I paracadutisti
del reggimento FOLGORE
Si è già parlato del XII Battaglione della Div. NEMBO (notizie dettagliate si possono trovare sul sito www.nembo.info/ )del Maggiore Mario Rizzatti , che, trovandosi in Sardegna l’8 settembre, non accettò la resa e continuò a combattere a fianco dell’alleato germanico, unendosi alla 90^ Div. Germanica che si trasferiva in Corsica per, poi, rientrare in continente. E dell’altro, il III del 185° Rgt, che, al comando del Cap. Edoardo Sala, con i suoi 500 uomini affiancò subito l’alleato germanico combattendo in Calabria. Esso si ritirò costituendo la retroguardia dell’esercito tedesco, finchè fu schierato a Ladispoli in difesa costiera, in collegamento col XII Btg di Rizzatti e con la Cmp D’Abbundio, di cui si dirà tra breve. In realtà anche altri paracadutisti non accettarono l’armistizio. In Sardegna anche paracadutisti del XIII Btg (Del Vita) seguirono Rizzatti, ed altri ebbero molti dubbi a seguire le direttive del re, tanto che molti subirono processi dai badogliani per “tentativo di non deporre le armi”.
Anche fra i parà di Viterbo ci fu la compagnia del Cap. D’Abbundio che aderì intatta alla R.S.I. e che, poi, si ingrandì fin quasi a diventare un battaglione. Ed anche diversi uomini del Btg “Ciclone” del Magg. Blotto (che, poi, andrà a comandare il III Btg del 5° Rgt della Div. San Marco) faranno la stessa scelta. Confluiranno, poi, nel “.Raggruppamento Cacciatori degli Appennini” Va menzionato, infine, un gruppo di parà radunati dal Ten. Romano Ferretto che, col nome di “Compagnia volontari veneti” andranno ad unirsi agli altri paracadutisti.
Intanto il Col. Edvino Dalmas, invitato dal Sottosegretario Botto, che aveva deciso di far dipendere i paracadutisti dall’Aeronautica Repubblicana, nei mesi di ottobre-novembre 1943 costituisce a Tradate (VA), nell’ambito della Scuola paracadutisti (organizzata coi materiali recuperati nelle vecchie scuole di Viterbo e di Tarquinia), un “Raggruppamento arditi paracadutisti” con gli oltre 3000 volontari affluiti dai Centri di reclutamento di Roma, Firenze, Pistoia. (Nel marzo 1944 ci sarà un altro bando per l’arruolamento di volontari e perfino nella terza decade di aprile 1945 continueranno ad affluire volontari). Verranno costituiti un Btg Reclute, un 1° Btg Allievi, un 2° Btg Allievi oltre ai servizi. Subito inizia il corso per i 500 Allievi del 1° Btg, che nell’aprile del 1944, concluso il corso, andrà a raggiungere a Spoleto i due Btg già costituiti del Rgt in formazione, col nome di 3° Btg “Azzurro”. La scuola di Tradate consentirà di prendere il brevetto anche ai paracadutisti del Btg del Cap. Genovesi della G.N.R. Il 25 aprile ’45 la scuola non si arrenderà ai partigiani resistendo in armi per 6 giorni, asseragliata nella caserma e consegnerà armi e materiali (che, così, verranno salvati) a due tenenti dell’Aeronautica del Sud. Nella primavera del ’45 erano in formazione altri due Btg, il “Fulmine” e l’”Uragano” che avrebbero dovuto costituire il 2° Rgt “Nembo”. Nel dicembre 1943 100 uomini del Btg di Rizzatti e 50 dei Volontari veneti, con ufficiali italiani, poterono andare a frequentare un corso di paradutismo alla Scuola di Friburgo. Il 7 febbraio ’44 rientrarono al comando del Ten. Ferretto e andarono ad unirsi, a Spoleto, al Rgt in formazione.
In realtà già dal gennaio si erano costituiti a Spoleto i Btg. Nembo e Folgore e il 11 febbraio, dopo lo sbarco anglo-americano ad Anzio, il Nembo, al comando del Cap. Corradino Alvino, era partito per il fronte, dove sostenne durissimi combattimenti, subendo durissime perdite. Malgrado i continui rinforzi costituiti da giovanissimi volontari, il 16 marzo, quando torna in linea dopo un periodo di riposo, non ha più la consistenza di un Btg ma di una compagnia rinforzata che assume il nome di “Compagnia Nettunia-Nembo”. Con la rottura del fronte si ritirerà combattendo e continuando a subire perdite. Il 3-4 giugno lascia Roma e il 7 luglio giunge a Milano e, poi, a Tradate. Di 533 uomini ne sono rimasti 191. 331 sono stati perduti. Le innumerevoli decorazioni al valore testimoniano l’eroismo del battaglione.
Il 10 luglio gli uomini rimasti torneranno a far parte, con gli altri, del ricostituito Rgt Folgore di cui assumerà poi il comando il Col. Delmas.
