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Nacque a Vienna nel 1887, morì nel 1961. Favorito dalla
sensibilità culturale paterna, si dedicò fin dai primi anni della
fanciullezza allo studio delle discipline umanistiche e scientifiche
e all’apprendimento delle principali lingue straniere. Dopo essersi
laureato all’Università di Vienna, intraprese una brillante carriera
accademica che da Vienna lo portò a Stoccarda, a Zurigo e a Berlino.
Dopo l’avvento di Hitler, nonostante la sua estrazione cattolica,
per l’avversione al nazismo lasciò Berlino per continuare l’opera di
docente a Oxford e poi a Dublino. Nel 1956 ritornò in patria
insegnando fino agli ultimi giorni di vita nella città natale. Bohr
lo definì un “uomo universale”; fu infatti uno scienziato dai
molteplici interessi culturali: dalla filosofia alla fisica, dalla
storia alla politica, dalla biologia alla cultura greca.
Caratterizzato da un diffuso disprezzo per la moralità
convenzionale, Schrödinger univa a un profondo pessimismo una
voluttuosa indulgenza verso i piaceri che la vita poteva offrire.
Sintetizzando le sue virtù e le sue debolezze Einstein lo definì uno
“scienziato libertino troppo intelligente”. Tra i maggiori fisici
teorici del secolo, stabilì l’equazione fondamentale della meccanica
ondulatoria (nota oggi come equazione di Schrödinger), considerata,
per energie non relativistiche, come l’equazione base per la
descrizione dei molteplici fenomeni della fisica molecolare, atomica
e nucleare. Dopo la scoperta dello spin dell’elettrone, la
corrispondente equazione relativistica fu generalizzata da Dirac,
col quale Schrödinger condivise il premio Nobel nel 1933. Il ruolo
storico di Schrödinger nei riguardi della meccanica quantistica può
essere inquadrato in contrapposizione con la linea di pensiero
portata avanti dalle scuole di Copenaghen e di Göttingen.
Soprattutto per le sue tendenze filosofiche, si rifiutò di accettare
pienamente tutta la logica della meccanica quantistica. Schrödinger
deve essere infine ricordato per la risoluzione di alcuni problemi
di carattere biologico. Le sue lezioni, che dovevano dare origine
alla corrente di pensiero chiamata oggi biologia molecolare, furono
raccolte in un volume dal titolo What is life, pubblicato nel
1944 quando insegnava alla School for Advanced Studies di
Dublino.
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