R.S.U. Servizi ICT - Milano

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MOZIONE
approvata a larga maggioranza
dall’Assemblea generale dei lavoratori Servizi ICT

Milano, 6 marzo 2007

I lavoratori della Servizi ICT, riuniti in assemblea, esprimono la loro preoccupazione sul futuro della previdenza pubblica, ripetutamente attaccata da tutti i governi che si sono succeduti dall’inizio degli anni ’90.

Temono che, con l’entrata in vigore delle nuove norme di legge riguardanti il TFR, si vogliano privilegiare i fondi pensione, che non garantiscono assolutamente nulla, a discapito della previdenza pubblica.

Deve essere chiaro che non vi è garanzia alcuna sul rendimento dei fondi pensione e che saranno i mercati, con la speculazione finanziaria, a determinarne l’andamento.
Quei mercati dove i piccoli risparmiatori vengono regolarmente ed immancabilmente danneggiati.
Il rendimento del TFR, viceversa, è garantito per legge.

La previdenza integrativa non può essere considerata come l’ancora di salvezza della pensione pubblica: deve mantenere il suo carattere complementare e aggiuntivo, non sostitutivo come invece temiamo stia accadendo.

Ribadiamo l’assoluta necessità che ogni accordo, prima di essere sottoscritto e siglato dalle organizzazioni sindacali, venga discusso e votato dai lavoratori; discusso e votato, non subìto seguendo la famigerata regola del silenzio assenso come purtroppo avvenuto per il TFR.

Riaffermiamo inoltre il nostro netto NO all’innalzamento dell’età pensionabile; No alla riduzione dei coefficienti di calcolo delle pensioni e, anzi, riteniamo indispensabile ripristinare meccanismi di calcolo che garantiscano pensioni più eque ai giovani di oggi, pesantemente penalizzati dalle riforme degli ultimi anni.

La campagna contro la pensione pubblica rappresenta uno dei più gravi e pesanti attacchi ai diritti minimi consolidati del mondo del lavoro e va quindi combattuta con forza.

E’ tanto più vergognosa se si pensa che quegli stessi governanti che costantemente ci richiamano alla necessità del risparmio, non fanno altro che aumentare contestualmente i loro redditi tramite vitalizi di vario tipi, sempre pescati dalle casse pubbliche.

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