Mystery Jazz: l'ultimo decennio

John Scofield - Time on My Hands - Blue Note 1990
di Guido Marenco

Non mi era capitato di ascoltare questo lavoro quando uscì nel 1990, anche perchè allora ero ancora impegnato a farmi una cdteca di musica classica.
A sentirlo oggi (l'occasione viene dal fatto che la Blue Note ha saturato il mercato estivo con superofferte a € 9,90) devo dire che il disco mi convince, anche se per la verità non mi entusiasma.
Perchè manca quel guizzo di genialità che fa grandi i dischi.
C'è mestiere, indubbiamente c'è anche un contenuto musicale fluido e piacevole.
E' jazz mainstream, adatto a chiunque abbia passato elementari e medie inferiori nell'approccio al consumo musicale.
Impegnati nell'impresa erano quattro tipi di eccellenza quali il chitarrista elettrico John Scofield, il sax tenore Joe Lovano, il contrabbassista Charlie Haden e il superbatterista JackDeJohnette.
Scofield era dotato di un background rock di grandissimo spessore, ma in questo caso suonò (e compose, i brani erano tutti suoi) molto jazzy, anzi, del tutto dentro ad uno stile di jazz che era quello imparato dalle sue esperienze con Miles Davis.
Sarebbe riduttivo ed inesatto parlare di jazz-rock per queste musiche, anche se le sonorità elettriche sono preponderanti. Comunque sia, siamo un bel palmo sopra a tutti i prodotti dozzinali della fusion più commerciale.
La supersezione ritmica è molto varia e gli interventi di Lovano al sax sono di matrice coltraniana (ed un po' rollinsiana...). Il tutto non contrasta affatto con il background rockettaro di Scofield (che in certi passaggi ricorda Santana) ma si integra assai ben(ino) nell'insieme.
Un prodotto del genere non arriva all'otto in una scala di valutazione, ma un setteemezzo largo se lo merita tutto. Per rispetto alla verità, devo anche aggiungere che di norma sono molto più propenso ad ascoltare merce di questo genere che i capolavori proposti dal buon Luke...
Buone vibrazioni che rilassano, non impegnano, e comunque si prestano ad un ascolto anche attento e concentrato. Sassofonisti, chitarristi, bassisti e drummers troveranno molto da imparare da queste tracce, compresi quelli che si chiamano "trucchi" del mestiere.

In chiusura: non sarà un album storico, ma se lo comprate vi terrà buona compagnia sovente, persino in auto.





La track list:
01. Wabash III
02. Since You Asked
03. So Sue Me
04. Let's Say We Did
05. Flower Power
06. Stranger To The Light
07. Nocturnal Mission
08. Farmacology
09. Time And Tide *
10. Be Hear Now *
11. Fat Lip *

tutti i brani di John Scofield
* bonus tracks

Guido Marenco - 30 settembre 2003

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