Vacche da corsa
"Terzo Valico" Genova-Novi Ligure - La guerra continua
Il Coordinamento contro il Terzo Valico denuncia
IL GOVERNO PASSA COME UN TRENO SULLA TESTA DEI CITTADINI
Siamo ormai alla prima metà di dicembre. Abbiamo alle spalle oltre dieci mesi di dialogo tra sordi. Per noi il cosiddetto "Terzo Valico" deve dimostrare la sua ragione di esistere, siamo sordi (ma non ciechi) alla sirena "aspetto ambientale". Per i "terzovalicisti" esiste solo l'"aspetto ambientale", da ritenersi comunque secondario di fronte ai superiori interessi di un sano ed onesto sviluppo economico; sono sordi a qualunque altro argomento (la verifica di dati e cifre di traffici merci, pur essendo presi ad alibi per il gigantesco esborso di denaro pubblico, non ha mai costituito materia di discussione).
E a proposito di traffici merci: ora che tutti i tasselli della strategia messa in atto dal partito trasversale dei "terzovalicisti" stanno convergendo, risulta pienamente coerente un'iniziativa promozionale notata e già in atto da qualche tempo: l'ostentata esibizione "delle vacche da corsa".
(Strategia già applicata con successo negli "Anni Ruggenti", quando dovendo far visitare ad un ispettore inviato da Roma cinque "fattorie-modello", in realtà ben poveramente attrezzate, si raggrupparono le sparute vacche delle cinque fattorie e la corposa mandria così fortunosamente rimediata venne freneticamente spostata da una fattoria fasulla all'altra).
I degni eredi di cotanta italica astuzia parrebbe stiano replicando il giochetto, stavolta con i treni merci.
Si nota infatti, da ormai sei mesi, prima discretamente ed ora con un crescendo tragicomico, sulle linee "Storica" e "Direttissima" dei Giovi (e ben l'hanno notato specialmente gli abitanti di Rigoroso, e con loro i viaggiatori "pendolari" delle due linee), la comparsa ed il proliferare di treni merci mai visti prima, sia in transito sia esposti alla pubblica attenzione negli altrimenti endemicamente deserti piazzali delle stazioni, quando non addirittura parcheggiati in bella mostra sui binari di transito.
Specie nelle ultime settimane tale esibizione di "vacche da corsa" è stata notevolmente intensificata.
Come già anticipato la settimana scorsa, il "nuovo" progetto pervenuto ai Comuni il 25 novembre è risultato essere il vecchio (perfino i dati delle prospezioni geologiche continuano ad essere "di fonte bibliografica"), emendato solamente della parte riguardante la Val Borbera, dove Amministrazioni comunali aventi a cuore gli interessi dei loro amministrati avevano a suo tempo decisamente respinto la tremenda minaccia incombente sul loro territorio con un NO deciso, ed ora ne sono fuori, a differenza del NI a suo tempo espresso dai Comuni che ora si trovano ad un pelo dall'inizio dei loro guai.
Per la val Borbera si nota tra le righe del "nuovo progetto" che è stato lasciato aperto ancora un sia pur piccolo ma minaccioso spiraglio, ma, visti i precedenti, si confida che ben vigileranno i Comitati di quella Valle.
Riteniamo qui opportuno inserire il testo del comunicato distribuito ai giornalisti liguri nel corso della conferenza stampa tenuta dal nostro Coordinamento interregionale contro il "Terzo Valico" a Genova, mercoledì 6 dicembre.
