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COMUNICATO SINDACALE

RSU SERVIZI ICT MILANO - RSU SERVIZI ICT CENTROSUD

Venerdì pomeriggio le RSU Servizi ICT di Milano e del CentroSud sono state convocate dall'Azienda per un incontro da tenersi con urgenza lunedì mattina: l'Azienda ha anticipato la propria disponibilità a "un'apertura".

L'incontro si è tenuto lunedì 3 marzo in conference call tra Milano e Pomezia.

L'azienda ha dichiarato di essere disponibile a riconsiderare l'assorbimento contrattuale effettuato, evitando l'assorbimento integrale e proponendo invece per il nuovo aumento l'applicazione delle stesse condizioni concordate nell'accordo del luglio scorso per il precedente aumento contrattuale: nessun assorbimento per AP fino a 150 euro e assorbimento al 50% per gli AP superiori ai 150 euro. L'Azienda ha in seguito fatto capire che questa era la proposta iniziale e che era trattabile. In cambio l'Azienda chiedeva l'interruzione delle azioni di lotta, affermando che con tali lotte stavamo mettendo in discussione il rapporto tra ENI ed EDS, appena recuperato dopo diversi mesi di difficoltà.

Le RSU, pure apprezzando l'apertura da parte aziendale, hanno drasticamente rifiutato di interrompere le azioni di lotta, in quanto tali azioni erano state messe in atto sia in risposta all'assorbimento unilaterale posto dall'azienda, sia in risposta alle inaccettabili intenzioni aziendali presentate alla riunione sui piani industriali. La responsabilità di tali lotte erano pertanto esclusivamente aziendali e le RSU non erano disposte ad accettare il solito ricatto degli impatti sul Cliente e delle possibili reazioni di ENI, in quanto gli argomenti posti solo pochi giorni prima sul tavolo di tale riunione avevano di fatto messo in discussione i posti di lavoro e le retribuzioni dei Lavoratori Servizi ICT. Ora l'obiettivo primario delle RSU era quello di ottenere da ENI e da EDS garanzie su tali aspetti fondamentali per la vita dei Lavoratori e delle loro famiglie.

Inoltre, l'atteggiamento tenuto nell'ultimo anno dall'azienda nelle relazioni sindacali è risultato in ripetuti casi arrogante, prevaricatore e provocatorio, pertanto le RSU ora nutrono forti dubbi sull'effettiva intenzione aziendale di voler risolvere la questione senza penalizzare i Lavoratori. Che credibilità poteva avere un'azienda che solo pochi giorni prima aveva minacciato di cambiare il CCNL, di disdire unilateralmente tutti gli accordi sindacali e di chiudere tutte le sedi periferiche?

Inoltre, le RSU hanno ribadito di non essere più disponibili a soluzioni mediate sugli assorbimenti contrattuali, e hanno chiesto il ripristino del 100% dell'aumento contrattuale assorbito e l'impegno aziendale di non effettuare mai più ulteriori assorbimenti.

E, in ogni caso, le RSU hanno affermato di voler mantenere le azioni di lotta fino al momento del nuovo incontro con le segreterie nazionali di categoria, che si terrà dopo che queste approfondiranno lo stato della situazione con ENI.

L'Azienda ha dichiarato di non avere messo in atto nessuna delle azioni proposte alla riunione sui piani industriali, quindi l'unica azione effettivamente imputabile era stata quella di aver "legittimamente" effettuato l'assorbimento dell'aumento del CCNL dagli AP. L'azienda riteneva quindi che una volta che si fosse trovata una soluzione alla questione dell'assorbimento, non sarebbero più state giustificate le azioni di lotta dei Lavoratori. Per quanto riguardava le altre azioni dichiarate dall'azienda ai Sindacati, queste erano oggetto della trattativa sindacale in corso e il nuovo atteggiamento aziendale doveva farci capire che l'azienda non sarebbe stata rigida nelle proprie posizioni, purché si affrontassero e risolvessero i problemi esposti nella riunione dei piani industriali .

Le RSU hanno dichiarato che il comportamento aziendale appariva schizofrenico: al tavolo ufficiale con le segreterie nazionali di pochi giorni prima era stato prospettato uno scenario inquietante e durissimo, con un'azienda pronta ad intraprendere unilateralmente radicali iniziative antisindacali che avrebbero compromesso posti di lavoro e retribuzioni; mentre ora l'Azienda sembrava prospettare una possibile alternativa, dichiarando di essere interessata a soluzioni condivise. Nei fatti però le intenzioni dichiarate al tavolo nazionale non venivano affatto smentite, ma dichiarate "oggetto di trattativa".

Dopo due ore di sterile discussione le posizioni si sono consolidate: l'Azienda non ha dato disponibilità a recedere totalmente dall'assorbimento contrattuale, mentre le RSU hanno ribadito di voler mantenere tutte le azioni di lotta, in attesa dei contenuti della nuova riunione con le segreterie nazionali di categoria.

Pertanto non si è trovato alcun accordo tra le Parti, seppure si sia evidenziato un diverso atteggiamento aziendale, che dovremo però verificare nei fatti nel seguito della trattativa.

Le RSU confermano lo stato di agitazione e tutte le azioni di lotta:

  • Blocco degli straordinari e della disponibilità;

  • Interpretazione letterale dell’accordo sulla reperibilità (ogni reperibile può effettuare 1 solo turno di reperibilità ogni 6 settimane e gli interventi in reperibilità vanno rigorosamente eseguiti solo in occasione di problemi – incident).

  • Confermiamo che nelle prossime settimane terremo altre 8 ore di sciopero, già deliberate dai lavoratori Servizi ICT di Milano e di Pomezia, con probabili manifestazioni presso le sedi ENI di Roma e di S.Donato Milanese.

  • I lavoratori di Milano hanno inoltre deliberato un ulteriore pacchetto di 16 ore di sciopero da utilizzarsi eventualmente in congiunzione con iniziative di altre realtà lavorative EDS. La RSU Servizi ICT CentroSud proporrà iniziative equivalenti ai lavoratori di Pomezia nella prossima assemblea.

La mutazione dell'atteggiamento aziendale dimostra che con una lotta giusta, unitaria ed efficace possiamo ottenere dei risultati. Proseguiamo con la massima determinazione.

4 marzo 2008

RSU Servizi ICT Milano - RSU Servizi ICT Centro Sud

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