il sito di storia salernitana

a cura di Vincenzo de Simone

Palazzo Galliciano - via Masuccio Salernitano, 56

L'ingresso è un portale quattrocentesco, di tipica architettura durazzesca, che richiama gli elementi stilistici di quello di Palazzo Penna a Napoli, fatto edificare nel 1406 da  Antonio di Penne, segretario di re Ladislao. Il nostro portale, posto poco ad oriente del campanile superstite di Santa Maria de Domno (il civico 71 della via Masuccio Salernitano), costituisce con esso i punti di riferimento che ci permettono di conoscere che negli ultimi sei secoli non è mutata l'ampiezza della longobarda via Carraria, cara ai salernitani come vicolo dei Casicavalli.

Complesso molto articolato di case, cortili e giardini, nel 1524 lo troviamo in possesso della famiglia Galliciano, che vi possedeva anche una torretta a protezione del proprio quartiere di lignaggio; tuttavia, vi possedevano case anche i Grillo e i de Alfano, forse per matrimoni, come avverrà nel 1621 per il napoletano Marco Antonio Santamaria, che vi otterrà una casa in più membri, due magazzini e diritti su cortile e pozzo per le doti della moglie Geronima Galliciano. Nel 1670 sarà proprio un Grillo, Giovanni Battista, ad essere nominato erede dal rev. canonico d. Giovanni Felice Galliciano, che lo definisce nipote cugino.

All'Apprezzo del catasto onciario, il 6 febbraio 1754, sono scomparsi gli antichi possessori e l'immobile è divenuto Casa Marchese. Domenico Antonio Bruno (foglio 477, particella 5) vi possiede due magazzini nella strada pubblica, cortile comune con Vassallo e Marchese e dieci stanze superiori. Domenico Marchese (foglio 478, particella 1), un appartamento di quattordici stanze e un cellaro nel cortile comune. Gennaro Vassallo (foglio 478, particella 5), otto bassi e quattordici stanze superiori lungo il lato settentrionale del cortile comune. E ancora, lungo la strada, Ivone Clarizia (foglio 478, particella 2) vi possiede una rimessa e il Monte dei Morti (foglio 478, particella 3), una bottega.