Associazione ALTA VORACITA' - Contro questo Terzo Valico

( Torna all'indice ) - Associazione Alta Voracita' - 04 febbraio 2001

Pratolungo contrattacca
Terzo Valico. La guerra continua: una postazione fissa di "Carota selvaggia" individuata
a 120° Est di Pratolungo, quota 400, circondata e bombardata con decine di foto.


Fonte Canain, la leggendaria e poetica fonte di Pratolungo che sgorga tra le radici ricoperte di muschio di un carpo secolare, in una valletta, su per la mulattiera che porta alla cascina Lavaggio, domenica 4 febbraio dava segni di sofferenza: troppo bassa la sua portata, avrebbe dovuto essere a tubo pieno in questa stagione (e non veniteci a dire che non ha piovuto).

Gli squallidi intrallazzi che minacciano la valle, ancora non dovrebbero aver intaccato le falde acquifere, ma questo episodio ci suona a nefasto presagio, quasi che l'antichissima fonte ci avesse voluto mettere sull'avviso del tremendo rischio che incombe.

E chi invece ci può assicurare che, al di là dell'arcano, la ridotta portata della fonte non sia invece già un risultato del dissennato e selvaggio scavare che si va facendo, alla ricerca di quel giacimento di danaro pubblico chiamato di volta in volta Alta Velocità, alias Quadruplicamento, alias Alta Capacità, alias Terzo Valico, alias chissà che altro ancora.
Diecimila miliardi a chi riesce a metterci sopra le mani, tutti soldi nostri, di noi contribuenti.

I fatti: lasciata la fonte, già prima di giungere alla cascina Lavaggio, domenica 4 febbraio, si poteva udire il rumore ed intravvedere, lassù, sulla costa, la torre di una trivella in azione.
Una discreta arrampicata, nel fango delle ultime piogge, superata la cascina, ci porta in quota.
Ed esattamente all'intersezione del sentiero E1 con il confine del comune di Arquata, a quota 400, in costa, sul sentiero stesso, là dove esso piega per scendere in Arquata, entriamo in contatto con una postazione operativa di "Carota Selvaggia".
In tempi ormai purtroppo remoti nelle nostre zone il mattino della Domenica era dedicato a ben altro che all'estrazione e catalogazione dei carotaggi dal terreno, ma ciò è quanto è stato dato a noi di vedere.
Onesti tecnici, su questo non ci piove, erano intenti ad estrarre dalla trivella i cilindri di roccia riportati in superfice, cilindri prelevati progressivamente da sempre più in profondità, e a numerarli ed imballarli nelle numerose apposite casse presenti sul posto.
(Avevamo con noi un geologo che ci ha illustrato le varie fasi, la cosa è perciò risultata anche istruttiva).
Superfluo dire che abbiamo scattato foto a raffica.

Quello che si vuol sapere è per conto di chi erano lì, a che scopo, a che titolo, con che autorizzazioni e date da chi.
Il sentiero E1 lì scende verso Arquata. Per far giungere sino lì l'attrezzatura di scavo il sentiero è stato allargato e rettificato in più punti. C'è stata un'autorizzazione? Se sì, chi l'ha data?

Detta brutalmente: ci piantano la carota in casa ... vorremmo sapere da dove arriva e che dimensioni ha.

Vi rimandiamo al prossimo articolo per gli approfondimenti.



Associazione "Alta Voracità - Contro questo Terzo Valico"
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Il presidente - Gualco Gigliola



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