Viaggio attraverso il gusto, i profumi e i sapori della cucina dei Sannicolesi.
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Viaggio attraverso il gusto, i profumi e i sapori della cucina dei Sannicolesi

 

I piatti della nostra cucina tradizionale che ancora oggi come ieri, troviamo sulla nostra tavola sono molteplici e tutti legati alla cultura contadina del passato ed al duro lavoro della terra; anche se alcuni dei nostri piatti poveri hanno antiche e nobilissime origini. Alcune ricette risalgono agli albori della civiltà della tavola mediterranea, ispirata alle usanze dei greci e dei latini, altre sono state introdotte dagli arabi, dai normanni, dagli spagnoli e dai francesi.

Si tratta spesso di piatti unici, poveri di contenuto ma ricchi di profumi, di gusto e di sapori che venivano esaltati da un legame perfetto fatto di olio di oliva spremuto a freddo, verdure dell’orto, legumi e cereali maturati al sole estivo, pane fatto in casa con lievito madre, di grano, di mais, di castagne, vino fresco di cantina ottenuto dall’uva delle proprie vigne,salame appeso al soffitto e affumicato, lardo, salsicce, pancetta e capicollo, formaggio di capra, di pecora e vaccino ,che conservavano dentro il sentore dell’erba fresca, erbe di campo raccolte qua e là spesso all’imbrunire.

Tutto rigorosamente privo di pesticidi o concimi chimici, farine animali o antibiotici per favorirne la crescita, conservanti o antiossidanti. Prodotti estremamente genuini, sani e naturali che i nostri nonni e i nostri padri consumavano durante la pausa pranzo o a tarda sera nelle proprie case in paese vicino al focolare, dopo dure e faticose giornate di lavoro. Tutti alimenti conservati con tecniche primitive come il sale, il grasso del maiale o sugna, l’esposizione al sole estivo, l’olio o l’aceto ecc.

la carne che arricchiva la tavola solo in occasioni di feste o ricorrenze particolari,di pollo o di coniglio, di capra o di capretto, di manzo o di vitello, di maiale o di altri animali ,proveniva da allevamenti all’aria aperta dove spesso da soli si cercavano il proprio sostentamento.

Fino a pochi anni fa, quasi tutte le donne preparavano in casa la pasta fresca a base di sola farina di grano duro ed acqua ,senza uova ,come i fileja conditi poi con il sugo di capra ed il pecorino.

 

MENU DELLA FESTA.

 

Antipasti:

Soppressata – lardo – capicollo - pancetta - crostini di pane con ndujia
olive schiacciate e snocciolate - olive nere in salamoia - melanzane, carciofi e funghi porcini sott’olio - pomodori secchi con le sarde.

 

Primo:

Fileja fatti in casa con ragù di capra.

 

Secondi:

Capra in casseruola - capretto al forno con patate - melanzane ripiene
braciole di maiale fritte.

 

Dessert:

Crostata di frutta secca e crema pasticciera

 

 

                                                               Galati Giuseppe