Lo stesso anno della morte di Shakyamuni (si suppone nel V o VI secolo a.C.), i suoi discepoli si radunarono nel
Primo Concilio per riordinare i ricordi delle sue predicazioni, in modo da poter preservare la legge e far si che
fosse tramandata correttamente alle future generazioni. Vi parteciparono circa 500 monaci, sotto la guida di
Mahakashyapa, Ananda (famoso per la sua straordinaria memoria), Upali (grande conoscitore di tutte le regole
lasciate da Shakyamuni) e altri fra i dieci principali discepoli. Ajatashatru, re del Magadha dette il suo appoggio
al Concilio.
Durante il Concilio, i sutra venivano recitati in gruppo affinche' ognuno potesse memorizzarli e stabilire
quando tutti fossero d'accordo la versione definitiva. Lo scopo non era quello di raccogliere tutti gli
insegnamenti di Shakyamuni nel corso della sua vita, ma coordinarli, dando la precedenza a quelli di maggior
importanza e utilita' per la sopravvivenza dell'Ordine religioso.
L'ordinamento degli insegnamenti e dei sermoni fu raccolto nel Canone Buddista.
Il Canone Buddista consiste di tre parti: i sutra o predicazioni del Budda, i vinaya o regole di disciplina e
gli shastra o commentari.
I due principali discepoli di Shakyamuni, Shariputra e Mandgalyayana, morirono prima del Budda stesso, pertanto
dopo la sua morte non ci fu una figura particolare da seguire, si decise pertanto di seguire la Legge e non la Persona.
Cento anni dopo il Primo Concilio si tenne il Secondo Concilio in quanto l'Ordine Buddista era diviso in due
principali fazioni, quella Theravada o "Insegnamento degli Anziani" e quella Mahasanghika" o "Membri del grande Ordine".
Il Buddismo Theravada venne in seguito diffuso nei paesi del Sud ed a Est dell'India, ed e' quello che attualmente predomina
in Srilanka, Thailandia, Birmania, Cambogia, Laos.
All'origine del Secondo Concilio, dove si radunarono 700 monaci, ci fu la richiesta da parte dei moniaci Vaishali
di modifica ai 10 precetti che stabilivano rigide regole definite dal Primo Concilio, per quanto riguardava l'accettazione
di elemosina e l'onorario dei preti. Le richieste pero' furono fermamente respinte. A quel tempo non essendo ancora
sviluppati i mezzi di trasporto, esistevano molte organizzazioni locali ciascuna accentrata intorno alla persona di uno
dei discepoli.
La legge esposta da Shakyamuni insegna che l'individuo deve preoccuparsi di tre cose; l'osservanza dei precetti,
la pratica della meditazione e la coltivazione della sapienza. Il Theravada poneva l'accento solamente sulle regole
della disciplina, il Mahasanghika tendeva invece a mescolarsi tra la gente, parlando e condividendone dolore e
sofferenza, ed incoraggiando la fede buddista. Alla fine del Secondo Concilio ci fu un vero e proprio scisma tra
il primo ed il secondo gruppo. Le spinte settaristiche continuarono negli anni seguenti aderendo ad una o all'altra
corrente buddista.
Il III secolo a.C. vide in India la comparsa del re Asoka, un personaggio destinato a svolgere un ruolo di enorme
importanza nella propagazione del Buddismo. L'impero Maurya governato da Asoka si estendeva su tutta l'India.
All'inizio egli era conosciuto come un tiranno sanguinario senza scrupoli, ma proprio dopo una feroce battaglia,
egli si rese conto della sofferenza creata dall'uso della violenza, e decise pertanto di bandirla completamente,
convertendosi al buddismo e governando seguendo l'ideale della Legge. Circa 240 anni dopo la morte di Shakyamuni
in pieno regno Asoka, visto il grande sviluppo ottenuto dal Buddismo venne convocato il Terzo Concilio o Concilio
dei Mille Monaci. L'insegnamento di Shakyamuni venne sottoposto a revisione e regolarizzazione dando la forma definitiva
ai numerosissimi testi giunti fino a noi. Il re Asoka invio' numerosi ambasciatori di buddismo fino ai regni greci dove
il suo regno confinava ad Occidente. Alla sua morte l'impero indiano si sfaldo' e fu oggetto di incursioni ed invasioni
da parte dei greci.
