Manga e Animazione

a cura di Giuseppe Tribuno e Claudio Guardigli

BAKURETSU HUNTER
(titolo originale BAKURETSU NO HUNTER)
(titolo inglese SORCERER HUNTERS)

Serie prodotta nel 1995 dalla TV Tokyo & Sotsu Eizo di 26 episodi (come tutte le moderne serie televisive), su un soggetto originale manga e anime di Satoru Akahori e Rei Omishi, regia di Hiroyuki Kawasaki, character design di Keiji Goto.
Le musiche fantastiche sono di Kenji Kawai.
Nella serie originale i personaggi hanno nomi di cibi più esattamente dolci, caratteristici, troviamo così il protagonista Carrotto Glacé (cioè carote candite o glassate) e il suo fratello minore Marron Glacé (cioè marroni canditi). Aspirano a diventare compagne di Carrotto sia Chocolat (cioè cioccolato) che Tira (cioè il tiramisù). Marron invece si accompagna a Gateau (cioè gelato). Il cattivo di turno s'appella Zahatorte (cioè la torta Sacher). Stranamente due altri personaggi si chiamano Big mama (cioè grande madre forse a indicare chi scandisce il gioco, cioè la cuoca) e la sua inviata Dota (cioè l'inglese daughter forse a indicare l'aiutante della precedente).

BALDIOS
(titolo originale UCHUU SENSHI BARUDIOSU)

Per descrivere questa serie si potrebbe cominciare dalle parole delle due stupende canzoni di testa e di coda:
Sigla di testa:
Yasashii kaze ga atsumatte
Sora no Buruu ni narundesu
Hageshii nami ga kasanatte
Umi no Buruu ni narundesu
Bokura no inochi mo
Mienai keredo
Chikyuu o mamoru inori de michireba
Chichihaha minna ga akogarete kita
Kibou no Buruu ga
Yomigaeru deshou
Buruu, Buruu, Buruu Fikusaa
Ashita o sukue, Barudiosu!

Sigla di coda (ci sono parole qui che non si sentono bene durante l'esecuzione della canzone, per cui la traslitterazione è approssimativa, con un * sono indicate le righe incerte):
*Hinagaderu, mata hitotsu yumegashi
Sore demo yuku no ka, Marin?
Sore demo yuku no sa, Marin!
*Dareka no inochi no hanachiraba
Kaze ni furuete iru kagiri
Nikushimi no sabaku o norikoete
Ai no oashisu sagasu no sa
Damatte yuku no ka, Marin?
Damatte yuku no sa, Marin!
Otoko da kara

