Come un fiore E tu o fior, di quel remoto campo, a mente mi fai tornar, il suo bel volto. I petali tuoi, son come le sue guance. La terra che ti nutre, i suoi occhi mi ricordano. Solo tu, nel mio profondo cuor, risvegliar hai potuto, un si grande sentimento.
Gaeta, 11 marzo 1974 |
Potrebbe
definirsi l’inno dell’Amore.
Con
i termini usati e con la similitudine abbiamo di questa donna una idealizzazione
veramente tenera e bucolica.
Nella
bellezza del fiore si vuole idealizzare e riconoscere la propria donna.
Chi
ama trasforma il tutto nelle sembianze dell’essere amato,
così i petali e soprattutto la terra che la nutre e la rende vitale.
Si
vive in un mondo dalle molteplici cose ma il tutto concorre a formare una unica
immagine: quella della propria donna.
Non
si vede che lei, non si respira che
per Lei, non si vive che per Lei,
perché lei è l’alba che non tradisce mai con un tramonto
indesiderato.