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Francesco
Regnani, sacerdote romano, era dottore in sacra teologia, in filosofia e in
matematica, ed insegnò dall'inizio del 1800 nel liceo del seminario pontificio
romano. I quattro volumi offrono un delizioso spaccato dell'ambiente culturale dell'ultima Roma papalina, ed è una visione della fisica permeata da incredibile e disarmante ingenuità. Per esempio, a proposito del processo a Galileo afferma: Convien riconoscere che chi à contribuito più d'ogni altro alla pronta propagazione del sistema copernicano, ed al perfezionamento delle sue prove, è stato Galileo Galilei: sebbene si debba d'altra parte confessare, che questi colle sue imprudenze nocque assai, disturbando le coscienze prevenute universalmente in contrario, ed involontariamente contribuendo in un momento il più critico all'intronizzazione dello spirito privato, e della libera discussione, ed al disprezzo di ogni autorità sugli intelletti. Dico questo per premunire i miei scolari, affinché non cadano nella comune leggerezza, per non dire malignità, colla quale ogni qual volta ritorna il discorso sul sistema copernicano, tutti quelli che ànno una semplice infarinatura in fatto di scienze naturali e di storia (e persino le donne) credono di farsi belli, e di passare per istruiti esclamando, dopo un affannato sospiro di compassione, - povero Galileo -; oppure ripetendo con riso ironico e cipiglio beffardo il notissimo - e pur la zira -.
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