Nel Giugno del 1944 il
Segretario del Partito Fascista Repubblicano propose di armare l’intero
partito, formando brigate di camicie nere che si sarebbero chiamate “Brigate
Nere”. L’assenso di Mussolini, malgrado il parere contrario del Ministro
Graziani, arrivò con una circolare segreta che istituiva il “corpo ausiliario
delle Brigate Nere”. E la costituzione ufficiale avvenne col Decreto 446 del 30
giugno 1944. Ecco alcuni articoli del Decreto:
Art. 1 : la struttura
politico-militare del Partito si trasforma in organismo di tipo militare e
costituisce il Corpo Ausiliario delle Squadre d’Azione delle Camicie Nere.
Art. 2 : il ministro
segretario del Partito assume la carica di comandante del Corpo.
Art. 3 : le Federazioni
assumono il nome di Brigate Nere del Corpo Ausiliario e i commissari federali
la carica di comandanti di brigata.
Art. 5 : gli iscritti al
PFR di età compresa fra i 18 e i 60 anni e non appartenenti alle altre Forze
Armate entreranno, in seguito a domanda volontaria, a far parte del Corpo delle
Camicie Nere che, a seconda della loro idoneità fisica, provvederà al loro
impiego.
Art. 6 : gli appartenenti alle formazioni ausiliarie
provcenienti dalle Squadre d’azione e passati alle Forze Armate, alla GNR e
alla Polizia, iscritti regolarmente al PFR, possono, a domanda, essere
trasferiti nel Corpo delle Camicie Nere.
Art. 7 : compito del Corpo è quello del combattimento
per la difesa dell’ordine della RSI, per la lotta contro i banditi e i
fuorilegge e per la liquidazione di eventuali nuclei di paracadutisti nemici.
Il Corpo non sarà impiegato per compiti di requisizioni, arresti o altri
compiti di polizia. L’impiego delle Brigate Nere nell’ambito provinciale viene
ordinato dai capi delle provincie.
Art. 10 : il ministro delle Finanze è autorizzato ad
apportare le variazioni di bilancio necessarie per l’attuazione del presente
decreto.
Art. 12 : il Corpo delle
Camicie Nere si avvarrà, per i servizi sussidiari, del Servizio Ausiliario
Femminile.
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Ogni regione ebbe tante
Brigate Nere quante erano le provincie. In più fu costituito un gruppo di
Brigate Nere Mobili. Ogni Brigata prese il nome di un caduto per la causa del
Fascismo.
Le Brigate Nere furono:
EMILIA ROMAGNA
Mirko Pistoni (Modena), Igino Ghisellini (Ferrara), Eugenio Facchini (Bologna), Italo Capanni (Forli’), Virginio Gavazzeni (Parma), Pippo Astorri (Piacenza), Amos Maramotti (Reggio Emilia), Ettore Muti (Ravenna) (1).
LOMBARDIA
Aldo Resega (Milano), Leonardo Cortesi (Bergamo), Enrico Tognù (Brescia), Cesare Rodini (Como), Augusto Felisari (Cremona), Marcello Turchetti (Mantova), Alberto Alfieri (Pavia), Sergio Gatti (Sondrio), Dante Gervasini (Varese)
PIEMONTE
Ather Capelli (Torino), Attilio Prato (Alessandria), Emilio Picot (Aosta), Luigi Viale (Asti), Carlo Lidonnici (Cuneo), Bruno Ponzecchi (Vercelli), Augusto Cristina (Novara).
VENETO
Bartolomeo Asara (Venezia), Luigi Begon (Padova), Amerino Cavallini (Treviso), Stefano Rizzardi (Verona), Francesco Turcato (Vicenza), Romolo Gori (Rovigo).
LIGURIA
Silvio Parodi (Genova), Antonio Padoan (Imperia), Giovanni Briatore (Savona), Tullio Bertoni (La Spezia).
TOSCANA
Raffaele Manganiello (Firenze), Emilio Spinelli (Arezzo), Benito Mussolini (Lucca)(2), Emilio Tanzi (Pisa), Ruy Blas Biagi (Pistoia),
ISTRIA-VENEZIA GIULIA
Tullio Cividino (Trieste), 37° (Udine)
BRIGATE NERE MOBILI
1) Vittorio Ricciarelli, 2) Attilio Pappalardo, 3) Danilo Mercuri, 4) A. Corrao, 5) Aldo Resega, 6) Enrico Quagliata, 7) Dalmazia, 8) Tevere, 9) Arditi, 10) Ministeriale, 11) Giovanni Gentile.
Il 2 aprile 1945 il Capo di Stato Maggiore delle Brigate Nere, generale Facduelle, comunicava i seguenti dati complessivi:
- Forza in armi : 29000 uomini
- Caduti : 11 Comandanti di Brigata, 47 Ufficiali, 1641 Squadristi,
- 9 ausiliarie.
NOTE:
(1) Questo nome fu voluto
personalmente dal Duce.
(2) Questo nome fu una
eccezione dovuta al fatto che la B.N. di Lucca
fu tra le prime a costituirsi, a fine giugno 1944 (ne da
notizia
“L’Artiglio”, organo della federazione, nel numero del 29
giugno), su
iniziativa dello stesso Pavolini, prima che si stabilisse che
ogni BN
doveva assumere il nome di un martire fascista.
Successivamente,
tuttavia, anche la BN di Lucca assunse il nome di un suo
caduto e
fu denominata: 36° B.N. “Piacentini”. Essa si ritirò al nord
nel
settembre 1944 e, in una relazione relativa alla provincia di
Reggio
Emilia si dice che era
composta da solo 53 uomini al comando di
Utimperghe e viene definita “brigata mobile”.
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