Filippo Anfuso

 

 

Filippo Anfuso nasce a Catania nel 1901. Di precoci attitudini letterarie, nel 1917 pubblica una raccolta di racconti e poesie.

 Legionario Fiumano, riprende a Roma l’attività intellettuale come collaboratore della “Nazione” e della “Stampa” e sarà inviato speciale in Germania e in Polonia. Amico di Ciano, supera con lui, nel 1925, il concorso per la carriera diplomatica. Addetto di legazione al Ministero degli Esteri, è destinato prima a Monaco di Baviera (1927) poi a Budapest (1929), Berlino (1931), Cina (1932), Grecia (1934). Nel novembre 1936 è in Spagna, dove partecipa alla guerra civile come tenente di artiglieria, meritandosi una croce di guerra. L’anno successivo Ciano, ministro degli Esteri, lo vuole come suo capo di gabinetto. Nel settembre 1937 accompagna Mussolini nel viaggio in Germania e alla conferenza di Monaco nel settembre dell’anno dopo. Per quanto contrario all’entrata in guerra dell’Italia, dichiara doveroso contribuire in ogni modo alla vittoria e soffocare ogni motivo di opposizione. Dopo importanti missioni a Zagabria e in Grecia nel 1941, diviene ministro d’Italia a Budapest. Pur convinto della necessità di sganciamento dell’Italia dalla Germania, da concertare con gli stessi tedeschi, dopo l’8 settembre 1943 è il solo capo di missione diplomatica ad aderire al progetto di Stato Fascista Repubblicano e diviene ambasciatore a Berlino. Il  12 marzo 1945 è condannato a morte in contumacia in Roma per il ruolo svolto nell’assassinio dei fratelli Rosselli. Dopo la fine della guerra si rifugia in Francia ma, arrestato, passa tre anni in prigione. Si rifugia poi in Spagna, mentre in Italia è assolto da ogni imputazione.

 Rientrato in Italia aderisce al M.S.I., nelle cui liste è eletto deputato. E’ fautore della NATO in funzione anticomunista.

 Durante i lavori parlamentari a Roma è colpito da un malore e muore nel 1963.

 

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