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Comunicato a
tutti i lavoratori a firma del Coordinamento
Nazionale Rsu EDS HP Italia e EDS HP Italia
Software, della RSU Servizi ICT Centro Sud e
della RSU Servizi ICT Milano
Manie
ossessive compulsive
Il taglio dei salari
richiesti a mezzo mondo non basta più. Con il
secondo trimestre flettono le vendite ma non i
profitti ed oramai è un’ ossessione per la
company. E allora pronti altri 5700
licenziamenti in Europa. Arriviamo a 15.300. Un
operazione che ha le dimensioni di Opel se non
peggio.
Altri tagli per i lavoratori HP e EDS
Alla recente riunione del Comitato Aziendale
Europeo HP EDS tenutosi il 28 maggio, sono state
annunciate nuove misure di ristrutturazione e
riduzione dei costi da parte del gruppo HP.
In sostanza, si annunciano circa altri 5700
licenziamenti, la delocalizzazione verso un
paese dell’est di attività produttive
attualmente in carico presso gli stabilimenti di
Erskine (UK) e Guelstein (DE), l’accelerazione
dello spostamento delle attività di System
Integrations/Sviluppo software applicativo verso
i siti Bestshore con l’obbiettivo di raggiungere
la migrazione del 50% di queste, il
raggruppamento in una società posseduta da HP e
denominata CDS dei lavoratori TS e EDS che
operano nelle attività "break & fix" (assistenza
HW). In CDS confluiranno anche lavoratori che
attualmente operano per le stesse attività
presso società di sub-contractors. Per i paesi
dove non esiste ancora CDS nulla è dato sapere
ma è evidente che la strategia dello spin-off è
resuscitata alla grande.
Sebbene esista in
ragione dell’attuale crisi generale, una
flessione dei consumi dei prodotti HP, rimangono
solidi i profitti e le quote di mercato del
gruppo. Appare evidente che la multinazionale
intendete utilizzare il pretesto della crisi per
accelerare il processo di destrutturazione
(ristrutturazione) in vista della possibile
ripresa dell’economia mondiale facendo pagare
tutto ai lavoratori.
Queste misure si aggiungono ai 9600 tagli
annunciati a settembre 2008 di cui circa metà
già conseguiti. A questo riguardo è di qualche
giorno l’ultima iniziativa di lotta, questa
volta dei colleghi tedeschi, di cui potete
vedere un video su
http://www.hr-online.de/website/fernsehen/sendungen/index.jsp?rubrik=46762&key=standard_document_37196666&mediakey=fs/hessenschau/20090604_hs_eds_streiks&type=v
Ai tagli dei posti
di lavoro si era aggiunto il taglio dei salari
del 5% annunciato nel gennaio 2009. E’ utile
ricordare che ai lavoratori di mezza Europa
invitati ad aderire a questa richiesta NON è
stata data alcuna garanzia occupazionale. Con
gli annunci fatti all’ultimo CAE, diventano
chiare le ragioni. Vale la pena citare una
risposta del management fatta al CAE: “beh, se
li licenziamo gli riconosceremo le mensilità
intere”. Noi diciamo "cornuti e mazziati".
Comunque la si metta l’aggressione HP ai
lavoratori ha raggiunto circa le 16.000 unità.
E’ una cifra enorme che fa impallidire le 11.000
paventate per Opel. La questione HP deve essere
al centro delle attenzioni delle istituzioni
governative del nostro paese, delle forze
politiche, delle istituzioni europee.
Queste vicende vanno ad incastrarsi con un
quadro nazionale che ha visto le organizzazioni
Sindacali e le rappresentanze dei lavoratori
impegnati in queste settimane, a contrastare i
comportamenti di HP Italia in merito ai
trasferimenti del personale previsti dal piano
di integrazione, sulla questione del contratto
ENI, sul problema più generale di un piano
industriale che continua a essere latitante nei
tavoli aperti presso il Ministero.
Perché respingiamo gli accordi sul trasferimento
dei lavoratori
Nelle scorse settimane l’azienda ha inviato alle
organizzazioni Sindacali le comunicazioni,
previste per legge, in merito al trasferimento
dei 388 lavoratori di HP verso EDS e della
incorporazione dei lavoratori EDS Software e EDS
Consulting in EDS Italia. I trasferimenti
previsti al 1 giugno per HP, sono stati rinviati
al 1 agosto per necessità organizzative. I
trasferimenti per EDS Software ed EDS Consulting
sono previsti al 1 luglio.