Il Marin di cui parla la canzone è il protagonista extraterrestre della serie. E' lui in pilota del Baldios, coadiuvato dai due terrestri Oliver e Raita.
"Uchuu Senshi Barudiosu" è un altro anime robotico tradotto come "Baldios, il guerriero dello spazio", (prodotto nell'80 da un'azienda ormai scomparsa, si tratta della Ashi Production), che non ebbe molto successo qui da noi.
La Yamato Video, però, qualche tempo fa decise di rispolverare l'intera serie (che comunque è di sole 34 puntate, comprese le ultime due inedite in Italia), e per l'occasione è riuscita a pubblicare in VHS anche le puntate 33 e 34, che sono state lasciate in giapponese coi sottotitoli in italiano. Ebbene, Telecapri ha trasmesso la versione Yamato di Baldios.
Ma veniamo alla storia. La vicenda parte su un certo pianeta S1, che sta per essere distrutto dalle radiazioni. Uno scienziato del pianeta, padre di Marin, il protagonista della serie, sta studiando un sistema per pulire l'ambiente, ma i militari di S1, uccidendo il buon imperatore del pianeta, prendono il potere e si liberano dello scienziato, costringendo suo figlio Marin a fuggire nello spazio. Anche la popolazione di S1, però, sarà costretta ad abbandonare il pianeta, per far rotta verso un nuovo mondo in cui trasferirsi. Ovviamente, manco a dirlo, il pianeta in questione è la Terra, dove anche Marin si è rifugiato...
Accanto a Marin, la serie presenta una coprotagonita di nome Jenny, mentre, stranamente, il cartone non presenta la figura del solito bambino con cui il pubblico soleva identificarsi.
Il fronte dei cattivi è costituito dagli abitanti dell'ormai distrutto pianeta S1. Il loro dittatore è Gattler una figura simile ai cattivi della Uchuu Senkan Yamato. Il capo delle forze armate è la bellissima Afrodia che al momento della fuga di Marin da S1 ne uccide il padre (sia Marin che suo padre non condividevano i metodi del dittatore). Afrodia odia Marin perché quest'ultimo sempre durante la fuga iniziale ne uccide il fratello accidentalmente. Questo basta, comunque a far crescere in Afrodia un odio viscerale per il bellissimo protagonista della serie. Col passare delle puntate, comunque, tale odio si stempererà parecchio, al punto che alla fine della serie forse Marin e Afrodia si metteranno insieme!
La canzone finale, infatti, presenta diverse immagini di Marin e Afrodia che si tengono per mano come due fidanzati. La risposta a questo enigma la si può trovare solo vedendo gli episodi 33 e 34 della serie che in Italia sono disponibili in lingua originale.
Come dicevo, quindi, la serie TV si interrompe con l'episodio 32 (forse il 33 e 34 furono realizzati qualche tempo dopo la fine della serie, per renderla più comprensibile, così come è accaduto, più recentemente, nel caso di Evangelion, ma se vogliamo già l'episodio 32 è una conclusione valida), ma ciò non impedisce di intuire la verità sugli scontri tra la Terra ed S1. S1 è il primo pianeta di un certo sistema solare. Centinaia, se non migliaia di anni di guerre nucleari hanno reso S1 invivibile, per cui i suoi abitanti sono costretti ad emigrare. In realtà, un'alternativa ci sarebbe: si tratta di un piano di disinquinamento progettato del padre di Marin, ma i militari non lo accettano e preferiscono invadere un altro pianeta. Quando la popolazione di S1 parte su di una gigantesca astronave, fa uso di tutta la sua tecnologia per viaggiare nello spazio. Gli abitanti di S1, infatti, sono in grado di viaggiare attraverso altre dimensioni (proprietà che avrà anche il Baldios), così da accelerare i tempi di spostamento. E il loro balzo dimensionale li porta nel sistema solare, dove anche il fuggiasco Marin si era diretto.
Il terzo pianeta del sistema solare fa proprio al caso loro, e Gattler decide di invaderlo. Marin, ovviamente, prenderà le difese dei terrestri. Ma a ben pensare le cose in Baldios proprio non quadrano. Perché quelli di S1 sono in tutto e per tutto identici ai terrestri, senza neanche avere il colore della pelle diverso (che so?, blu o verde, come nel caso dei nemici della Yamato)? A dire il vero, prima dell'episodio 31 una tale cosa viene presa solo come un'idiosiancrasia degli autori (in fin dei conti anche gli abitanti di Fleed in Grendizer erano come i terrestri, no?), ma nell'episodio 31 succede qualcosa che fa intuire la verità. Quando gli scontri tra terrestri e abitanti di S1 si fanno sempre più selvaggi, non solo Ganimede, ma perfino Mercurio e Venere vengono polverizzati!!! Il sistema solare, dunque, cambia nella sua forma. La Terra, cioè, ne diventa il primo pianeta, proprio come S1 era il primo pianeta del suo sistema! Nell'ultimo episodio italiano, poi, per sconfiggere definitivamente i terresti quelli di S1 lanciano contro il polo nord un sole artificiale che porterà allo sciogliemento dei ghiacci e all'inondazione istantanea di gran parte del pianeta. Gli ultimi fotogrammi dell'episodio mostrano maremoti devastanti che uccideranno i 3/4 della popolazione terrestre...
E' chiaro che cosa nasconde la trama? S1 è solo la Terra del futuro!
