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Lo Zoroastrismo

Il potere del Sole

 
 

Lo Zoroastrismo

  Zarathustra è il nome iraniano per indicare Zoroastro, fondatore di un antica religione in Persia.

Fu lui a far nascere negli uomini l'avversione per le cose indegne, scoprendo in tal modo il diavolo e di conseguenza anche il paradiso, il giudizio finale e la risurrezione dei morti. Il mitraismo deriva dallo zoroastrismo, e lo stesso cristianesimo ha preso da quest'ultimo alcune idee.

Nell'antica mitologia iraniana Ahura Mazda era il signore della luce e della saggezza: originariamente allo stesso livello di Mitra, dio di luce e giustizia, fu successivamente elevato a essere supremo dal profeta Zoroastro e il suo nome venne accorciato in Ormazd. Forse i desolati contrasti che si trovano sull'altopiano iraniano - montagne ripide e valli piatte, rigidi inverni e torride estati incoraggiarono questo singolare ripensamento del mito. Di certo questo cambiamento ha influenzato i popoli che hanno vissuto sotto la dominazione iraniana, e si può anche dire che questa visione continua a perdurare in certi cristiani e musulmani di oggi.

Nel 480 a.C. il grande Serse sedeva su un trono di marmo posto al di sopra dell'angusto stretto che si estendeva dall'isola di Salamina fino alla costa meridionale dell'Attica, e aspettava che le sue navi sbaragliassero la flotta greca. Alle sue spalle la città di Atene bruciava, vittima degli incendi appiccati dai suoi soldati. Al passo delle Termopili giacevano i corpi di trecento spartani, tra cui c'era il loro capo Leonida, dilaniati dagli alleati asiatici dell'impero persiano. Per vendicare l'amara e vergognosa sconfitta di dieci anni prima a Maratona, e far sì che l'impero persiano si stabilisse in Grecia per penetrare successivamente in Europa, occorreva solo distruggere la flotta greca.

Le navi persiane superavano quelle greche per un rapporto di tre a uno, ed erano più robuste. Ma i greci usarono in mare la stessa superba strategia che Milziade aveva usato sul suolo di Maratona e così riuscirono ad affondare duecento vascelli persiani, a catturarne altri e a spingere i rimanenti nello stretto.

La fuga del terrorizzato Serse significò non solo la fine del suo sogno di conquista dell'Europa, ma anche un grande cambiamento religioso per il mondo occidentale. Secondo Max Miiller, un'autorità in materia, se l'esercito persiano non fosse stato sconfitto, e quindi fermato, a Maratona e Salamina, la religione che avrebbe prevalso in Europa e nelle Americhe sarebbe stata quella zoroastriana, e non quella giudeo-cristiana.

Tuttavia, a dispetto di queste devastanti sconfìtte militari e navali che portarono al declino dell'impero persiano e alla quasi totale estinzione dello zoroastrismo, questa religione era così vitale, e alcuni dei suoi concetti e precetti così invitanti per gli uomini, che molto del credo di Zarathustra vive ancora oggi nelle religioni cristiane e giudaiche.

Cosa sarebbe successo se questa, e non quella giudeo-cristiana, fosse diventata la nostra religione? La nostra teologia sarebbe stata completamente differente, così come la nostra etica? Avremmo creduto in un dio-padre benevolo, onnisciente e preoccupato del benessere dei propri figli. Invece di Gesù avremmo avuto Zarathustra il quale, benché non fosse il figlio di Dio, era stato mandato sulla terra da Dio stesso per diffondere la sua dottrina e fare il suo lavoro.

Avremmo aspettato con impazienza il "regno di Dio". Avremmo creduto in una regione dell'oscurità e in una regione della luce, nell'inferno e nel paradiso, nella potenza del bene in conflitto con il male. Invece di Satana avremmo avuto Angra Mainyu, che sarebbe stato solo un nome diverso per indicare lo stesso essere. Avremmo avuto angeli e arcangeli. Ci sarebbe stata una risurrezione finale dei morti molto simile a quella presente nella bibbia giudeo-cristiana.

Ma queste cose le abbiamo anche adesso, il problema è se sono arrivate a noi dalla pia e vigorosa mente di Zarathustra tramite i vari profeti israeliani e Cristo, o se erano già presenti nel cristianesimo giudeo. Quanto bene i cronisti dell'Antico Testamento giudaico conoscessero la corrente persiana dei viandanti indoeuropei è evidenziato dal continuo riferimento che fanno ai popoli medi e persiani. Ma c'è una prova ancora più certa del prestito zoroastriano nei confronti delle credenze religiose che i cristiani assorbirono dal tardo giudaismo.

Al tempo dell'esilio la religione israelita credeva che sia la fonte del bene che quella del male fossero da ricercare nel Dio Geova, ma dopo l'esilio, ovvero dopo che cominciò a farsi sentire l'influenza della dottrina monoteistica zoroastria-na, gli scrittori dell'Antico Testamento iniziarono a predicare la dottrina secondo la quale Geova era l'unico dio dell'universo, un dio di pura bontà, mentre Satana era il responsabile di tutte le cose malvagie. È probabile che Satana - o il diavolo del tardo giudaismo e cristianesimo - non sia altro che Angra Mainyu, l'arcidemone dello zoroastrismo.

