Il S.A.F.
(Servizio Ausiliario Femminile)
Furono le prime donne soldato d’Italia. Il Servizio fu istituito nella primavera del 1944 con Decreto Ministeriale 18 aprile 1944. L’11 ottobre i reparti ormai addestrati, giurarono fedeltà alla R.S.I.
Già prima della costituzione ufficiale i Fasci Femminili fornivano personale per servizi ausiliari e la Decima Flottiglia MAS già nel marzo 1944 aveva un proprio reparto ausiliario femminile.
Ma con la costituzione ufficiale del corpo il S.A.F. ebbe una sua organicità.
Furono istituiti dei corsi di addestramento. Il primo, per la preparazione dei quadri, fu il Corso “Italia” che si tenne al Lido di Venezia. Iniziò il 1° Maggio 1944 e terminò il 18 giugno. Seguirono: il Corso “Roma” (1.7-18.8), il Corso “Brigate Nere” poi “Onore” (31.8-4.11), il Corso “Giovinezza” (5.11-18.12), il Corso “Fiamma” (1.1.45-28.2.45), il Corso “18 aprile” (1.3.45-18.4.45). Anche l’Opera Balilla organizzò due corsi per giovani inferiori a 21 anni: il Corso “Avanguardia” e il Corso “Ardimento”. Anche la “Decima” organizzò tre corsi per ausiliarie. Il 1° Corso “Nettuno” iniziò il 5.6.44 a Sulzano e si concluse a Grandola. L’8.9.44 le 45 allieve prestarono giuramento. Il 2° Corso si concluse col giuramento in data 18.12.44. Il 3° Corso iniziò nel gennaio 1945 a Col di Lana presso Vittorio Veneto e si concluse col giuramento il 23 marzo 1945. E altri Corsi furono organizzati dai C.M.P.
Il S.A.F. ebbe un Comandante Generale nella persona della contessa Piera Gatteschi-Fondelli e fu organizzato in Comandi Provinciali dipendenti dai C.M.R.
Le ausiliarie, assegnate ai vari reparti, svolgevano servizi ospedalieri, servizi negli uffici militari, servizi nelle mense e nei posti di ristoro, servizi nella contraerea.
Il 30 ottobre 1944 risultano in servizio 7237 ausiliarie. Esse furono impiegate in servizi ausiliari presso i vari reparti, anche al fronte. Si comportarono sempre con grande fede e coraggio e pagarono un elevato tributo di sangue. Le prime cadute furono sei ausiliarie che morirono nell’attentato a Ca’ Giustinian a Venezia il 27.7.1944. Al 18 aprile 1945 risultavano 25 cadute, 8 ferite, 7 disperse, 13 proposte per decorazioni.
Ma durante le tragiche giornate di sangue di fine aprile e maggio le ausiliarie massacrate furono oltre 300. Il S.A.F. fu il reparto che, in rapporto ai suoi organici, ebbe la percentuale più alta di caduti.
Appendice:
Stralcio dal regolamento della ausiliarie della “Decima”:
L’UNIFORME
È costituita da:
Giacca sahariana senza collo in panno grigio-verde
Gonna in panno g.v.
Pastrano in panno g.v.
Basco in pnno g.v.
Maglione con collo alto rovesciato (grigio)
Calzettoni in lana g.v.
Scarponi
Per la divisa estiva gli stessi capi di corredo saranno confezionati in tela kaki
La sahariana avrà il collo chiuso
Calzettini kaki e sandali
NORME DI VITA
La Volontaria, vestendo l’Uniforme è tenuta al rispetto assoluto delle seguenti norme:
Igiene:
Pettinatura semplice e raccolta. Nessun uso di belletti, rossetti e matite per trucco. Massima pulizia del corpo.
Contegno:
E’ fatto divieto di accompagnarsi con uomini, sia civili che militari, sia per la strada che nei locali pubblici.
In servizio o in franchigia le Volontarie siano sempre modeste, corrette, non rumorose e molto rispettose del prossimo.
Nei rapporti con i superiori, i militari e i civili, devono usre sempre il “voi” e saper conservare costantemente le distanze, senza per questo mancare di cortesia.
Nel parlare con i superiori rettificheranno sempre la posizione. Con tutti gli altri cureranno sempre che la posizione del corpo sia in atteggiamento rispettoso e corretto.
Alle Volontarie è fatto rigoroso divieto di accogliere inviti individuali da parte di militari e civili, per feste, banchetti, trattenimenti o pranzi.
Le Volontarie se dovessero recarsi in qualche luogo, per motivi privati, in compagnia di persone di famiglia o amici, potranno chiedere regolare autorizzazione alla propria superiore gerarchica e ne usufruiranno in abito strettamente civile.
Alle Volontarie di minore età non è consentito ottenere permessi se non per usufruirne con persone di famiglia. La superiore che dovrà rilasciare il permesso si accerterà della parentela del richiedente.