Il viaggio dimensionale iniziale deve aver fatto compiere a quelli di S1 anche un salto indietro nel tempo di decine di migliaia di anni. La Terra, ancora vivibile, sarà distrutta proprio durante la guerra tra S1 e terrestri, dopodiché, i superstiti di entrambe le parti, rimboccatisi le maniche riusciranno a ricostituire in qualche modo la civiltà, ma passate decine di migliaia di anni il ricordo della guerra sarà cancellato per sempre e quando la Terra, ormai chiamata da tutti S1, sarà inquinata fino all'inverosimile, i suoi abitanti saranno ormai pronti a lasciarla per rifare il viaggio dimensionale che li riporterà, a loro insaputa, sulla Terra di decine di migliaia di anni prima, dove sia loro che i loro antenati saranno pronti a rivivere la guerra, la distruzione di Venere e Mercurio e la fine della civiltà...
Davvero un'idea favolosa questa: non esiste nient'altro con una trama del genere. Addirittura andare a scomodare la ciclicità del tempo e l'eterno ripetersi degli eventi!
Dopo tutto l'ideatore di Baldios è pur sempre Akiyoshi Sakai.
Baldios risulta una delle serie più dimenticate della storia degli anime, ma veniamo ora ad analizzare alcuni punti: perché Baldios non piacque quasi a nessuno? Ci sono dei punti positivi in questa serie?
Per rispondere alla prima domanda bisogna partire dalla trama della serie. Beh, se è vero che, come dicono alcuni, Mazinger Z e il primo Gundam basterebbero a riassumere l'intera storia dei robot giapponesi, nel senso che tutte le altre serie sono state una scopiazzatura o di Mazinger o di Gundam (ma così non si rende giustizia di serie come Zambot o Daitarn che precedono Gundam e sono, nello stesso tempo diverse anche da Mazinger, Jeeg, ecc.), nel caso di Baldios tali scopiazzature sono presenti un po' dappertutto. L'unico altro esempio di scopiazzatura così evidente da altre serie, oltre a Baldios, è Blue Noah, che non fu altro che un plagio della Uchuu Senkan Yamato. A ben dire, però, tutte le serie robotiche hanno parecchi elementi in comune, dalle trame ai disegni dei personaggi ecc. Diciamo che nel panorama dei real robots Baldios non arriva alla limpida maturità del primo Gundam (che tra l'altro uscì circa due anni prima di Baldios), ma sicuramente è l'unica serie robotica adulta uscita in Italia dopo, appunto, Gundam. I cloni in parte gundamiani della Toei, infatti, erano nello sviluppo della trama abbastanza kodomoppoi, come dicono in Giappone, cioè "per bambini" (basti pensare a Uchuu Taitei God Sigma; Kousoku Denjin Arbegas e in parte anche gli ottimi Toushou Daimos e Mirai Robo Daltanious), mentre lo stesso Trider G7 della Sunrise (la serie prodotta subito dopo il primo Gundam), pur essendo un'ottima serie, è dal punto di vista dell'intreccio un passo indietro rispetto alle "avventure" di Amuro Rei & company.
Ma torniamo a Baldios. La trama iniziale, col protagonista spaziale che fugge dal suo pianeta è senza dubbio ispirata a Grendizer (il nostro Goldrake), ma il décor della serie e molti personaggi sono presi di peso da Gundam, e in generale un po' tutta la serie sembra quasi un prodotto della Sunrise (il generale in capo dei nemici, Afrodia, ricorda molto la Matilda del primo Gundam) con qualche elemento in stile Matsumoto (il dittatore nemico, Gattler, sembra un misto tra il Dessler della Yamato e Giulio Cesare, cui lo stesso Dessler era comunque ispirato). Baldios stesso, poi, sembra un fratello quasi gemello ma più bello di Zambot! Saranno stati questi i motivi che hanno decretato lo scarso successo della serie? Mah, chi lo sa?
Ad ogni modo, Baldios non è un anime disprezzabile. I disegni sono ben eseguiti (si vede che siamo all'inizio degli anni '80), addirittura migliori di quelli di alcuni suoi quasi contemporanei targati Toei (vedi God Sigma, il cui disegno lascia un po' a desiderare), e le musiche, soprattutto le due canzoni di testa e di coda, sono davvero struggenti al punto giusto; soprattutto quella di coda, col suo "sore demo yuku noka, Marin?" ("nonostante tutto, andrai lo stesso, Marin?"), raggiunge vette insperate di liricismo al pari di alcune mitiche sigle della Sunrise (vedi la canzone di coda di Zambot, quella originale di Daitarn, quella di coda del primo Gundam), proprio perché come quelle sigle della Sunrise lascia trapelare appieno la poesia che è capace di trasmettere la lingua giapponese.
Parola nostra, val la pena di vedere Baldios anche solo per gustarsi la splendida canzone finale!
Eccone l'elenco degli episodi in Italia:
1. Il guerriero dello spazio
2. Il segreto dei "pulsen burn"
3. Spionaggio spaziale
4. Al di là del tridimensionale
5. Vendetta nel cosmo
6. Probabilità di vita 1%
7. Amore nello spazio
8. All'ultimo sangue
9. Incontro e addio
10. Caduto nello spazio
11. I fuggitivi
12. L'uomo venuto dall'unione mondiale
13. Little Japan
14. Addio cara sorella
15. Pace nelle galassie
16. Legge senza pietà
17. Guerra spaziale
18. Esplosione nello spazio
19. Il ponte sulla terza dimensione
20. Il demone dello spazio (I parte)
21. Il demone dello spazio (II parte)
22. La sfida dello Broliler
23. Maryn salva il Giappone
24. Baldios l'invincibile
25. Il complotto
26. Il misterioso essere spaziale
27. Tradimento!
28. Incontro con la morte
29. Operazione era glaciale - terra
30. Il giorno della terra arida
31. Il pianeta perduto
32. Conto di battaglia

