nella
cavità addominale, NON ESTRARRE, NON PALPARE ma coprire
con garze e telini sterili, e trasportare immediatamente
in Pronto Soccorso;
In presenza di eviscerazione,
NON TENTARE MAI DI RICONDURRE I VISCERI IN CAVITA', ma
coprire con telini sterili inumiditi con soluzione
fisiologica sterile, e trasportare immediatamente in
Pronto Soccorso (situazione "Load and Go")