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Verso la seconda metà dell’Ottocento i paesi anglosassoni, in
particolar modo, intuirono che lo sviluppo e il prestigio di uno
stato sono in larga misura correlati con la ricerca scientifica
fondamentale e con le attività tecnico-applicative che da essa
possono derivare. A tale scopo gli enti pubblici e privati cercarono
di coordinare e potenziare gli studi e le ricerche, soprattutto nel
campo della fisica, mediante la creazione di alcuni grossi centri
universitari, dotati delle più moderne infrastrutture scientifiche e
tecnologiche. Uno dei più importanti laboratori di fisica
sperimentale fu il Cavendish Laboratory, fondato a Cambridge verso
il 1870, inizialmente diretto da Maxwell e poi nell’ordine da
Rayleigh, Thomson e Rutherford; quest’ultimo ne ebbe la leadership
fino alla sua morte, avvenuta nel 1937. Rutherford nacque a
Brightwater in Nuova Zelanda nel 1871. Dopo la laurea, per mezzo di
una borsa di studio, andò a Cambridge, dove fu allievo di Thomson.
Entusiasmato dalla scoperta dell’elettrone, avvenuta proprio in
quegli anni della sua prima permanenza al Cavendish Laboratory, si
dedicò ad alcuni problemi legati alla struttura atomica e
nucleare. Subito apprezzato per il suo ingegno e per le sue
brillanti ricerche, gli fu assegnata la cattedra di fisica presso
l’Università di Montreal. Successivamente fu chiamato presso
l’Università di Manchester e nel 1919 dopo il ritiro di Thomson
assunse la direzione del laboratorio di Cavendish, annesso alla
cattedra di fisica sperimentale dell’Università di
Cambridge. Oltre al modello dell’atomo nucleare e alla scoperta
della natura delle particelle alfa, emesse spontaneamente dalla
materia radioattiva, Rutherford riuscì a dimostrare la possibilità
di provocare artificialmente la disintegrazione dei nuclei
atomici. Praticamente questa scoperta realizzò a livello storico
l’antico sogno degli alchimisti del Medioevo: la trasmutazione
artificiale degli elementi chimici. A seguito delle ricerche
di Rutherford per la prima volta i fisici intuirono che dalla
disintegrazione dei nuclei poteva derivare una nuova e immensa fonte
energetica: l’energia nucleare. Nel 1908 Rutherford ebbe il
premio Nobel per la chimica per aver determinato la natura (nuclei
di elio) delle particelle alfa emesse dalle sostanze
radioattive. Al Cavendish, come già in precedenza nei laboratori
universitari di Montreal e di Manchester, Rutherford fu ispiratore e
maestro per tutti i giovani ricercatori provenienti da ogni parte
del mondo. Fra i molti allievi di Rutherford, destinati con le loro
scoperte a mutare il volto della fisica, ricordiamo Bohr, Hahn,
Marsden, Geiger, Chadwick, Moseley, Blackett, Aston, Kapitza
ecc. Dotato di particolare intuito, di grande iniziativa e di una
intelligenza scientifica eccezionale, egli riuscì a trasmettere ai
suoi giovani collaboratori l’amore per la fisica e l’entusiasmo per
la ricerca. Spesso soleva dire: “i miei allievi mi costringono a
restare giovane con l’entusiasmo dei giovani”. Sebbene
Rutherford, da prototipo di fisico sperimentale, fosse poco
interessato alla teoria dei quanti, proprio per opera di un giovane
ospite del laboratorio di Manchester ebbe inizio la rivoluzionaria
teoria che doveva condurre alla quantizzazione dell’atomo nucleare:
questo giovane si chiamava Niels Bohr.
References
-
Una
biografia completa del fisico in questo sito
neozelandese. In inglese.
- In questa
biografia viene data particolare enfasi anche agli
anni di gioventù del fisico. In inglese.
- Una
biografia completa tratta dal museo virtuale della
Nobel Foundation. Viene messa in risalto soprattutto l'attività
scientifica. In inglese.
-
L'Enciclopedia Britannica offre questo servizio di
consultazione gratuito di materiale biografico oltre a suggerire
materiali, testi e siti interessanti. In inglese.
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