LETTERE DI CONDANNATE E CONDANNATI A MORTE RIPORTATE NEL LIBRO DI GIAMPAOLO PANSA “IL SANGUE DEI VINTI”.

(alcune notizie sugli autori di queste lettere potranno trovarsi nell’elenco dei morti ricavato dallo stesso libro di Pansa)

 

1) Testamento spirituale di GIULIO BIANCHINI, Cacciatore degli Appennini, ucciso a Mondovì il 5/5/45:

“” Sento che la mia fine non è lontana. Morendo, lascio ai fratelli la mia fede. Lascio alla Patria la mia vita, il mio sangue, inutilmente sparso…. Non imprecate, non maledite nessuno. Non cercate coloro che mi hanno ucciso. So che non sarebbe difficile trovarli, perché essi, sinceramente, dell’avermi ucciso meneranno vanto. Nell’ebbrezza della loro vittoria, trasportati dal loro impeto e dalla loro fede, mi hanno ucciso certi di fare giustizia…..””

 

2) Lettera di BARBARA FORLANI, 24 anni, ausiliaria, uccisa il 5/5/45, alla madre:

“” Sappi, mamma, quante domande mi sono posta prima di partire ! Risolvendole sempre, per la grande fede e l’amore che porto per te e per la mia cara Patria, con una soluzione: arruolarmi. La morte non mi spaventa. Non la temo. Le vado incontro giorno per giorno, ora per ora. L’unico mio rammarico sarebbe di morire senza il tuo perdono. “”

 

3) Lettera di MARGHERITA AUDISIO, 20anni, ausiliaria, uccisa il 26/4/45, alla sorella:

“”Carissima Luciana, fra pochi minuti sarò fucilata. Una consolazione devo darti: fucilazione al petto e non alla schiena. Raggiungo papà in Paradiso, perché mi sono confessata e comunicata, e con lui proteggerò tutti. Tu sai che sono sempre stata una pura della mia fede: in essa ho sempre creduto, credo ancora e sono contenta di morire. Non piangete. Viva l’Italia “”

 E alla madre, pure ausiliaria:

“”Io vivo per la Patria e per la Patria ho giurato la morte…. Questo è il mio credo. Perciò non piangete. Pensate che quando si è dato tutto alla Patria, non si è dato abbastanza.””

 

4) Lettera di LAURA GIOLO, 24 anni, ausiliaria, uccisa il 30 aprile 1945, ai familiari:

“” Sono gli ultimi istanti della mia vita, è già uscita la sentenza……Siate forti, tutti: ve lo chiedo io che dalla vita non attendo più nulla. Perdonate a tutti. Ve lo comando !””

 

5) Lettera di LIDIA FRAGIACOMO, 31 anni, ausiliaria, uccisa il 30 aprile 1945, a una signora cui aveva fatto la bambinaia (la Fragiacomo era sola al mondo):

“”Sono felice di dare la mia vita per l’Italia, per il nostro ideale. Il mio desiderio terreno è solamente uno: che l’Italia possa ritornare una, libera e grande.””

 

6) Lettera di NATALIA GASTALDI, 24 anni, ausiliaria, uccisa il 3 maggio 1945, ai familiari:

“”Coraggio mamma, sorelle, papà. Sono condannata a morte per aver mantenuto la mia fede fascista. Muoio tranquilla e dal cielo veglierò su di voi.””

 

7) Lettera di ADELINA CONTE, 41 anni, moglie del vice-federale di Cuneo, uccisa iol 3 maggio 1945, ai tre figli:

“”Lucio, Carla, Dora, tesori miei, la vostra mamma che vi ha tanto amato sta per lasciarvi: io non ho nulla da rimproverarmi, perciò me ne andrei tranquilla e rassegnata, se non mi straziasse il pensiero di voi, figli amatissimi…””

 E al marito:

“”Caro Vanni, tanto amato, mi dicono che sei morto. Io non voglio crederlo. Qualcosa mi dice che non è vero. Se sei vivo, ti raccomando i piccoli. Amali anche per me, sorvegliali, fa che non sentano la mia mancanza. Ti ho amato tanto, caro Vanni: esaudisci il mio desiderio, così sarò contenta…””

 

8) Lettera di ANGELA MARIA TAM, ausiliaria, terziaria francescana, prelevata dal carcere di Sondrio e uccisa il 6 maggio 1945, a un sacerdote:

“”Sono lieta di raggiungere in Cielo i nostri Eroi. Sarà così bello in Cielo ! Durante tutto il viaggio da Sondrio a Buglio ho cantato le canzoni della Vergine. Ho passato in prigione ore di raccoglimento e di vicinanza a Dio. Viva l’Italia! Gesù la benedica e la riconduca all’amore e all’unità per il nostro sacrificio. Così sia.””

 

9) Lettera di GIUSEPPE SOLARO, 41 anni, federale di Torino, ucciso il 30 aprile 1945, alla moglie:

“”Cara Tina, prima di morire ti esprimo tutto il mio amore e la mia devozione. Sono stato onesto tutta la vita e onesto muoio per un’idea. Che essa aiuti l’Italia sulla via della Redenzione e della costruzione. Ricordami e amami, come io ho sempre amato l’Italia. Cara Tina, viva l’Italia libera, viva il Duce ! Tuo Peppino””

 

 

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