BEM, IL MOSTRO UMANO
(titolo originale YOUKAI NINGEN BEMU)

Bem ebbe un discreto successo ai tempi della prima trasmissioni sulle reti televisive in Italia. L'animazione però non va certo lodata e dalla quarta o quinta puntata in poi peggiora ulteriormente!
Si fa presto a dire che è un cartone vecchio (datato '67 o '68), e che per questo è graficamente bruttino: si deve però confrontare con la produzione negli stessi anni della Tatsunoko che produceva Mach Go e Judo Boy (due autentici prodigi grafici, per l'epoca), mentre la sempreverde Toei se ne usciva con un classico (cioé Taigaa Masuku, L'Uomo Tigre) dall'artistico disegno spigoloso che sta alla base anche del successivo Devilman!

BERSERK
(titolo originale KEMPUU DENSHI BERUSERUKU)
(titolo inglese BERSERK)

Il manga originale è opera di un giovane disegnatore chiamato Kentaro Miura. La pubblicazione del manga, in Giappone, è iniziata intorno al 1990, ma la serie TV ha visto la luce solo nel '98. A dire il vero ci sono delle differenze tra il manga e l'anime: tanto per cominciare, per la prima volta nella storia, forse, è il manga a dilungarsi di più, mentre in genere accade il contrario (basta dare un'occhiata a Hokuto no Ken, Saint Seiya e lo stesso Dragon Ball, dove gli episodi appositamente studiati per il mezzo televisivo, e dunque assenti nel fumetto originale, non si contano!).
Mentre, infatti, personaggi secondari di molte serie TV (soprattutto animaletti) come Clean, il procione di Candy Candy, o come il cagnolino di Lynn, la bambina che segue Kenshiro dappertutto, sono del tutto assenti nei manga, in Berserk, il personaggio dell'elfo Pack che segue Guts (e non GAZ, come tutti gli italiani credono si scriva! Il nome del protagonista, infatti, si scrive, in giapponese, GATTSU, che non è altro che la rendizione katakana dell'inglese 'guts', che corrisponde alla parola 'fegato', ma solo nell'espressione 'aver fegato') dappertutto è stato purtroppo cancellato.
Come pure molti episodi dell'infanzia del protagonista, probabilmente per l'eccessiva violenza che li contaddistingue. Ad ogni modo, però, l'anime (in 25 episodi) racconta solo i primi volumi del manga che continua tuttora ad essere pubblicato. Ho sentito dire che, comunque, una seconda serie TV sta per essere varata, ma per ora non si sa nulla.
La storia di Berserk (un'espressione inglese che significa 'pazzo', 'fuori di testa') è ambientata in un medioevo popolato sì di démoni, ma soprattutto da uomini spietati e ambiziosi. Il setting sembra essere l'Inghilterra, visto che le prime vicende di Guts si svolgono sullo sfondo della guerra tra i due regni di Midland e di Tudor. Guts è un combattente solitario che si unisce alla Taka no Dan (l'armata dei falchi), una combriccola di mercenari guidati dal fortissimo, ma effeminato Griffith. Fin dall'inizio, Griffith è fortemente attratto da Guts, dalla sua forza, ma forse anche da lui come uomo. Tra gli altri personaggi principali della serie c'è anche una donna guerriero, Casca, che essendo stata salvata da Griffith quando era bambina, ne è perdutamente innamorata, col risultato che per più di metà della serie è gelosa marcia di Guts, verso cui si rivolgono tutte le attenzioni di Griffith. Ad ogni modo, Griffith porta al collo uno strano ciondolo, che mostra solo a Guts, un ciondolo a forma d'uovo che dice di aver ricevuto da una vecchia zingara. Il fatto strano, però, è che questo ciondolo, chiamato beherit, o uovo del re dominatore, sembra essere vivo, costellato com'è di bocche e occhi che si aprono e chiudono. Né Griffith né tantomeno Guts sembrano dargli importanza, comunque. Fatto sta, però, che le vittorie dell'armata dei falchi per conto del regno di Midland si susseguono senza sosta, al punto da far vincere a Midland stesso la guerra.
Le vittorie militari, comunque, rivaleggiano in grandezza solo con l'ambizione di Griffith, che, dopo essere stato nominato sir dal re, vuol mettere nelle sue mani addirittura l'intero regno di Midland. A questo proposito, con l'aiuto di Guts, Griffith uccide prima il fratello del re e poi la stessa regina, colpevoli di aver tramato contro di lui. Ma Guts è stanco di sacrificarsi solo per i sogni di Griffith, e pur volendogli bene come amico, decide di lasciare l'armata dei falchi. Griffith tenta invano di fermarlo, ma Guts, imperterrito, se ne va per la sua strada. A quel punto, Griffith, disperato, passa un'intera notte a letto con la principessa di Midland, innamorata di lui, ma all'alba, nell'uscire dalle stanze della ragazza, Griffith viene visto dalle guardie, arrestato seduta stante e affidato, per un intero anno, ad un torturatore. Nel frattempo, l'armata dei falchi, scacciata da Midland, riprende la sua attività mercenaria, con a capo la donna guerriero Casca. E' durante una battaglia che Casca e gli altri si imbattono in Guts, che nel frattempo, ignaro di ciò che fosse successo a Griffith, si era stabilito in un piccolo villaggio lontano. Casca, che nel frattempo si innamora di lui, racconta a Guts gli avvenimenti dell'ultimo anno e, dopo aver fatto l'amore, i due decidono di andare a salvare Griffith. Entrare nelle segrete del castello e far fuori il torturatore è per loro un gioco da ragazzi, vista anche la complicità della principessa.
