Cuore

Nel suo  profondo,

mi guardo, mi conosco.

Vedo con stupore,

ma non capisco.

Con gioia, d' improvviso,

tutto è compreso.

Esso mi dice, che da tempo,

non siamo più soli.

 

Gaeta, 1 novembre 1976

 

Al cuore piace dare compiti che noi vogliamo ricevere.

Lo definiamo buono, lo definiamo cattivo, secondo le azioni che pensiamo con il nostro raziocinio ma siamo convinti che nel cuore e dal cuore partano quegli ordini che regolano le azioni che vengono fatte.

Tutto a lui sembra imputabile perché vogliamo scusarci dei nostri fallimenti.

Il cuore però è lì che colora le nostre azioni, che risente le nostre azioni, è allora che or rallenta i propri battiti, or li potenzia da sbalzare dal petto.

Ora ci fa ridere, or fa solcare le nostre gote dalle brucianti lacrime.

E’ vero non ci lascia mai, perché è lui che ci fa rilevare dall’interno all’esterno tutte quelle sensazioni positive o negative da cui può essere pervaso.

Il cuore non ci abbandona, è sempre lì a farci compagnia nei momenti felici e in quelli dove sembrerebbe di andare nel nulla di se stessi

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