LA MONTAGNELLA: TRA LEGGENDA E REALTA' |
La montagnella, luogo ormai mitologico per la realtà arbereshe di Carfizzi, San Nicola dell’Alto e Pallagorio, anche se si trova in territorio di Carfizzi, essa fa parte ormai di quella cultura, di quel DNA che lega come un cordone ombelicale il mondo operaio di questi luoghi. Inizialmente
il punto di ritrovo era fissato al bivio e tutte le riunioni e comizi
venivano svolti tra il verde della prima salitella. I cortei partivano
dalle sezioni dei partiti, con le bandiere rosse del PCI (Partito
Comunista Italiano), del PCUS (Partito Comunista di Unità Proletaria),
del PSI (Partito Socialista Italiano) e di tutti gli altri Partiti di
Sinistra. Con
la Banda Musicale che eseguiva i brani dell’Internazionale,
l’Inno dei Lavoratori, la mitica Bandiera Rossa, Bella Ciao, si girava
per tutte le strade paese e dopo aver raccolto tutto il mondo operaio ci
si dirigeva con tutti i mezzi verso quel luogo, simbolo di raduno di un
mondo che difendeva il diritto del lavoro e di tutte le sue conquiste, e
tutto questo naturalmente dopo aver depositato una corona di fiori ai
piedi del monumento dedicato ai caduti sul lavoro, con particolare
riferimento alle vittime delle miniere. La
cerimonia era identica in tutti e tre i paesi, la musica sempre la stessa,
gli slogan sempre identici, la voglia del rosso radicato in egual modo. La
vecchia DC era solita festeggiare, qualche volta, davanti alla piazza del
comune sventolando la bandiera bianca con lo scudo crociato ed inneggiando
il Bianco Fiore. Che belle quelle lotte, almeno davano un certo peso e
significato a tante inimicizie. Oggi si litiga soltanto se uno è
bianco/nero, giallo/rosso o rosso/nero. Fino a qualche tempo fa il partito era dottrina, diventava missione, predicava un mondo di conquiste e di diritti che a volte furono bagnate nel sangue contadino. Melissa ne era, ed è, l’emblema del circondario, memore di quell’eccidio di Fragalà che poi passo nella storia, ferendo nel profondo del cuore tutto il mondo operaio. La montagnella, ancora oggi rappresenta tutto questo. La montagnella con i suoi 84 anni di vita, non dimentica tutte le lotte fatte e le conquiste ottenute. Nell’ultimo 1° Maggio, Nello Alfieri, Sindaco di Carfizzi, ha voluto ricordare i nomi di Michele Pacenza e Tommaso Tascione, che ci hanno da poco lasciato, nomi che hanno lasciato un grande vuoto nei loro paesi natii, ma non è giusto ricordare solo loro due; molti sono i nomi di coloro che hanno fatto la storia della Montagnella. Quando si fanno i nomi dei Scaglione, dei Vitale, dei Maccarrone, dei fratelli Napoli, dei Costanzo, dei Livani, dei Cavallo, dei Turano, dei Tascione, degli Amodeo, dei Pontieri, e soprattutto dei Tassone, vuol dire ripassare circa un secolo di storia dei tre paesi arbereshe. E se tralasciamo le buone anime del passato ed incominciamo a guardare negli occhi i vari Vulcano, Basta, Ammirati, Lombardo, Donadio, Rota ed i parenti di tutti quelli già citati prima, noti nelle loro pupille una certa commozione che racconta una vita colma di lotte legata ad un partito che forse non c’è più. Pensi ad una sezione di Partito che fino a due anni addietro aveva almeno una finestra illuminata ed una porta aperta disposta a risolvere tanti problemi sia di natura politica che sociale. Ma nonostante questa crisi politica, il 1° Maggio con la sua Montagnella ti da quella speranza, ti fa intravedere quel lumicino che ti sussurra: “ continua a lottare, non tutto è perduto, forse domani cambierà”. La
Montagnella ti fa ricordare soprattutto un nome, quello del Dott. Pasquale
Tassone, un giovane medico graduato che appena finita la prima guerra
mondiale, con la sua preparazione culturale e politica ebbe la capacità
di saper riunire Pallagorio, Carfizzi e San Nicola dell’Alto in un unico
container sociologico. La forza di questi tre paesi arbereshe, tanto
simili tra loro, ma molto diversi dagli altri del circondario, hanno avuto
la forza, la tenacia, la volontà politica, folkloristica e culturale di
aver sempre saputo difendere e organizzare la festa dei lavoratori. Non
risulta tra gli annali che sia mai stato saltato qualche 1°Maggio, se non
durante la seconda guerra. La Montagnella è sempre stata una tappa
mitologica, si racconta addirittura, che qualcuno sia stato battezzato tra
le braccia verdi di quei posti. Ogni anno che passava si notava notava un
numero sempre maggiore di partecipanti. Ogni anno che passava, si notava
sempre più la presenza di personaggi politici. Le figure sindacali piano
piano hanno incominciato a dare alla Montagnella quell’importanza come
punto di riferimento per discutere e predicare tutto ciò che riguardava
la lotta operaia. La CGIL e la UIL l’hanno scelta come punto strategico
provinciale, ed i politici come punto di raccolta delle masse popolari. I
vari On.li Pasquale Poerio, Sestito, Guarascio, Maurizio Mesoraca,
Giancarlo Sitra, Giuseppe Pugliese e Rocco Gaetani hanno fatto della