Comunicato stampa - Genova, 6 dicembre 2000
"LA V.I.A. BUTTATA A MARE IN CONFERENZA DI SERVIZI"
Sono tutti concordi a tentare di annullare gli effetti della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.), a passare come un treno sulla volontà dei cittadini e a eludere le osservazioni delle stesse amministrazioni locali. Con dei distinguo: il Governo vuole "ufficialmente" la revoca della concessione a Co.Civ. pur facendo proprio l'omissivo progetto del Consorzio, mentre un partito trasversale ai due Poli al Senato tenta addirittura di consentire a Co.Civ. di continuare a mungere soldi allo Stato (sono già tra i 130 e i 200 i miliardi di Lire richiesti per la progettazione), senza alcuna giustificazione. Le novità, denunciate dal Coordinamento intrerregionale contro il Terzo Valico nelle lettere inviate in questi giorni ai Comuni e ai parlamentari, sono che il 25 novembre, il giorno successivo dell'approvazione della Legge n. 240/2000 che utilizza la CDS per minare l'autonomia della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, è pervenuta alle amministrazioni locali una documentazione Italferr, la società di ingegneria delle FS, la quale riprende, senza modifiche sostanziali il progetto Co.Civ., valutato negativamente dalla Commissione VIA il 5 settembre scorso.
Ambientalisti, comitati dei cittadini e sindacati di base dei ferrovieri denunciano l'ennesima manovra che tenta di superare con una forzatura la pronuncia "interlocutoria negativa" della Commissione VIA sul progetto Co.Civ. e rendere nulle le procedure partecipative previste dal DPCM n. 377/88. "Così, ancora una volta, si tenta di imporre il terzo valico sulla direttrice Genova-Milano, come scelta risolutiva dei problemi delle ferrovie, senza tenere in considerazione gli alti costi e il grave impatto ambientale dell'opera nel già dissestato territorio ligure. Una scelta che prevede una galleria di 34 Km (più lunga di quella del Monte Bianco), per il costo di 58 miliardi di Lire a Km, che sarà realizzata in circa 10 anni, invece di concentrasi sugli interventi alternativi, prioritari per ristrutturare e ammodernare sin d'ora la rete ligure, con interventi di potenziamento che, secondo i nostri calcoli, porterebbero a un incremento sino a 5 milioni e 400 mila TEUS, intervenendo su: la Pontremolese, la Voltri-Ovada, le linee storiche dei Giovi e la Savona-Torino", denunciano i portavoce del Coordinamento interregionale.
Il Coordinamento interregionale contro il Terzo Valico denuncia una sceneggiata in tre tempi che vede:
1 - un tentativo per introdurre in Senato, a partire dall'11 dicembre prossimo, un emendamento all'art. 105 della Legge Finanziaria 2001 proposto dal Governo, che stabilisce l'immediata revoca della Concessione di Co.Civ., finalizzato a dilazionare al marzo 2001 l'effettiva rescissione del contratto, a suo tempo definito a trattativa privata, con Co.civ., consorzio costituito per realizzare la linea ad Alta velocità;
2 - la mossa di Italferr che ha trasmesso il 25 novembre ai Comuni interessati la Relazione di Inquadramento "Tratta A.C. Milano-Genova 'Terzo valico' Genova-Novi Ligure" che, a detta della stessa società ricalca nella sua integrità "il progetto già sottoposto a procedura VIA e conosciuto dagli enti" (pag. 15 della citata Relazione);
3 - l'approvazione definitiva il 24 novembre della Legge n. 340/2000, che agli art. 10 e 11 introduce norme di modifica della L. n. 241/1990, le quali limitano l'autonomia della procedura VIA stabilendo il termine di 90 giorni per arrivare a un giudizio conclusivo sui progetti, anche subordinati alla VIA, che siano esaminati da Conferenza dei Servizi.
