Solitudine Sei solo, tra tanti. Una moltitudine di esseri che, ti vivono accanto, ti isolano, ti ignorano, sei solo, tra amici. Fanno vita a sé, ti cercano nel bisogno, ti ignorano, dopo. Sei solo, tra i tuoi. Ti aspetti aiuto, non sanno dartelo, a volte. Sei solo, col tuo amore per loro che, non è restituito come tu vorresti. Non pretendi l'impossibile. Prometti tutto, in cambio di poco, ricevi meno di poco. Sei solo tra tanti. Abbi fede.
Benevento, 25 maggio 1983 |
L’uomo
è un essere sociale; è un essere creato per vivere nell’Universo posto a sua
disposizione, è un essere che deve pensare ed agire per aprirsi con gli altri,
per dare agli altri, per soffrire e gioire con gli altri. Quando questo può
accadere è il non plus ultra, ma purtroppo non lo è quasi mai perché come
dice il Poeta, l’uomo è solo tra tanti, è solo tra amici, è solo tra i
propri, da tutto promettendo tutto per non ricevere nulla o quasi nulla. L’amaro
che affiora nei versi così delicati e altamente severi chiaramente ci richiama
alla realtà della vita e questo
richiamo vale soprattutto per colui che nasce per dare tutto se stesso con tutti
i propri mezzi intellettuali, morali, sociali e finanziari, ritrovandosi poi
solo a gridare il proprio dolore e la propria solitudine nell’immensità di un
arido deserto umano. Nessuno poi ci riconosce, nessuno allunga la propria mano,
nessuno ha una parola di vita e di incoraggiamento ma impera solo un unico atto:
quello dell’indifferenza! Il tutto svelato nel grido che nessuno vorrebbe
sentire: sei solo, sei solo anche in mezzo a tanti che t’ignorano! L’uomo
lotta per la propria autosufficienza totale non rinunciando mai però ad
escludersi dalla schiera di coloro che vivono per se stessi in un mondo dove tutti dovrebbero essere tutto per tutti. L’uomo
si convince di questo male della solitudine non solo per non restarne schiavo,
ma per saperla ben dominare.