Montagnella una delle loro mete preferite per radunare a raccolta i
simpatizzanti della sinistra. Oggi come allora, questo luogo, continua ad
essere sempre più luogo di appuntamento. Se prima era l’emblema di San
Nicola, Carfizzi e Pallagorio, oggi sta diventando il punto d’incontro
non solo della Provincia Crotonese,
ma di tutta la Calabria intera, e l’anno scorso addirittura dopo 81 anni
per la prima volta un Sacerdote, Don Matteo Giacobbe, e quest’anno Don
Domenico Parrotta, vi hanno celebrato il Sacro Rito della Santa Messa. La
Comunità Montana dell’Alto Crotonese, nella persona del suo Presidente
Dott. Carlo Rizzo, anche quest’anno ha voluto patrocinare la festa, nel
1998 aveva realizzato il monumento, perché ritiene che sia una
manifestazione che rispetta la cultura democratica e civile non solo dei
tre Comuni arbereshe, ma di tutta l’intera Comunità Montana. Per
il Sindaco di San Mauro Marchesato, Giovanni Frandina,la Montagnella è
diventata un momento importante per tutto il Crotonese dato che è rimasto
l’unico giorno in cui tutto il mondo operaio si riconosce. Per
Mimmo Zumbo, della Segreteria Regionale della CGIL, venuto addirittura da
Reggio Calabria, il 1° Maggio della Montagnella
è stata una tappa molto importante perché si è potuto notare un
forte radicamento della cultura operaia fra le popolazioni, ma la sorpresa
maggiore è stata nel notare l’assemblaggio fra giovani ed anziani che
comunicavano fra loro nel rispetto della giornata. Per
Lucia Scavello, della segreteria CGIL Prov.le, il 1° Maggio della
Montagnella è un appuntamento irrinunciabile, perché mantiene vivi, la
lotta, i diritti del lavoro, la solidarietà contro il terrorismo e tutti
quegli obbiettivi che il mondo operaio si prefigge. Per
il Sindaco di Savelli, Dott.ssa Angela Caligiuri, la Montagnella è un
rinnovarsi di valori che non vanno assolutamente dispersi, e questa è una
di quelle giornate che ci tengono sempre vivi e presenti, e la presenza di
questa gente dimostra che tutto questo è giusto. Per
Enzo Ma rullo, della Segreteria Prov.le UIL- FPL, Sannicolese purosangue,
il 1° Maggio della Montagnella è una tradizione piena di ricordi che
mantengono vivo quell’idea di solidarietà sociale che sembra essere
messa in forse da un certo comportamento governativo. Per
Antonio Sciumbata, della CGIL di Crotone, è stata una lieta sorpresa
colma di un insieme di emozioni che gli hanno fatto ricordare l’infanzia
e l’emozione è stata ancora maggiore quando si è toccato il punto che
il movimento sindacale sta attraversando. Per
l’Assessore Mascaro, delegato del Sindaco di Casabona, è stata una
prima volta colma di emozioni, ed il momento più toccante è stato nel
notare l’amalgama della gente sia dal punto di vista politico che
sociale. L’assessore
Regionale, Dionisio Gallo, impossibilitato ad intervenire per impegni
politici, ha fatto pervenire un comunicato di stima e valore per il mondo
operaio. Per
la Dott.ssa Rita Anania, Presidente Prov.le delle Pari Opportunità,
abitudinaria del 1° Maggio della Montagnella, è stata una giornata
storica soprattutto in questo momento che il Sindacato ha preso strada più
che mai. La giornata ha assunto un significato diverso, più forte proprio
per lo scenario che si sta verificando a livello nazionale ed è con
questo spirito che la gente spera che tutti i diritti acquisiti fino ad
oggi continuino ad essere tale. Infine
per il Consigliere Regionale, Avv. Pino Napoli, quest’anno la giornata
della Montagnella ha assunto caratteristiche non solo celebrative ma anche
di manifestazione d’impegno concreto in difesa del lavoro e dello
sviluppo. Sul tema politico la vicenda dell’art.18, pone al movimento
dei lavoratori e ai partiti democratici, un ulteriore impegno di difesa di
quel sistema di garanzie la cui conquista è frutto di lotte e battaglie
del movimento democratico del paese. L’Amministrazione
Prov.le è stata presente con il Suo Presidente Prof. Carmine Tallarico, e
l’Assessore all’Ambiente Lucio Casentino; i DS sono stati
rappresentati dal suo Segretario Prov.le Rocco Gaetani; Mimmo Tommaino per
la UIL; Giorgio De Santis. Ilde Donadio e Pino Puccio, neo Segretario,
hanno rappresentato il nuovo coordinamento politico di Rifondazione
Comunista. Dopo
la cerimonia religiosa ed i vari interventi politico sociale, il primo
maggio della Montagnella si è trasformata come d’incanto diventando per
grandi e piccini simile ad un parco giochi dove tutto viene permesso. La
musica di varie chitarre ed i canti folkloristici tipici del circondario,
hanno incominciato ad incorniciare vari gruppi di persone dediti a
trasformare il luogo ad una tipica giornata di pasquetta, coronata dai
colori vivaci delle bandiere che già dalla mattinata sventolavano per il
verde. Infine
per la ricorrenza del 1° Maggio, il Pittore Qintino La Noce, ha voluto
immortalare in un bellissimo quadro, tutta la maestosità, il verde e la
storia politica della Montagnella. SULLA
LUIGI
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