Ma il Griffith che si trovano davanti è ormai irriconoscibile: i suoi tendini sono stati recisi, il suo corpo sembra uscito da un campo di concentramento, i suoi occhi sbarrati rivelano chiaramente lo stato di schock permanente in cui l'ex capo di falchi si trova. A questo Griffith, preda di deliri mentali che però non hanno riscontro nel mondo esterno, visto il suo comportamento assolutamente catatonico, qualche ora prima che i suoi venissero a liberarlo erano apparse delle creature mostruose che lo hanno chiamato 'principe degli imperdonabili'. Su uno sfondo simile a quei paradossi grafici in cui scale che scendono portano in realtà in alto, o dove il pavimento di una stanza ne è in realtà il tetto, quattro figure nell'ombra invitano Griffith a divenire uno di loro. Ma chi sono questi figuri?
Si tratta della God's Hand, un'entità misteriosa (Dio?) che sembra regolare il destino di ogni uomo, almeno questo è quello che racconta una voce narrante all'inizio di ciascun episodio di Berserk. Ma di demoni, o cose simili, in tutta la serie non si è visto quasi nulla, tantomeno si è parlato della God's Hand. E' chiaro comunque che quello che sta per succedere ha a che fare con lo strano ciondolo di Griffith. Fatto sta che, dopo che Griffith è stato visitato da quelle entità, i suoi ex compagni d'armi, rifugiatisi in un bosco in attesa che Guts, Casca e pochi altri salvino Griffith stesso, vengono attaccati da creature misteriose. Che questo abbia a che fare col fatto che Griffith ha accettato di unirsi alla God's Hand, anche se in nessun momento dell'episodio in cui ha incontrato quelle entità sembra aver dato il suo assenso alla cosa? E che c'entra tutto questo con lo strano segno (chiamato in giapponese 'rakuin' che significa letteralmente 'stigmate'!) che Guts portava sul corpo nel primissimo episodio della serie, l'unico che si svolge, per così dire, nel presente, visto che tutti gli altri non sono che un unico lunghissimo flashback, in cui Guts ricorda gli avvenimenti che lo hanno toccato durante la sua adesione all'armata dei falchi?
La risposta nelle ultime tre puntate della serie!
Per quanto riguarda l'animazione di Berserk, beh, sì, è sicuramente inferiore a quella della Sunrise (vedi Escaflowne, Inuyasha, Gundam Wing, ecc.), ma forse anche a quella di Eva o di Dragon Ball. Diciamo, però, che Dragon Ball è un caso a parte, in quanto il tratto tipicamente cartoony dei suoi personaggi li rende moooolto più facili da disegnare e animare. Ma in Berserk a contare è la storia, anche se l'animazione non è certo da buttar via. A dire il vero, all'inizio anch'io ero molto prevenuto nei confronti di Guts & co. Pensavo, infatti, che la serie fosse una semplice copia di Hokuto no Ken, ma mi sbagliavo.
Forse Guts ricorda un po' Kenshiro (ma ha i capelli molto più corti di quest'ultimo e i tratti più occidentali), ma le similitudini con Hokuto no Ken finiscono lì. A ben vedere, infatti, Berserk non si può neanche considerare un anime incentrato sulla lotta (come Hokuto no Ken, appunto, ma anche Saint Seiya, Dragon Ball e, in parte, anche Ranma). In Berserk, inoltre, soprattutto nel manga, l'atmosfera è molto più cupa che in Hokuto no Ken. Molte delle parti non presenti nell'anime, infatti, hanno a che fare con messe nere e inoltre il disegno stesso di Berserk è molto più raccapricciante, basti pensare alla bellissima scena in cui gli occhi, il naso e la bocca del beherit si compongono fino a formare un volto: quei lineamenti hanno un che di diabolico che in poche altre serie si è visto...
Bella la scena in cui il cielo viene ricoperto di facce rosse simili a quella del beherit. Come tutti i personaggi di Lamù gridavano in coro in un famoso episodio della serie in cui era in ballo l'elezione di miss Tomobiki (l'immaginaria cittadina in provincia di Tokyo in cui sono ambientate le malefatte di Ataru Moroboshi, Lamù, Ten, Mendo, Shinobu, Sakurambo, ecc.), "Chissà chi vincerà?
Chissà chi vincerà?" La risposta negli ultimi due episodi di Berserk! Un'ultima cosa: le musiche di Berserk sono davvero eccezionali, come pure le due canzoni della sigla di testa e di coda.