Abbiamo, in tutte le sedi preposte, respinto
qualsiasi consenso alle procedure. Le ragioni
sono insite nel testo delle lettere relative
alle procedure inviate dall' azienda che
recitano più o meno:
“Pare inoltre doveroso informarvi che, come già
annuncialo anche in sede ministeriale, il
predetto processo di integrazione tra i due
gruppi EDS ed HP sì completerà anche attraverso
un necessario processo di riorganizzazione e
ristrutturazione che coinvolgerà anche la
società HP/EDS Italia, il cui impatto sui
dipendenti interessati al trasferimento è,
tuttavia, al momento non prevedibile.”
Appare evidente che sottoscrivere tale testo da
parte del Coordinamento Nazionale delle RSU e
dalle OO.SS., significava precostituire un
consenso verso ipotesi oscure e pericolose di
cui le vicende SICT sono diventate un prologo
eloquente. Verso i lavoratori HP, che pure
avevano sottoscritto un accordo di mobilità
incentivata, è evidente che la procedura
rischiava di sottrarre i lavoratori designati al
trasferimento dai benefici di questo accordo per
inviarli ad un destino “spericolato”. E’ facile
comprendere come possano impattare le nuovi
misure di ristrutturazione che sono state
annunciate su tutto questo.
Inutile dire che, anche senza accordo con il
sindacato, l’azienda procederà con il passaggio
dei lavoratori interessati in base ai termini
stabiliti dalla legge.
E’ importante ricordare che insieme ai
lavoratori HP arriveranno in EDS anche 38
dirigenti HP, come se i nostri non bastassero.
ENI è un problema di tutti
Le vicende dei colleghi di SICT in relazione
alla proiezione al ribasso del contratto ENI per
i prossimi anni è un problema di tutti per due
buoni motivi.
In termini diretti perchè HP Italia ha pensato
bene di procedere, per la prima volta nella
storia delle relazioni sindacali di tutto il
gruppo, con l’apertura unilaterale di una
procedura di licenziamento collettivo, detta
anche mobilità, per 101 dipendenti SICT. Questo
è inaccettabile ora ed è inaccettabile per il
futuro di tutti noi. La ricerca di percorsi
condivisi e non traumatici era stata dichiarata
dall’attuale amministratore delegato presso il
Ministero dello Sviluppo economico.
In secondo luogo perché su quel contratto
operano non solo gli oltre 400 lavoratori di
SICT ma anche circa 250 colleghi EDS e oltre 200
esterni. La politica commerciale di ENI che
ridurrà di 17 milioni di euro il contratto
dell’arco dei prossimi anni, mette a repentaglio
il lavoro di tutti.
ENI e HP-EDS Italia non possono ora pensare,
dopo essere stati felici amanti per molti anni,
di liberarsi dei lavoratori manco fossero figli
illegittimi.
Piano industriale vo’ aspettando
L’incontro del 5 giugno al Ministero dello
Sviluppo Economico è stato disertato
dall’azienda. Le organizzazioni sindacali, le
rappresentanze sindacali ed il Ministero
attendono ancora la presentazione di un Piano
Industriale degno di questo nome.
Non lo è certo il piano di DIS-integrazione
presentato nei mesi scorsi. Vogliamo risposte
chiare in merito alle strategie complessive di
HP e EDS in Italia. Risposte chiare in merito al
futuro dei siti produttivi, agli eventuali
impatti su piani di best shoring delle attività,
al progetto di eventuali “spin off” verso la CDS
di turno.
E poiché oramai per noi è chiaro che in questo
nuovo gruppo HP si è creata una linea diretta
che va dallo scaffale del centro commerciale
sino alla scrivania del più remoto collega
impegnato in chissà quale servizio, questo piano
lo vogliamo unitario ed integrato e non a pezzi
e bocconi secondo convenienza e interlocuzione
di turno.
E lo vogliamo subito, prima che al prossimo
trimestre le manie oramai ossessive compulsive
di questa coorporate ci presentino l’ennesimo
piano di tagli che porterà di fatto alla nostra
lenta ed inesorabile “distruzione”.
Coordinamento Nazionale Rsu EDS HP Italia e EDS
HP Italia Software
RSU SICT Centro Sud
RSU SICT Milano
Roma, 11 Giugno 2009
Comunicati, informazioni e foto al sito
http://www.rsuedsitaliasoftware.it/
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