Stile di vita "salvacuore"

Gli ultimi decenni hanno visto un cambiamento radicale delle abitudini nella vita dell'uomo che, grazie ai grandi progressi compiuti in campo tecnologico, è spesso portato ad abbracciare uno stile di vita molto più sedentario rispetto al passato. Lo sviluppo tecnologico, quindi, se da un lato ha prodotto una semplificazione del lavoro umano, ha, però, portato all'affermarsi di cattive abitudini, alimentari e non, che sempre più persone, in particolare ragazzi, tendono a seguire, venendo così a contatto con diversi problemi- primo fra tutti l'obesità- in una percentuale molto maggiore rispetto al passato.
Infatti la "dieta" seguita dalla maggior parte dei giovanissimi prevede cibi ipercalorici , privi di proteine e vitamine, e la mancanza di esercizio fisico, per l'aumento di ore trascorse davanti al computer o alla televisione. Abitudini di vita sbagliate possono dunque portare i giovani all'obesità e gli adulti al rischio di malattie coronariche.
E',però, possibile stabilire delle norme da seguire per ridurre i fattori di rischio di malattie cardio-vascolari, uno stile di vita "salvacuore" che dovrebbe essere abbracciato già dalla giovane età.

 

L'alimentazione corretta e la riduzione dei grassi

Il principale responsabile dei depositi aterosclerotici è il colesterolo, che viene prodotto dal nostro organismo, ma che è anche presente in larga misura in molti cibi che abitualmente consumiamo. Il colesterolo presente nei cibi, in particolar modo in quelli di origine animale, può però portare, col passare del tempo, alla formazione di depositi che impediscono una corretta circolazione del sangue nelle arterie.
Per questo è importante preferire oli vegetali a grassi di origine animale, in quanto i primi non portano all' aumento del tasso di colesterolo nel sangue.
Per lo stesso motivo è importante consumare regolarmente il pesce, poiché si è osservato che alcuni grassi qui presenti sono in grado di ridurre la progressione dell'aterosclerosi.
Un regime alimentare corretto deve, inoltre, prevedere la presenza costante di vitamine, che concorrono anche a ridurre il rischio di malattie cardio-vascolari. E' consigliato il consumo di frutta e verdura più di una volta al giorno (vedi tabella "Dieta salvacuore").

Il costante esercizio fisico

Alcuni studi compiuti hanno dimostrato che chi conduce una vita sedentaria è più esposto al rischio di malattie cardio-vascolari rispetto a chi compie esercizio fisico regolarmente.
E' dunque importante fare in modo che, fin da bambini, vengano compiute attività fisiche che, oltre a favorire la crescita armoniosa del corpo, svolgano un ruolo di prevenzione verso possibili futuri problemi al cuore.
Sono indicate le attività aerobiche come la corsa, la marcia, il nuoto e altri sport che concorrono ad accrescere la resistenza corporea

Il controllo della pressione arteriosa

L'ipertensione è un fattore di rischio che riguarda non solo l'apparato cardio-vascolare, in quanto può causare problemi anche nei reni e nella retina.
Poiché l'ipertensione è trasmettibile anche per via ereditaria, è necessario sottoporsi a periodici controlli, e, se necessario, ad una terapia non farmacologia, che prevede alcune modifiche alle abitudini tradizionali, come la diminuzione del sale o il regolare esercizio fisico.
L'ipertensione in forma lieve è facilmente controllabile con questo tipo di terapia, ma se non fosse sufficiente vi sono anche dei farmaci per favorire l'abbassamento della pressione arteriosa.

Evitare il fumo

Le sostanze presenti nel fumo, tra cui la nicotina e l'ossido di carbonio, danneggiano le pareti delle arterie; il colesterolo è, così, attratto dalle zone danneggiate e si forma la placca. Il fumo causa anche spasmi o contrazione dei muscoli delle arterie, provocando una riduzione del flusso sanguigno al cuore Fumare anche poche sigarette al giorno non rende immuni dal rischio: infatti solo 4 sigarette al giorno aumentano il rischio cardiovascolare del 50%, mentre un pacchetto al giorno lo raddoppiano. Chi fuma più di 2 pacchetti al giorno è a rischio di infarto 3 volte di più rispetto un non fumatore. c'è, però, da sottolineare che solo dopo 3 anni dall'aver smesso di fumare il rischio di infarto sarà ridotto a valori normali.

La riduzione dello stress

Si tende ormai a considerare lo stress come un vero e proprio fattore di rischio, benché non siano ancora stati compiuti studi che dimostrino con certezza il suo interessamento alle malattie cardio-vascolari. Pertanto si consiglia di non lasciarsi sopraffare dagli avvenimenti, in modo da evitare l'insorgere dello stress, che , secondo alcune ipotesi, potrebbe addirittura portare ad un attacco cardiaco.