Qui sotto la trama della penultima puntata, quindi a chi non piacciono le anticipazioni consiglio di non procedere ...
Nel penultimo episodio, dopo che il cielo e la terra si sono coperti di facce rosse, appaiono, davanti all'esterrefatta armata dei falchi, quattro demoni che si presentano col nome di "quattro guardiani", o mano del destino (ma il doppiaggio italiano è stato cambiato in modo da non risultar blasfemo ad un pubblico di matrice cristiana. Il vero nome dei quattro infatti è God's Hand: in Berserk parlare di un Dio buono è un nonsenso; la mano di Dio è una sorta di regolatrice del destino, una sorta di provvidenza, ma senza dubbio maligna).
I quattro dichiarano di essere stati evocati da Griffith, ma in questo momento Griffith sembra più confuso degli altri. Compito di Griffith ora è quello di pronunciare la fatidica parola "sacrificio" (ma in giapponese dovrebbe essere 'ikenie', cioè 'gli immolati'), dopodiché sul corpo di tutti i suoi compagni sarà apposto un segno, il rakuin (cioé le stigmate), che consentirà alla miriade di demoni apparsi attorno ai quattro della mano di Dio di sventrarli tutti. Il sacrificio dei compagni di Griffith gli consentirà di diventare Satana, il quinto e ultimo dito della mano di Dio.
Griffith crede di essere impazzito e allora i quattro gli mostrano una scena del suo passato, forse immaginaria, in cui un Griffith bambino corre per le strade di una cittadina medioevale per raggiungere il "castello". A quel punto gli appare una vecchia che gli rivela che lui è un predestinato, in quanto possessore del ciondolo beherit, ma che per raggiungere il "castello" (luogo-simbolo del potere che l'ambizioso Griffith ha sempre voluto conquistare) dovrà camminare su un mare di sangue, il sangue dei suoi nemici, ma anche quello dei suoi amici. Il piccolo Griffith, nel flashback, si dispera, ma alla fine decide di proseguire verso il "castello". A quel punto la vicenda torna nel presente e Griffith, guardando Guts intensamente, comincia a ricordare. A ricordare che in tutta la sua vita è stato solo Guts a distoglierlo (forse perché si era innamorato di lui) dai suoi intenti di conquista. Ma ora basta, alea iacta est, "sacrificio" pronuncia debolmente Griffith. L'urlo di Guts non gli impedisce di cambiare idea.
A quel punto uno dei quattro demoni lancia su tutti i membri dell'armata dei falchi (compresi Guts e Casca) il segno rakuin e così termina l'episodio.

Bibliografia