Fulvio Balisti
Fulvio Balisti nasce a Ponti sul Mincio (Mantova) nel 1890. Volontario nella Grande Guerra, è ferito e decorato con quattro medaglie al valore. Partecipa all’impresa fiumana a fianco di Gabriele D’Annunzio. Nel 1920 si iscrive ai Fasci, ma non ricopre alcuna carica pubblica durante gli anni del Regime, deluso dalla crescente burocratizzazione e statalizzazione. Allo scoppio del secondo conflitto mondiale, assume il comando del I Battaglione Speciale Giovani Fascisti destinato a sud di Tobruk, in Africa Settentrionale. Ferito a Bir-el-Gobi (dicembre 1941) e consegnato agli inglesi, viene rimpatriato grazie ad uno scambio di prigionieri mutilati.
Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, aderisce alla R.S.I., credendo di ritrovarvi gli ideali “socialisti” del primo Fascismo, e ricopre cariche di notevole rilievo politico. E’ delegato per i Fasci Repubblicani della Lombardia e commissario federale a Brescia, collaboratore del foglio “Brescia Repubblicana” e vicino alle posizioni autonomistiche di Junio Valerio Borghese, comandante della X MAS.
Nel gennaio 1944 l’Agenzia Stefani da notizia che Fulvio Balisti è stato nominato Segretario Nazionale del P.F.R. al posto di Pavolini. Pare che la nomina fosse voluta direttamente da Mussolini, ma l’opposizione dei pavoliniani fece rientrare l’operazione. Poi, per aver appoggiato uno sciopero dei lavoratori dell’industria, viene rimosso da ogni carica.
Sottrattosi all’epurazione, nel secondo dopoguerra si ritira a vita privata nella sua casa natale, significativamente ribattezzata “ Piccola Caprera” e che lascia in eredità ai volontari combattenti della RSI. Trascorre gli ultimi anni della sua vita in pressochè totale isolamento, assorto nella stesura delle sue memorie: I volontari, Giovani Fascisti a Bir-el-Gobi, Pagine d’Africa. Muore a Ponti sul Mincio nel 1959.