Breve storia del Karate di Okinawa

La leggenda delle Arti Marziali pone le origini dell’attuale karate nel Monastero di Shaolin, un tempio buddista in una regione interna della Cina. Un monaco buddista, nel VI sec. d.C., proveniente dall’India, Bodhidarma, per alleviare le conseguenze che lunghe ore di meditazione lasciavano nel fisico dei monaci, propose degli esercizi di respirazione e di ginnastica che costituirono la base del futuro Kung-Fu.

Più verosimilmente, i monasteri accolsero i rifugiati del dissolto esercito della dinastia Ming, soppiantata dai Manciù e questi qui si organizzarono per una futura rivincita. Per nascondersi si confusero con i monaci dei tempi adottando abiti e stile di vita e diventando il riferimento per i nemici della nuova classe dirigente. Il loro segno di riconoscimento, il pugno destro chiuso avvolto dal palmo della mano sinistra, indicate il Sole e la Luna, simboli della sconfitta dinastia Ming, si ritrova nelle “forme”, o Kata, delle arti marziali cino-giapponesi.

L’origine delle arti marziali si perde in realtà nella necessità di difendersi con ogni strumento immediatamente a disposizione, compreso lo stesso corpo umano. La storia del karate moderno inizia intorno al 1600 nelle isole dell’arcipelago di Okinawa. Qui era insediato nel villaggio di Kume, presso Naha, un gruppo di famiglie cinesi nobili che mantenevano al loro interno le tradizioni della madre patria, e fra queste, la pratica della lotta e della boxe cinesi. In questo periodo, Okinawa fu invasa dal clan dei Satsuma che ottemperando agli ordini dello shogun, governarono crudelmente e nell’ombra al fine di mantenere aperta una porta commerciale verso occidente senza scontrarsi con il divieto di avere contatti con il mondo esterno.

 

umano. Il ho corpo umano. Il haare le tradizioni isolane e preparare i giovani giapponesi alla vita militare.ignaggio Matsumura

Frammenti di queste discipline uscirono da quella cerchia ristretta del villaggio di Kume e si diffusero fra la popolazione di Okinawa; altri elementi furono portati da addetti militari cinesi in missione diplomatica o probabilmente di spionaggio; altri ancora vennero introdotti dagli stessi okinawesi reduci da viaggi commerciali e culturali in Cina. Un contributo fondamentale fu dato dall’elaborazione delle forme del To-De cinese per adattarlo alla necessità di costruire un sistema di allenamento per le guardie del corpo del re di Okinawa e della sua famiglia. Questa elaborazione ha gettato le fondamenta degli attuali stili Shorin e in particolare di quella legata al lignaggio Matsumura,  Itosu e Funakoshi. L’arcipelago, come regione giapponese, fu investito dai cambiamenti politici e sociali che interessarono il Giappone a partire dal 1860 e in questo adeguamento, alcuni esperti della lotta cinese, Ku-Te o Kara Te o To-De, secondo la pronuncia, cercarono, intorno al 1900, di inserire queste discipline nei corsi di educazione fisica delle scuole con il duplice scopo di nobilitare le tradizioni isolane e preparare i giovani giapponesi alla vita militare. Per questo, molte tecniche vennero modificate e altre, ritenute troppo pericolose, eliminate.

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Matsumura S. (1792-1896).  Dagherrotipo del 1861  ad Okinawa; il Re Sho Taimu e le sue guardie del corpo.. Itosu (1832-1916)

La modernizzazione del Giappone portò alla necessità di presentare il Ku (kara)-Te come un’arte marziale di pari lignaggio della altre, similmente al Kendo e al recente Judo, praticate nell’isola principale, Hondo. Fu incaricato di questa diffusione Gichin FUNAKOSHI, maestro di scuola e padrone della lingua giapoonese e non del solo dialetto di Okinawa, quindi in grado di presentare anche teoricamente questo metodo di lotta. Arrivato in Giappone nel 1922 e iniziando ad insegnare, Funakoshi per allinearsi alla mentalità militare e anti cinese della classe dirigente di allora, cambiò i carattere Ku = cinese, con un altro che si pronunciava allo stesso modo, Kara, ma con il significato di "vuoto", introducendo, involontariamente, degli elementi di buddismo Zen completamente assenti in Okinawa. Da allora quella particolare forma di lotta fu chiamata con il nome di KARA-TE, mano vuota.

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Funakoshi G. (1869-1957) ..................................................................Kara (ku) - Te

Questa disciplina si è sviluppata in una miriade di scuole famigliari ma solo alcune hanno riscosso una diffusione mondiale: l’attuale SHOTOKAN, che deriva dal Funakoshi ryu, e si sviluppa nell’area dello stile SHORIN con contenuti legati agli stili della Cina del Nord; il GO-JU RYU, codificato da M° Miyagi, dell’area SHOREI e tipico degli stili della Cina del Sud e del villaggio di Kume; lo SHITO RYU, del M° Mabuni, a metà strada fra i due precedenti, ricco di kata (forme) e di spunti tecnici. Un discorso a parte verrà fatto per il WADO RYU, del M° Otsuka, altro importante stile a diffusione mondiale.

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Mabuni K. (1899-1952).................................................Miyagi C. (1887-1953)

Per approfondimenti consigliamo la consultazione di testi specifici. Tra i quali:

 BARIOLI                               Il grande libro del Karate                            De Vecchi Editore

 TOKITSU                               Storia del Karate; la via della Mano vuota     Luni

 REID                                      La via delle Arti Marziali                            Red


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