Big Chief Monk Boudreaux & The Golden Eagles

Big Chief Monk Boudreaux & The Golden Eagles
Mr. Stranger Man - Shanachie - www.shanachie.com


Album come questo sono destinati a sucitare grande entusiamo iniziale: si tratta poi di vedere quanto riescano a durare nel tempo.
Io lo proporrei come disco ideale per questi nostri hot summer days; di certo il suo effetto durerà tutta l'estate, posto che qualcuno mi segua.
Ascoltando questo cd la prima volta, mentre cercavo di prendere appunti e fissare le suggestioni, non sono riuscito a rimanere fermo sulla sedia. Ho dovuto alzarmi e mettermi a danzare come un comanchi molto incazzato sul sentiero di guerra. Presente?
Forse ci voleva per scaricare le tensioni. Saranno ventanni che non metto piede in una discoteca. Ma che ci vado a fare? E' roba che si può danzare quella che impongono i dj ormai da più di trentanni?
Puah!

Mentre agitavo il bacino con molta convinzione e donisiaco abbandono, mi passavano per la testa illustri precedenti capaci di rendere l'idea: innanzi tutto il primo lp dello stesso Dr.John, che qui fa il sideman di lusso, quel Gris Gris strapieno di voodoo, notti magiche e bad fat mamas intente a fatturare, sgozzando galli e versando sangue di mestruo su pelli di serpente fissate al suolo nel cerchio magico tra le candele accese in un locale buio.
Subito a ruota vengono i dischi dei Meters, in particolare il live incendiario registrato sulla Queen Mary in occasione della grande fiesta voluta da Paul e Linda Mc Cartney ai tempi di Venus and Mars.
In ultimo, mi viene una forte somiglianza ai dischi afrobeat di Fela Kuti, specie il terrificante live con Ginger Baker alle percussioni.
Mai sentita sta roba? Allora proprio non avete idea di cosa vi aspetti!

Beh, provate ad immaginare una sezione ritmica travolgente, una voce profonda e duttile che salmodia blues e canti tribali pellerossa, un coro guerriero e sciamanico in controcanto su ogni strofa, e poi tromba, piano chitarra ed altre diavolerie che funkeggiano grezze e saporite, strabiliando sempre ed annoiando mai.
Ci siamo?
Se, ancora dite no, non vi resta che downloadare, almeno la track numero 4, Shotgun Joe.
Mai sentito niente di più travolgente? Non dite balle: non l'avete mai sentito, a meno che non abbiate inteso per travolgente ciò che è solo subdolamente sconvolgente, tipo l'ultimo disco dei Metallica.

Beh, ragazzi, anche questa è New Orleans, il suo lato più esotico ed inquietante, certo il più dark.
Il ritmo ti prende, ti trascina nella mischia, è festa...è mardi gras. Occhio a non finire tra le grinfie di una bad fat mama col machete a tracolla.
E comunque le sorprese non si esauriscono in questo funky hardcore. La penultima traccia, proprio la title track, è un reggae di quelli che non si sentivano dai tempi di Bob Marley e Peter Tosh insieme.
L'ultimo brano, Black Johnny, riecheggia più di altri non tanto certo acid jazz, quando atmosfere post free tipiche dei dischi dell'Art Ensemble Of Chicago, senza peraltro nulla concedere a noiosi sperimentalismi. Se ascolti meglio, ci puoi trovare persino i Clash più giamaicani, come suonerebbero oggi se Joe Strummer fosse ancor vivo, ed avesse incontrato Dave Douglas.
La citazione di Stand By Me è letterale, a conferma che il sound di New Orleans deve la sua originalità non ad purezza primigenia, ma all'impressionante capacità di assorbimento di ogni stile insita nei suoi musicisti più creativi.
La produzione del cd è a firma di Anders Osborne, uno svedese trapiantato, con successo, da queste parti moltissimi anni fa. Che sembri uno di loro, non v'è dubbio alcuno.


Su New Orleans e la tradizione del Mardi Gras

Track List
01 In The Morning (Jockomo)
02 Sew Sew Sew
03 Battle Of New Orleans
04 Shotgun Joe
05 The Tambourine
06 Katie Mae
07 Speak Your Mind
08 Hold 'Em Joe
09 Firewater
10 Mr. Stranger Man
11 Black Johnny

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chairman - 13 giugno 2003