Millie Jackson - Live And Uncensored !

Millie Jackson



E' un peccato siano in pochi a conoscere ed apprezzare Millie Jackson dalle nostre parti.
Nemmeno tra le già sparute schiere degli aficianados della soul music, Millie è particolarmente famosa e venerata. Per non parlare di quelli che vantano di essere conoscitori del blues e del rhythm and blues, o del gospel.
Ho dovuto più volte farmi propagandista della Millie, proponendola ad un sacco di gente che mi guardava come stessi parlando del sarchiapone.
In genere nessuno poi è venuto a lamentarsi.
Pur non avendo la tuonante potenza di Aretha Franklin, o la felina movenza di Tina Turner, o la grazia, seducente e graffiante, di Betty Lavette, ecco una strana mistura di tutto questo con qualcosa in più: una vitalità straripante ed un certo infallibile istinto musicale nella scelta dei brani. Ciò le ha evitato le brutte figure di Aretha nel periodo Arista, o certe cadute di stile tipiche di Tina, che va bene solo quando si trova un Tony Joe White a sorreggerla con il songwriting.
Sexy, ma bruttina, a differenza di Diana Ross, sexy ed irresistibilmente bellina, non ha trionfato sulle classifiche di vendita solo perchè in parte boicottata, ed in parte rifiutata da un pubblico perbenista, non ancora pronto alle provocazioni e assai poco portato all'autoironia.
Ed, in poche parole, siamo al vero segreto di Millie, un umorismo grasso e sottile insieme, ciò che spesso è mancato a tutte le altre, Dirty Diana in primo luogo.
Questo doppio cd dal vivo rende giustizia a nostra signora sia come autentico animale da palcoscenico, che come autrice di testi veraci e piccanti, di sconcertante genuinità priva di ipocrisie.

E' un disco incandescente, ad altissimo tasso energetico. Potrebbe stare sullo stesso piano del Live At Apollo di James Brown, o del live di Otis Redding In Person At The Whisky A Go Go, o persino del fantastico Agent Of Soul di Edwin Starr, altro nome ignorato persino dagli appassionati.
Ma il paragone più appropriato rimane il Live In Paris di Aretha. Direi appena un gradino sotto, per il rispetto che si deve alla maestà ed alla regalità della figlia del reverendo (Franklin...)

Si era nel 1979, cioè quasi venticinque anni fa. L'epoca eroica del soul, la fresca stagione degli anni '60 e del tipico sound della Stax era già tramontata da tempo. Eppure, in queste tracce, si respira la stessa atmosfera, calda, musicale, sensuale del più puro stile Memphis del decennio precedente.
A quei tempi si sarebbe potuto parlare di revival e proposta nostalgica. Oggi, in una giusta prospettiva, potremmo dire che fu un ponte gettato tra passato e futuro, con la baldanza di chi asserisce con testardaggine la propria verità: Rhythm 'n' Blues will never die.
L'inizio è folgorante: senza soluzione di continuità arrivano nell'ordine: Keep The Home Fire Burnin', Logs And Thangs, Put Some Things Down On It di Bobby Womack e Da Ya Think I'm Sexy di Rod Stewart, che nelle mani sapienti della Millie diventa una specie di non sense: come fa quella lì a fare una domanda del genere?

La track numero 7 è semplicemente esilarante: Phuck U Symphony sembra una presa per i fondelli del tipico sound dei Queen e della regina Freddy Mercury, ed è una delizia sentire Fuck You (perchè così suona l'unico verso) sagomato su un misto di gregoriano e symphonic rock.
Semplicemente perfetta Don't It (Blow Your Mind This Time).
Ma è inutile perdersi in vane descrizioni. Sotto c'è la scaletta dei brani, consigliatissimi tutti al punto che io non perderei tempo a provare download e correrei al più vicino store di musica per procurarmelo.
Per chiudere posso solo fare una confidenza: è uno dei pochi doppi cd live che non mi stufano prima della fine! E sono 135 minuti di musica.
Purtroppo, e lo dico con un rammarico che riguarda anche me, chi non capisce al volo questo inglese slang gangsta, si perde il 50% della goduria e rischierà di trovare noiosetti i lunghi monologhi, autentici comizi farciti con caustiche battute ed un grahn feeling con il pubblico, sulla musica che comunque va, specie quelli di The Soaps, che fu probabilmente il capolavoro della Millie.

1 cd
1. Keep the Home Fire Burnin' (Alaimo/Latimore) - 3:27
2. Logs and Thangs (Jackson/Latimore) - 5:15
3. Put Something Down on It (Womack/Womack) - 3:05
4. Da Ya Think I'm Sexy? (Appice/Stewart) - 1:17
5. Put Something Down on It (Reprise) (Womack/Womack) - :55
6. Just When I Needed You Most (VanWarmer) - 4:25
7. Phuck U Symphony (Jackson/Klein) - 5:23
8. What Am I Waiting For (Sigler/Tyson) - 4:45
9. I Still Love You (You Still Love Me) (Davis/James) - 6:22
10. All the Way Lover (Latimore) - 3:05
11. The Soaps (Jackson) - 9:17
12. All the Way Lover (Reprise) (Latimore) - :59
13. Hold the Line (Paich) - 4:00
14. Be a Sweetheart (Jackson/Shapiro) - 2:48
15. Didn't I (Blow Your Mind This Time) (Bell/Hart) - 4:04
16. Give It Up (Jackson/Shapiro) - 6:22
17. A Moment's Pleasure (Jackson) - 5:41

2 cd
18. (If Loving You Is Wrong) I Don't Want to... (Banks/Hampton/Jackson) - 3:37
19. The Rap (Jackson) - 5:19
20. (If Loving You Is Wrong) I Don't Want to... (Banks/Hampton/Jackson) - :43
21. Never Change Lovers in the Middle of the... (Bjorklund/Forsey/Jay) - 3:40
22. Sweet Music Man (Rogers) - 9:39
23. It Hurts So Good (Mitchell) - :51
24. Sweet Music Man (Reprise) (Rogers) - 1:13
25. Passion (Appice/Chen/Cregan/Grainger/Savigar/Stewart) - 4:56
26. A Horse or Mule (Jackson/Shapiro) - 1:36
27. Lovers and Girlfriends (Jackson/Shapiro) - 9:19
28. Don't You Ever Stop Loving Me (Jackson/Tyree) - 2:40
29. I Had to Say It (Jackson/Shapiro) - 8:23
30. Still (Richie) - 6:03
31. Ugly Men (Jackson/Shapiro) - 6:14
32. This Is It (Loggins/McDonald) - 1:50

Nota bene: i brani da 25, cioè Passion, in poi appartengono ad un secondo concerto dal vivo, registrato nell'82, sembrerebbe con l'identica formazione. Ma le note di copertina fanno schifo, tanto per cambiare.


chairman -17 luglio 2003

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