FINALMENTE IN VIAGGIO

 

      

 

Ci siamo trovati davanti al cancello della scuola alle 8:10, perché non vedevamo l'ora di andare in gita all'Oasi di Persano. Il cielo era completamente coperto di nuvole ed aveva piovuto fino alla notte precedente, ma noi speravamo di partire lo stesso.

Quando si sono aperti i cancelli, siamo entrati in classe e dopo un po' è arrivato l'autista, per dirci che il pullman era pronto. Appena partiti, pensavamo che il viaggio sarebbe stato lungo ed invece è durato solo 30 minuti circa. Durante il tragitto, abbiamo visto il fiume Sele, che ci è sembrato molto lungo e largo.

Giunti all'Oasi, ci siamo messi in fila e siamo entrati nel Centro visite, dove abbiamo visto alcuni animali imbalsamati, tra cui la lontra, la cicogna e il falco.  Le guide ci hanno spiegato come dovevamo comportarci nell'area protetta.

 Poi abbiamo percorso una strada piena di pietre, pozzanghere e fango ed abbiamo visto delle libellule, formiche, farfalle, api e lucertole.

Per entrare nell'Oasi abbiamo oltrepassato un cancello di legno e ci siamo incamminati sulle passerelle, costruite nella zona del canneto, perennemente allagata. 

Infatti abbiamo visto le canne palustri, l'iris giallo, la rara emys orbicularis, la tartaruga palustre delle nostre zone, e la rana verde.

Più avanti siamo entrati in piccoli capanni, chiamati osservatori, dove ci stavano delle feritoie, delle panche e dei pannelli informativi alle pareti. 

Per fortuna Giovanna e Chiara hanno portato i propri binocoli, così abbiamo potuto osservare meglio l'area palustre del fiume Sele, uno svasso maggiore seminascosto nel canneto e, proprio vicino al capanno, un germano reale ed un'anitra bianca. 

 Siccome mettevano continuamente la testa sott'acqua, abbiamo chiesto alla guida quale fosse il loro cibo ed il ragazzo ci ha spiegato che si nutrono di piante acquatiche.

 

Poi ci siamo trasferiti in un secondo capanno, uguale al primo ma in posizione diversa, dove abbiamo visto una folaga e gli uccelli di prima. 

 

La guida ci ha spiegato che gli animali si possono osservare meglio quando è brutto tempo e l'aria è fresca, mentre nelle ore calde e quando c'è il sole, essi si vanno a riparare nel canneto.

Andando più avanti abbiamo visto un altro osservatorio, fatto di canne, con delle finestrelle quadrate. Qui Annachiara ha fotografato una lucertola.

Lungo il fiume abbiamo osservato il salice bianco e l'ontano nero, ma pur scrutando attentamente il sottobosco, non siamo riusciti a vedere la pervinca.

Abbiamo ripreso la via del ritorno e lungo il percorso ci siamo fermati ad osservare il biancospino in fiore, il mirto ed il lentisco, mentre tutt'intorno c'erano dei prati coperti di erba alta.

Dopo una "faticosa risalita" ci siamo riposati in un'area attrezzata, abbiamo fatto merenda e chiacchierato un po'.

Siamo rientrati nel Centro visite, dove abbiamo acquistato degli oggetti e fatto delle domande al responsabile dell'Oasi.

Infine siamo risaliti sul pullman e siamo ripartiti per tornare a casa, molto felici ma stanchi.

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Aggiornato il: 20-11-03.