Lettere da Pescarenico

 

Alcuni religiosi, saputo che i partigiani avevano deciso di uccidere questi loro prigionieri, chiesero ed ottennero di poterli assistere spiritualmente. Tutti i morituri si confessarono e si comunicarono, dopo di che affrontarono la morte con serenità e coraggio. Uno dei religiosi, il sacerdote Luigi Brusa ha scritto : “”Nessun giovane è venuto meno al coraggio, ma tutti con ardore e slancio affrontarono la morte al grido : Viva l’Italia.””

 Alcuni dei condannati scrissero brevi messaggi per i loro cari e li consegnarono ai religiosi che provvidero a recapitarli. Eccone alcuni:

 

Il sottotenente Bernardino Bernardini alla moglie:

“Carissima Mafia Pia e Mila, catturato dai partigiani insieme ai colleghi, vado a morire tranquillo e certo del perdono di Dio. Non serbare rancore a nessuno ed inculca in Mila l’amor Patrio. Abbraccio tutti. Avverti i miei parenti. Bernardino”

 

e alla madre:

“ Cara mamma, nell’ultimo minuto della mia vita, ti mando l’ultima raccomandazione, non disperarti, il tuo Siso muore contento e proteggerà voi. Tantissimi baci, tuo Siso”

 

Il brigadiere Pinuccio De Victoris alla madre:

“ Cara mamma, ti scrivo sul punto di morte. Sarò fucilato. Ho fatto il mio dovere fino all’ultimo, non temo di morire, ho l’animo puro e ciò mi basta. Non vi affannate per me perché sono morto per la mia Patria amata”

Poi aggiunse:

“Ti scrivo ancora in punto di morte. Mi sono confessato e muoio forse quasi contento. Non piangere per me perché muoio per la mia Patria. Bacio te e tutti che in questo momento ricordo. Tuo per sempre. Pinuccio”

 

Il sottotenente Enzo Rinaldi:

“Mamma, Babbo, Ivano: muoio in Camicia Nera. Vi chiedo la santa benedizione e vi bacio.”

 

Il tenente Giovanni Ferrarsi al padre:

“La Patria ha bisogno di martiri. Da soldato ho eseguito gli ordini ed ho tenuto alto l’Onore della Bandiera. Non addolorarti, pensa che una pallottola mi abbia colpito in battaglia.”

 

Il sottotenente ai genitori:

“Fra pochi minuti la mia vita sarà stroncata. Muoio contento. Pregherò per voi, vi proteggerò dal  cielo.”

 

Il vice brigadiere Alberto Grossi ai genitori:

“ Miei cari, vostro figlio è morto con il vostro ricordo nel cuore. Perdonatemi. Vi ho amato tanto.”

 

Il capitano comandante Gilberto Dal Monte ai genitori:

“ Miei cari genitori, fratello e sorella. Muoio con il solo dispiacere di lasciarvi, ma ho la coscienza tranquilla di aver fatto il mio dovere per la santissima causa della Religione, della Patria e della Famiglia. Muoio col Signore nell’anima perché ho fatto la Santa Comunione.”

 

Il tenente Alfredo Castellani non aveva più nessuno cui scrivere, poiché un bombardamento aveva distrutto la sua famiglia. Scrisse sul retro di un’immagine religiosa:

“ Muoio felice per due ragioni: prima perché ho seguito sempre la mia via, senza deviare; seconda perché proprio ora ho saputo che tutti i miei sono stati uccisi e posso andare a raggiungerli.”

 

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