PUBBLICAZIONI
SEMINATORI DI SPERANZA... CON TUTTI I SENSI
Orientamenri Pastorali per il triennio
2007-2010
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Don Tonino – come amava farsi
chiamare mons. Antonio Bello (1935-1993) – è passato come una meteora nel
cielo della Chiesa italiana, ma, come capita ai profeti, il suo carisma resta,
nella memoria e nei suoi scritti, più vivo che mai. I suoi scritti –
pubblicati quasi tutti postumi – lo rivelano come uno dei maestri del
nostro tempo, poeta e profeta della quotidianità, che sa riscrivere il Vangelo
secondo la grammatica del mondo d’oggi, ricorrendo a immagini domestiche,
rurali e feriali, a tutti comprensibili, ma spesso eversive e inusuali.
....... Così David M. Turoldo saluta il
suo magistero straordinario: <<Grazie, fratello vescovo, del tuo
coraggio. Grazie delle cose che dici e del modo in cui parli. Grazie per quel
tuo incedere nel fiume della vita a mani distese, con nulla di forzato, nulla
di retorico. Grazie per i drammi che descrivi, le solitudini e le disperazioni
che ti struggono dal di dentro. Grazie per il modo con cui sei riuscito a
stabilire un continuo confronto tra realtà e fede, tra verità e realtà…
Grazie perché non ami la “letteratura edificante” e, ad ogni pagina
riesci a folgorarci sulle nostre banalità e a scuoterci nel “belvedere
delle nostre contemplazioni panoramiche” e ci inviti a metterci in
ascolto del futuro…>>.
...... Queste pagine, frutto d’una attenta ricerca
interdisciplinare, approfondiscono la personalità di Don Tonino e riportano
un’ampia scelta antologica dei suoi scritti, per aiutare anche chi
l’accostasse per la prima volta a gustare il valore e l’originalità
d’un magistero profetico spesso controcorrente e anticonformista, ma
ancora attualissimo e aperto sulle frontiere della speranza.
Educare è bello. Educare è difficile.
Educare è possibile. Non sono slogan per una campagna pubblicitaria per
aspiranti puericultrici. Sono i compiti che devono coinvolgere in maniera
responsabile e gioiosa tutti gli adulti, soprattutto gli adulti genitori.
Abbiamo bisogno di recuperare una missione educativa della famiglia; una
missione che deve essere continuamente pro-posta per ritrovare le motivazioni
profonde di un discorso educativo che la famiglia deve avere il coraggio
ancora, anzi, più che mai, di continuare.
I genitori sono i primi e principali educatori, pur nella
prospettiva delle diverse istanze educative nella società e nella chiesa, e tra
queste, in modo particolare la scuola. Va ribadito con forza
l’originario, primario ed invio-labile diritto-dovere all’educazione
integrale dei figli rispetto a qualsiasi altro potere sociale e pubblico. Tutte
le altre mediazioni educative, che la società deve rendere possibili e con le
quali la famiglia deve entrare in dialogo partecipativo e comunicativo, lungi
dal sostituire i genitori, devono restare a servizio della funzione educativa
della famiglia. Va comunque detto che la famiglia oggi si trova abbastanza
spiazzata nell’educazione rispetto alle molteplici mediazioni educative e
dei mezzi di informazione sociale. Ecco che è necessario partire da un
interrogativo: la famiglia può ancora educare?
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