Peter Gustav Dirichlet |
Peter Gustav Dirichlet
Peter Gustav Lejeune Dirichlet era nato in Germania nel 1805, ma la sua famiglia era francese d'origine. Nel 1822 un ritorno alle radici lo condusse a Parigi, dove trascorse cinque anni impregnandosi di quell'attività intellettuale che fuoriusciva ribollendo dalle accademie. Alexander von Humboldt, scienziato dilettante, incontrò Dirichlet durante i suoi viaggi e ne rimase così impressionato che gli procurò un impiego in Germania. Dirichlet aveva uno spirito piuttosto ribelle.
Forse l'atmosfera delle strade di Parigi gli aveva dato il gusto di sfidare le autorità. A Berlino era ben felice di ignorare alcune delle tradizioni antiquate imposte dalle autorità universitarie, assai retrograde, e spesso trasgrediva intenzionalmente le loro richieste per dimostrare la propria padronanza della lingua latina.
A detta di tutti, Dirichlet era un docente capace di ispirare chi lo ascoltava.
Dirichlec, alle cui lezioni Riemann aveva assistito a Berlino, fu nominato titolare della cattedra lasciata vacante da Gauss. Avrebbe portato a Gottinga una po' della vivace attività intellettuale che Riemann aveva tanto gradito durante il suo soggiorno berlinese.
Dentro di lui ardeva un desiderio di rigore e un amore per le dimostrazioni che all'epoca non avevano eguali. Carl Jacobi, suo coetaneo e collega a Berlino, scrisse al primo protettore di Dirichlet, Alexander von Humboldt, che «soltanto Dirichlet, non io né Cauchy né Gauss, sa che cos'è una dimostrazione perfettamente rigorosa, mentre noi lo impariamo soltanto da luì. Quando Gauss dice di aver dimostrato qualcosa, io penso che molto probabilmente sia vero; quando lo dice Cauchy, è una scommessa alla pari; quando lo dice Dirichlet, è una certezza».
(Tratto da "L'enigma dei numeri primi - Marcus Du Sautoy - 2005 BUR Saggi)
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