Un importante re greco fu Menandro, chiamato in lingua Pali, Milinda. Il suo regno nel 140 a.C. si estese fino in
Afganistan e nelle regioni dell'India occidentale. Egli era conosciuto oltre come capo militare e politico, anche
come grande intellettuale desideroso di conoscere la saggezza orientale. Abilissimo oratore non vi era personaggio
che riuscisse a batterlo nelle discussioni. A quel tempo il personaggio piu' in vista tra i saggi monaci era Nagasena.
I due si incontrarono dando luogo ai "Dialoghi di Milinda" nel quale Nagasena riusci' a convincere ed a convertire al
Buddismo il re Milinda con le sue acute argomentazioni.
L'influenza dell'India sul mondo greco fu in ogni caso contrassegnata anche dalla tendenza opposta.
Nel III secolo a.C. Alessandro Magno invade l'India. Da quel momento Shakyamuni e' rappresentato di persona delle
sculture proprio come lo erano gli dei della Grecia e di Roma. Cinquecento anni dopo la morte di Shakyamuni in
Palestina stava sorgendo una nuova religione mentre in India stava nascendo il Mahayana che avrebbe dato una nuova
vitalita' al Buddismo, diffondendolo in Cina e Giappone. La regione indiana era un crocevia di culture e traffici
di merci, tra l'Impero Romano e l'estremo Oriente in Cina con la via della Seta e l'Impero Persiano.
La conquista mongola, guidata da Gengis Khan, devasto' l'intera regione, lasciandola nella stato di perenne necessita'
in cui si trova ancora oggi.
DIFFERENZE TRA HINAYANA E MAHAYANA
Le differenze sostanziali tra Hinayana e Mahayana si articolano in sei punti principali:
- L'Hinayana aspirava alla condizione di Arat o Santo (meno elavata di quella del Budda).
I discepoli che ascoltavano l'insegnamento del Budda seguivano con diligenza le 4 Nobili Verita' e l'ottuplice Sentiero,
circondarono la propria esistenza con un gran mumero di norme e precetti concentrandosi nella vita monastica.
Il Mahayana aspirava alla condizione di Budda. I discepoli praticavano la via del bodisatwa ed osservavano le 6 paramita
(dono, osservanza dei precetti, pazienza, energia, meditazione, intuizione).
Il bodisatwa fa dono agli altri della Legge, andando tra la gente a predicare.
- L'Hinayana mira a sfuggire dalla sofferenza imposta dal karma e dalla reincarnazione,
cercando rifugio in un'altra sfera. Il Mahayana cerca la sofferenza per trasformarla.
- L'Hinayana mira al progresso dell'individuo, il Mahayana al progresso della societa'.
In questo senso "Piccolo veicolo" perche' conduce in salvo un solo individuo, mentre "Grande Veicolo" perche'
in grado di trasportare tutte le persone alla salvezza.
- L'Hinayana tendeva all'interpretazione letterale delle scritture, il Mahayana aveva un approccio piu' libero e creativo.
- L'Hinayana era molto teorico e filosofico, il Mahayana era piu' pratico e orientato verso la fede.
- L'Hinayana riguarda solamente i monaci, il Mahayana riguarda i laici e la popolazione in genere.
PERSONAGGI BUDDISTI
Vimalarkiti. Il sutra Vimalarkiti indica le gesta di un ricco mercante della citta' di Vaishali nel Nord dell'India.
Quest'uomo impersonifica perfettamente l'ideale del bodisatwa Mahayano. Il sutra risulta pero' ossessionato
nel rimarcare le differenze tra gli ideali hinayani di shomaon ed engaku e quelli mahayani di bodisatwa.
Nagarjuna. vissuto nel secondo secolo d.C. e' uno dei piu' grandi filosofi buddisti che riordino' e sistematizzo'
le idee ed i concetti del Mahayana. Proveniente da una importante famiglia di Brahamini nell'India meridionale,
dopo aver aderito al buddismo Hinayana, passo' al Mahayana, sviluppando la teoria del vuoto.
Vasubando. vissuto nel V secolo d.C. anch'egli proveniente da una importante famiglia di Brahamini, insieme al
fratello maggiore Asanga, fu un grande studioso, produsse molte opere, prima Hinayana e poi Mahayana.
E' conosciuto come il filosofo delle mille opere, in particolare continuo' la teoria del vuoto di Nagarjuna,
sviluppando la teoria della coscienza-sola, aggiungendo la settima e l'ottava coscienza (in particolare l'ottava
coscienza-ricettacolo) alle sei coscenze precedenti tipiche dell'Hinayana.
(Tratto da "Buddismo Primo Millennio" di Daisaku Ikeda - Bompiani)