Gavi e dintorni - Appunti e note di Roberto Stretti
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(Arch. Massimo Gozzoli - 21apr01) sul tema:
Roberto Stretti - 1) Chi è - 2) Perchè ha deciso di candidarsi - 3) A chi pensa di portare via i voti - 4) Posizione su terzo valico e cava cementir - 5) Commercio e vino.
1) Chi è.
Sono un laureato in scienze agrarie, insegnante in istituti professionali per l'agricoltura, coniugato con due bambini. Giunto nella realtà gaviese 31 anni fa, residente con mia moglie in Gavi, in località Vallegge, dal 1984.
2) Perchè ha deciso di candidarsi.
Ho deciso di candidarmi perchè sono stanco di votare il meno peggio e penso di aver creato una alternativa, almeno locale, in questa realtà gaviese così oscura.
3) A chi pensa di portare via i voti.
Spero di stimolare un'elettorato stanco che probabilmente pensa di non votare e, vista la mia posizione assolutamente apartitica, di ricevere voti da chi, dopo un'attenta analisi dei programmi, si convinca di poter cambiare attraverso il voto ed avere quindi una gestione non più di politici professionisti, ma di modesti ma oculati padri di famiglia.
4) Posizione su terzo valico e cava cementir.
Ritengo che, a parte le considerazioni tecniche che ho già più volte sottolineato in vari convegni, in articoli a giornali locali ed in interviste televisive, le problematiche accomunano i due progetti, in quanto le motivazioni addotte da chi vuole a tutti i costi portare avanti queste opere senza alcun rispetto per le persone e gli ecosistemi delle nostre valli sono probabilmente di natura squisitamente economica; senza tenere conto però che oramai l'Italia fa parte della UE, dove, avendo sottoscritto il trattato di Amsterdam non si possono realizzare progetti senza una reale copertura economica.
Questo vuol dire che, se si vuole realizzare il progetto e non si ha il denaro bisogna tagliare qualche spesa, sarebbe veramente inaudito che, per realizzare opere faraoniche per pochi dovessero i tanti subire tagli alla sanità, alle pensioni ed ai servizi.
5) Commercio e vino.
Ci troviamo in una realtà produttiva per fortuna ancora frazionata, dove ogni azienda rappresenta in molti casi una propria realtà, direi una "nicchia", nella quale è possibile riscontrare caratteristiche uniche.
Penso che attraverso l'agriturismo, in vetrina, nel mondo, non ci sarebbe solo uno stemma, ma l'opportunità di gustare vino e prodotti locali immergendosi in splendide nicchie forse uniche.
Rivalorizzare inoltre monumenti e luoghi storici ci permetterebbe di completare un così bel quadro d'autore.
Ritengo importante, per le nostre zone, valutare in modo critico il termine "globalizzazione", in quanto ritengo sia da considerarsi agli antipodi di quanto queste valli avrebbero bisogno.
La nostra ferma opposizione a nuovi insediamenti commerciali di grandi dimensioni nel nostro comune e una coerente valorizzazione della produzione vitivinicola permetterebbe sicuramente il rilancio di attività artigianali e commerciali tipiche della nostra area, in modo da fornire una offerta globale veramente unica.
Non mi è riuscita, nonostante l'impegno che a ciò ho dedicato, la realizzazione di un istituto agrario nella zona, che avrebbe potuto completare l'immagine in senso tecnico e sperimentale a livello internazionale del nostro vino (e non solo), creando sicuramente tecnici preparati in quanto la qualità non si raggiunge con le parole, ma attraverso una attenta preparazione teorica e pratica che permette di cogliere sul nascere tutte le eventuali opportunità del settore.
Rimane comunque il mio sogno nel cassetto.
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