Come abbiamo accennato più sopra nel gennaio 1944 tutti i reparti di paracadutisti vennero concentrati a Spoleto per la costituzione di un Reggimento. Furono subito costituiti due Btg.: il 1° “Nembo”, di cui abbiamo ora parlato, che era costituito in massima parte con gli uomini del XII Btg di Rizzatti, e, dopo la partenza per il fronte di questo, un 2° Btg “Nembo” che si affiancò al Btg “Folgore” . A fine aprile, come già detto, si aggiungerà a questi il 3° Btg “Azzurro”. Il Rgt assumerà il nome di “Reggimento Volontari Paracadutisti Italiani” Conta, ora, 1500 uomini.
Il 1° Btg “Folgore”, composto dai superstiti del III/185° più altri volontari, fu comandato prima da Rizzatti poi da Sala.
Il 2° Btg “Nembo” era composto dai superstiti del XII°, più i Volontari Veneti, più la Compagnia D’Abbundio. Lo comandava il Cap.Guglielmo Recchia. Entrambi erano completi il 19 marzo.
Il 3° Btg “Azzurro”, costituito, come abbiamo visto, a Tradate, era composto da volontari e comandato dal Cap.Alfredo Bussoli. Giunse a Spoleto a fine aprile, primi maggio 1944.
Il 20.5.44, con la ripresa dell’offensiva americana, il Rgt al completo, salvo qualche reparto, viene inviato al fronte. Ne assume il comando il Magg. Mario Rizzatti appena rientrato dalla Francia dove ha frequentato un corso. Egli, però, per motivi tattici, assumerà il comando del 1° Btg “Folgore”, il più importante. Fra il 31.5 e il 1°.6 l’offensiva nemica è in pieno svolgimento, contrastata valorosamente dai paracadutisti. Alle ore 6 del 4 giugno un attacco di autoblinde fu respinto. Ma alle 8 l’attacco riprese con maggior vigore. Il Magg. Rizzatti, il cui comando aveva sede in una grotta davanti a Castel di Decima, esce dalla grotta per dare ordini e si trova davanti le autoblinde nemiche. Le affronta decisamente con bombe a mano e raffiche di mitra. Ma la autoblinda più vicina gira la torretta e fa fuoco contro di lui centrandolo in pieno. Rizzatti muore col portaordini che era con lui. Il suo corpo, provvisoriamente ricomposto nella grotta con altri, verrà poi raccolto da civili e, inspiegabilmente, bruciato. Quando i resti verranno raccolti non avranno più alcun segno di riconoscimento e verranno tumulati in una fossa comune al Verano come “sconosciuti”.
Alla memoria del Maggiore Rizzatti verrà conferita la medaglia d’oro. La M.d’O. alla memoria verrà conferita anche al Ten. Leonida Ortelli (che, poi, risulterà prigioniero in U.S.A.) e al paracadutista Ferdinando Camuncoli. Verranno, inoltre, conferite 47 M.d’Argento, 70 di bronzo e 60 Croci di Guerra al v.m.
Morto Rizzatti, il comando del Btg viene assunto dal Cap. Edoardo Sala e quello del Rgt dal Magg. Kruger che il 4 giugno ordina e guida la ritirata. Il Rgt si ritira ordinatamente combattendo e il 7 giugno è a Spoleto ove si ricongiunge coi reparti che erano rimasti. Del migliaio di uomini inviati al fronte ne restavano una trentina ancora incolumi. Il 10 si forma una colonna che dirige su Firenze e, il 14, verso Bologna, dove si ricongiungono i resti della compagnia “Nettunia-Nembo”. Il 26 giugno sono a Tradate.
Successivamente, nel luglio, tutti i paracadutisti della R.S.I. furono inquadrati nel Rgt. ricostituito che assunse la denominazione di “1° Reggimento Paracadutisti “Folgore”. Abbiamo già detto che ne assunse poi il comando il Col. Edvino Delmas. Ma il 30 gennaio 1945 il comando verrà assunto dal Maggiore Edoardo Sala poiché Delmas assumerà di nuovo il comando del “Raggruppamento”.
I Btg ricostituiti furono gli stessi: il 1°Btg.“Folgore”, il 2° Btg.“Nembo” e il 3° Btg.”Azzurro”. Aveva, inoltre, una C.C.R., due Cmp di complementi e un Deposito reggimentale.
In agosto, dopo lo sbarco nemico in Provenza, iniziò lo spostamento del Reggimento in Piemonte e il comando fu portato prima a Torino, poi a Ciriè, poi a Courmayeur e infine ad Aosta.
In dicembre i primi reparti del “Folgore” sono in linea sul fronte delle Alpi. In marzo tutto il Rgt è in linea.
Al momento della resa si porterà ordinatamente a Saint Vincent, dove si arrenderà agli americani il 5 maggio 1945.