Le forze armate di
Polizia
Il Capo della Polizia repubblicana ebbe alle sue dipendenze,
oltre al normale apparato di Ispettorati Regionali di P.S. e di Questure, un
Comando Forze Armate di Polizia. Esso dispose di un Quartier Generale, di una
Intendenza, di un Autoreparto, di sei Btg “ITALIANO POLIZIA”, DELLA Legione Arditi
di Polizia “Pietro Caruso” e della Legione autonoma Mobile “Ettore Muti”.
La legione
autonoma MUTI
Fu una agguerrita legione comandata dal Colonnello (ex Sergente) Francesco Colombo detto Franco, costituita a Milano il 14.9.1943. Il primo nucleo fu costituito raggruppando le squadre d’azione “Folgore”, “Garibaldi”, “ Me ne frego”, “Nazario Sauro” che il Colombo aveva costituito precedentemente. Era protetta dal gerarca Farinacci e anche dal Prefetto Piero Parini. Essa, dopo una trasformazione organica avvenuta il 18.3.44, arrivò a contare 2300 uomini. Essa, fino al 26.7.44 fu organizzata su due battaglioni: il 1° Btg Città “Aldo Resega” e il 2° Btg Provincia “De Angeli” oltre a vari altri uffici e reparti. Successivamente a quella data si organizzò diversamente e fu costituito da 16 compagnie più altri reparti più un Btg di riserva.
La legione
condusse una dura lotta antipartigiana sia nella città di Milano che in
provincia, in Lombardia e Piemonte, pagando un alto tributo di sangue. Il 25
aprile le forze della Legione operanti in Piemonte riuscirono a rientrare a
Milano al comando del Vice-Comandante Ten.Col. Ampelio Spadoni. Qui con l’inganno
esso venne catturato mentre cercava di trattare la resa, e i suoi uomini si
arresero subendo uccisioni e sevizie. E il 27 anche il Comandante Colombo, con
i reparti di stanza a Milano, trattò le condizioni e si arrese. Il giorno dopo
fu passato per le armi.