Gli aerosiluranti
Come già si è detto il Capitano Carlo Faggioni che l’8 settembre si trovava a Siena, rifiutò l’ordine di portare gli apparecchi in Sardegna e li portò a Peretola (FI) dove, già nel settembre ’43, costituì il Gruppo Aerosiluranti della Aeronautica Repubblicana intitolato a “Carlo Emanuele Buscaglia”, divenendone comandante. Organizzato il Gruppo su tre squadriglie, avendo in dotazione diversi aerei S79, 5 Cant Z 1007, 1 Cant Z 1018, un Junker 52 e perfino un Fiat G 55, unico caccia al mondo trasformato in aerosilurante. Dopo intenso addestramento, già l’11 marzo 1944, con 7 aerei, viene effettuata la prima azione al largo di Nettuno, con buon successo. Il 10 aprile, malgrado la perdita di 6 aerei avvenuta il 6 aprile in un agguato forse reso possibile da un traditore, con soli quattro aerei parte un’altra missione sempre nella zona di Anzio. Anche questa missione, condotta con estrema audacia, riporterà dei successi, ma dei 4 aerei uno solo potrà rientrare. E lo stesso Faggioni cadrà in mare col suo apparecchio e perderà la vita. Ma il Gruppo, di cui prenderà il comando il Capitano (poi Maggiore) Marino Marini, continuerà le sue azioni, sempre più audaci. La più clamorosa sarà quella condotta con successo contro Gibilterra, su cui alle ore 2,20 del 5 giugno 1944 piombarono dieci S79 al comando dello stesso Marini sconvolgendo il porto ritenuto sicuro e facendo seri danni al naviglio che vi si trovava. Tutti gli aerei poterono sganciare i loro siluri e rientrare senza danni (solo due aerei dovettero atterrare in Spagna ma anche questi equipaggi poterono rientrare alla base). Ancora il 5 luglio ci fu un fortunato attacco al largo di Bari, dopo di che, a fine luglio, il Gruppo si trasferì ad Atene ed operò nel Mediterraneo Centrale e Orientale. Rientrato nell’autunno per riorganizzarsi dopo le gravi perdite subìte, riprese ad operare nell’inverno. Si ricorda una azione al largo di Ancona il 25 dicembre ed una al largo di Rimini il 5 gennaio 1945. Il Gruppo depose le armi a Lonato Pozzolo (VA) il 28.4.45, subendo alcune perdite ad opera dei partigiani.