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a cura di Vincenzo de Simone

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Cavaselice

 

 

Ospizio del Carmine - largo Scuola medica salernitana

 

L'area su cui insiste la troviamo, durante la prima metà del Cinquecento, impegnata da due giardini: l'uno detto il Salvatoriello, poiché in esso era edificata l'ex chiesa parrocchiale di San Salvatore de Plaio Montis, nel 1536 soppressa e annessa all'altra parrocchiale di San Bartolomeo; l'altro

della famiglia Coduto, con acqua sorgiva e scorrimento di altra acqua proveniente dalla sorgente della farmacia del monastero di San Nicola de la Palma. Il secondo, venduto all'asta il 26 febbraio 1603, è rivenduto a Giovanni Battista Cavaselice, patrizio salernitano del sedile del Campo, maestro di campo nell'esercito spagnolo, il 13 gennaio 1616, insieme al primo, di fronte alle case dette la Glorietta (attuale Palazzo Martuscelli) in possesso dello stesso Giovanni Battista Cavaselice. Nel 1647, risulta che su gran parte dei due giardini era stata edificata una casa palaziata che,. come si osserva tutt'ora, andava a raggiungere la Glorietta con un arco voltato sulla via della porta San Nicola.

Nel 1649, i padri di Santa Maria del Carmine già da tempo erano stati autorizzati a lasciare in estate il loro convento fuori città, in quello che sarà il rione Carmine, e ritirarsi in centro a causa dell'aria malsana che con il caldo creava loro problemi di salute. Per affrancarli dai costi di fitto che nel tempo erano stati costretti a subire, il 16 gennaio, Giovanni Battista Cavaselice dona loro quanto edificato insieme al rudere della chiesa e ad un residuo di giardino.

Nell'Apprezzo del Catasto onciario (foglio 522, particella 1), il 9 marzo 1754, dell'Ospizio del Carmine sono annotati solo quattro bassi, poiché i vani superiori, destinati ad ospitare i padri in estate, furono considerati luoghi pii. Il 9 luglio 1780, cessata la funzione di residenza estiva di quei padri, poiché essi da due anni avevano lasciato il convento al Carmine e si erano trasferiti all'ex Santa Sofia, l'immobile è descritto in vari quartini, cortile e giardino adiacente.

Il convento dei carmelitani è soppresso nel 1807 e l'ex Santa Sofia, che intanto era stato detto il Carmine Nuovo, e l'ex Ospizio divengono beni demaniali. Nel 1861, nell'Ospizio del Carmine e nell'ex convento di Santa Maria delle Grazie, ad esso collegato tramite un passaggio sulla strada attualmente e impropriamente detta via Porta di Ronca, sarà trasferito l'asilo di mendicità, già istituito nell'ex monastero di San Nicola de la Palma.