L'elaborata angelogia e demonologia del tardo giudaismo, l'idea del giudizio divino e della risurrezione finale, l'idea di una vita futura in un posto che poteva essere descritto chiaramente: tutte queste cose sembrano derivare dalle dottrine di Zarathustra, benché non ci siano prove certe al riguardo. Veramente ci sono dei commentatori cristiani ed ebraici che credono che sia stato lo zoroastrismo a prendere questi concetti dal tardo giudaismo, ma sono meno convinti rispetto a quelli che sostengono il contrario. Comunque quasi sicuramente i Magi che fecero visita a Gesù nella mangiatoia erano sacerdoti zoroastriani, e la parola cristiana paradiso deriva dal persiano pairidaeza.

Dal punto di vista dell'etica e del comportamento sociale lo zoroastrismo ci fornisce un codice di condotta che, se seguito, produrrebbe uno stato di benessere difficilmente superabile. Le differenze principali tra le due religioni vanno ricercate nell'enfasi: infatti anche se lo zoroastrismo e il cristianesimo affermano entrambi la necessità della fede e delle opere, il cristianesimo sottolinea il ruolo della fede, lo zoroastrismo delle opere.

Quando Alessandro il Grande conquistò la Persia e iniziò a costruirci città greche, cominciò anche il declino dello zoroastrismo, declino che sarebbe continuato fino a dopo l'apparizione di Maometto. Attualmente, nella terra della sua nascita, Zarathustra conta al massimo diecimila seguaci.

Il potere del Sole

Molti popoli hanno adorato le forze della natura, la più splendente delle quali è il sole. Per un filosofo come Fiatone il sole simboleggiava l'autorità suprema: esso donava il potere della vista, che rappresenta anche il potere dell'introspezione. Il sole è luce e fuoco, e molti mistici di tutto il mondo hanno descritto la loro esperienza più alta in termini di luce. Ma se il sole porta luce e tepore, nondimeno esso provoca anche calore torrido e distruzione. I suoi raggi sono spesso definiti frecce. La luce e l'oscurità sono l'una contro l'altra in guerra, è per questo che le religioni incentrate sul sole sono state spesso propense al militarismo. Due esempi saranno sufficienti per rendersi conto di ciò.

Lo zoroastrismo, le cui origini probabilmente risalgono al secondo millennio a.C, diventò la religione ufficiale della dinastia achemenida nella Persia del sesto secolo. Essa era incentrata sulla lotta tra le forze dell'ordine e del caos, della luce e dell'oscurità, e il sole era una delle forze che combatteva a fianco dell'ordine e della luce.

Un secondo esempio di culto "solare" viene da un periodo in cui, dopo un secolo di pace e serenità, l'Impero romano si ritrovò ad affrontare un secolo di guerre e disastri. In questo clima d'angoscia, i romani cercarono un nuovo campione divino e lo trovarono nel sole, il Sole indomitO, il Sol ìnvictus.

Nel 274 d.C. l'imperatore Aurelio adottò il sole come dio supremo dell'Impero romano, e inoltre anche la famiglia di Costantino venerava il Sol Invictus. Quando stava per marciare su Roma Costantino ebbe la famosa visione della croce sovrapposta al sole, una visione che proveniva dal suo dio familiare. Esso, sotto forma di monogramma di Costantino (o spesso anche di Cristo) in un cerchio, presentava le lettere iniziali del nome di Cristo (o Gesù Cristo) poste in una ruota solare. Costantino era infatti un sincretista, e la sua statua a Costantinopoli portava la corona raggiata del dio sole, fatta, così credeva, dei chiodi provenienti dalla croce di Gesù. Il suo era un dio di guerra, e non di pace.

Tuttavia il sole, nel suo potere supremo, così come di guerra poteva parlare anche di pace. I governanti persiani erano per l'universalismo e la tolleranza e, soprattutto, l'occhio solare che tutto vede esisteva per fare giustizia. I Persiani erano particolarmente risoluti nel mantenere la propria parola, credevano nel valore e nell'importanza della verità, dell'onestà e della rettitudine. Perciò, benché la pace non sia uno dei valori più alti dello zoroastrismo tradizionale, questa religione nondimeno presenta aspetti positivi e pacifici. Ecco perché i Parsi, seguendo il monoteismo di Zarathustra, sono stati un popolo pacifico: essi infatti spinsero l'imperatore mogul Akbar ad affidarsi al dialogo, e non alla spada, per diffondere la religione. Fin da allora i Parsi sono stati in prima linea per lo sviluppo della filantropia e della responsabilità sociale.

(Tratto da "Il libro che la tua Chiesa non ti farebbe mai leggere" di Tim C. Leedom e Maria Murdy - 2008 Newton)