Manifesto 2000 |
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Il testo del "Manifesto 2000" è stato creato da sei Premi Nobel per la pace, per creare un senso di responsabilità a livello personale; non è un appello o una petizione rivolta alle più alte autorità. L'obiettivo è presentare 100 milioni di firme all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nella riunione del millennio nel settembre 2000.
MANIFESTO 2000 - Coltiviamo la Pace
traduzione a cura della Segreteria della Federazione Italiana Club UNESCO
centrounescofi@iol.it Firenze, via Maggio 6, fax 055 583454.UNITEVI AL MOVIMENTO INTERNAZIONALE PER LA CULTURA DELLA PACE E DELLA NON-VIOLENZA
- Perché l’anno 2000 deve rappresentare un nuovo punto di partenza, l’occasione di trasformare - insieme - la cultura della guerra e della violenza in una cultura di pace.
- Perché una simile trasformazione esige la partecipazione di ognuno di noi, deve offrire ai giovani e alle generazioni future valori che li aiutino a formare un mondo più giusto, più solidale, più libero, degno e armonioso e più ricco per tutti.
- Perché la cultura della Pace renda possibile lo sviluppo durevole, la protezione dell’ambiente e la valorizzazione di ciascuno.
- Perché io sono cosciente della mia parte di responsabilità di fronte all’umanità, in particolare dei bambini di oggi e di domani, io prendo l’impegno nella mia vita quotidiana, nella mia famiglia, nel mio lavoro, nella mia comunità, nel mio Paese e nella mia regione di:
- "Rispettare la vita e la dignità di ogni essere umano senza discriminazione e pregiudizio"
- "Rifiutare la violenza": praticare la non violenza attiva rifiutando la violenza in tutte le sue forme, fisica, sessuale, psicologica, economica e sociale, in particolare verso i più vulnerabili e i più deboli, quali i bambini e gli adolescenti.
- "Dare libera espressione alla mia generosità": mettere a disposizione degli altri il mio tempo e le mie risorse materiali coltivando la generosità per mettere fine all’esclusione, all'ingiustizia, all'oppressione politica ed economica.
- "Ascoltare per comprendere": diffondere la libertà di espressione e la diversità culturale privilegiando sempre l’ascolto e il dialogo senza cedere al fanatismo, alla maldicenza e al rifiuto dell’altro.
- "Preservare il pianeta": promuovere una fruizione responsabile e una forma di sviluppo che tenga conto dell’importanza di tutte le forme di vita, e preservando l’equilibrio delle risorse naturali del pianeta.
- "Reinventare la solidarietà, contribuire allo sviluppo della propria comunità": contribuire allo sviluppo della mia comunità, con la piena partecipazione delle donne e nel rispetto dei principi democratici, al fine di creare tutti insieme, nuove forme di solidarietà.
Firma del Manifesto 2000 per aderire al movimento internazionale per la cultura della pace e della non-violenza
Messaggio del Direttore Generale dell’UNESCO per l’anno 2000, anno internazionale per la cultura della pace Parigi, 28 dicembre 1999.
Il Direttore Generale dell’UNESCO, Koikiro Matsuura, ha lanciato un messaggio per l’anno 2000, proclamato Anno Internazionale della cultura della pace dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
"Il secolo che si chiude ha conosciuto progressi vertiginosi nei campi delle scienze, della tecnologia, della comunicazione. Ma sfortunatamente, non è riuscito a mettere fine ad azioni basate su rapporti di forza e sulla logica di guerra. Ecco perché l’anno 2000 è stato dichiarato dalle Nazioni Unite Anno Internazionale per la cultura della pace.
E’ passato poco più di mezzo secolo da quando l’UNESCO è stata creata, con la missione di innalzare nello spirito degli uomini le difese della pace. I suoi padri fondatori la hanno dotata, a questo fine, di un arsenale pacifico, le cui pietre portanti sono l’educazione, la scienza, la cultura e la comunicazione.
Ai quattro angoli del mondo, municipalità, strutture scolastiche, istituzioni, associazioni, traducono già in azioni concrete la cultura della pace e tentano di sradicare la povertà e di attenuare le disuguaglianze, lavorando per la promozione di uno sviluppo durevole e per il rispetto dei diritti dell’uomo, rafforzando le istituzioni democratiche, incoraggiando la libertà di espressione, migliorando la condizione delle donne nella società o salvaguardando la diversità culturale e l’ambiente.
La pace non può essere garantita dai soli accordi politici, economici o militari: essa dipende in larga misura dall’adesione unanime, sincera, duratura dei popoli. Tocca a noi, quale sia la nostra età, il nostro sesso, la nostra posizione sociale, la nostra appartenenza religiosa, la nostra origine culturale, costruire questo mondo in pace. E’ incarnandosi nei comportamenti, nelle attitudini, attraverso ogni atto della vita quotidiana, che si potrà realizzare la pace. La cultura della pace è la cultura universale che tutti i popoli, tutti gli esseri umani devono condividere per dare un senso alla loro appartenenza comune all’umanità."Insieme costruiamo questo mondo, cominciamo a firmare il manifesto 2000, attraverso il quale ciascuno di noi si impegna a mettere in pratica nella sua famiglia, nella sua comunità, nel suo posto di lavoro i principi universali di una cultura di pace, di non violenza e di armonia. Insieme coltiviamo la pace. E a proposito, che cosa farete voi, voi stessi, per la pace, oggi?
Firma del Manifesto 2000 per aderire al movimento internazionale per la cultura della pace e della non-violenza
LA MIA FIRMA
Il mio nome come firmatario del Manifesto 2000 comparirà sul sito internet dell’UNESCO a questo dedicato.
TUTTE LE FIRME SARANNO PRESENTATE ALL’ASSEMBLEA GENERALE DELLE NAZIONI UNITE ENTRO IL SETTEMBRE 2000Altri Link
Assemblea Generale delle Nazioni Unite - ONU
United Nation High Commissioner for Refugeers - UNHCR
Il mio nome è mai più - Sito dedicato al singolo di Liga - Jova - Pelù in favore delle vittime della guerra.
Ultima modifica: martedì 01 ottobre 2002