"Non sappiamo se in Senato la maggioranza confermerà l'intenzione del Governo di annullare il contratto Co.Civ. Questo sarebbe già un passo avanti; non sufficiente però. Siamo preoccupati per gli abusi della nuova CDS, intesa come uno strumento per abbattere l'autonomia della procedura V.I.A.. La Commissione V.I.A. nel suo parere negativo del 5 settembre sul progetto Co.Civ. denunciava come non fosse 'approfondita la problematica idrogeologica' e di conseguenza come non fosse 'evidenziato l'impatto sulla falde e sorgenti' e sottolineava come 'molte soluzioni quali il numero e l'ubicazione delle finestre, le aree di deposito degli smarini, le cave (...) presentano un impatto ambientale rilevante (...)'. La stessa Commissione, sospendendo la procedura chiedeva, come previsto dalla legge, che 'lo studio di impatto ed i progetti dovranno essere oggetto di nuova pubblicazione al fine di permettere ai cittadini interessati di presentare osservazioni'. Con la nuova legge si rischia che tutto venga vanificato in una CDS 'al fine di ottenere (...) le intese, i pareri le concessioni, le autorizzazioni, le licenze, i nulla osta e gli assensi, comunque denominati'", commentano i portavoce del Coordinamento contro il Terzo Valico.
Il Coordinamento chiede invece che venga rispettata la volontà dei cittadini e prevalga una logica di sistema, che prenda in considerazione, oltre l'atteso raddoppio degli ultimi 60 Km della Genova-Ventimiglia, le linee di valico strategiche come: a) la Pontremolese - che permette di collegare il Sud e il litorale tirrenico con il Nord Est italiano e l'Europa dell'Est (attraverso il Tarvisio e Villa Opicina); b) la Savona-Torino (già predisposta al raddoppio nel tratto Altare-San Giuseppe di Cairo), destinata a servire prioritariamente l'area di Nord Ovest; la Voltri-Ovada-Domodossola-Alessandria-Sempione, free way prioritaria, su cui sta puntando l'Unione Europea per i collegamenti merci veloci con Voltri.
Il Coordinamento giudica indispensabile e irrinunciabile, procedere nell'individuare le priorità su Genova e su scala regionale in una logica di sistema e stima che intervenendo sulle linee di valico a servizio di La Spezia, Genova e Savona si possa registrare in Liguria un incremento complessivo di oltre 5 milioni e 400 mila TEU, grazie al potenziamento dell'intera rete e all'intervento sul complesso dei collegamenti fra gli scali portuali liguri e i valichi alpini (Ventimiglia, Modane, Sempione, Gottardo. Chiasso, Brennero, Tarvisio, Villa Opicina).
Qui termina il comunicato, vi è in esso esposto, per l'ennesima volta, tutto ciò che le vittime di tali manovre (noi cittadini) debbono sapere per poter valutare e difendersi.
Ultim'ora:
Già il giorno 8 avevamo, come aderenti al Coordinamento interregionale contro il Terzo Valico, in occasione della manifestazione svoltasi a Campomorone (Genova), emesso un comunicato stampa dal titolo "Nesi fa orecchie da mercante sul Terzo Valico. Un'opera senza finanziamenti e sottoposta a VIA".
Il giorno 9 dicembre, in occasione dell'inaugurazione della circonvallazione di Gavi, considerando che il Ministro dei Lavori Pubblici Nesi continuava a dichiarare di non sapere che esiste una opposizione delle popolazioni e delle Amministrazioni locali al "Terzo Valico", gli abbiamo personalmente riconsegnato TUTTA la documentazione di protesta fattagli pervenire nel corso di questi travagliatissimi dieci mesi.
(Tutta la documentazione di tutti i Comitati e Associazioni).
Il Ministro, prendendola in consegna si è detto disponibile ad un prossimo incontro (prima del 22 dicembre) con il Coordinamento interregionale contro il Terzo Valico e (nota di colore) trovando "di forte impatto emotivo" il nome della nostra Associazione: "Alta Voracità".
Associazione "Alta Voracità - Contro questo Terzo Valico"
Sede: Loc. Vallegge n° 31 Gavi (AL) - cap 15066 - Tel. 0143/64.33.82
E-mail: altavoracita@libero.it - Sito Web: http://digilander.iol.it/altavoracita/
Il presidente - Gualco Gigliola
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