Le recensioni on line di Gabriella
 
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    Paul Bakolo "Chi ha mai sentito russare una banana?" Fabbri editori
    Alexander Mc Call Smith "Le lacrime della giraffa" Edizioni Tea
     
     
     Recensione di   Gabriella Bona (gabri.bona@libero.it)
        
    Come ha fatto Justine a infilarsi nello zainetto di Furmi? E perché lo ha fatto? E come è possibile che sappia tante cose, abbia tanta voglia di chiacchierare e non abbia mai sonno? Perché Justine è una banana ma pensa, parla e, quando dorme, russa. Furmi (il suo nome significa "piccola formica" anche se lui ha solo dodici anni ma è grande come un uomo) è un bambino congolese che lavora in una piantagione di banane. Gli piacerebbe andare a scuola ma c'è uno sciopero degli insegnanti che dura da anni, la scuola è lontana e le tasse scolastiche sono molto alte, "insomma, un insieme di cause che rendono la vita dei ragazzi sempre più difficile e senza sbocchi per il futuro". Così Furmi ha cominciato a lavorare, nella piantagione fa un po' di tutto, come succede sempre agli ultimi arrivati. E una sera, mentre torna a casa, scopre che Justine è entrata nel suo zaino e nasce una strana amicizia. Attraverso i loro racconti scopriamo la vita in un paese difficile come la repubblica democratica del Congo, il lavoro duro nelle piantagioni ma Justine ci porta anche a vedere un altro mondo, in cui non c'è soltanto il genere umano, ma una natura che ha una vita, delle esigenze, dolori e speranze. Paul Bakolo Ngoi è nato a Mbandaka, nella repubblica democratica del Congo, si è laureato a Pavia, è giornalista e lavora all'assessorato alla cultura di Pavia, città in cui abita, ed è membro dell'Ufficio culturale internazionale. "Chi ha mai sentito russare una banana?" è il suo secondo libro per ragazzi, dopo "Colpo di testa". La sua scrittura gentile e incisiva, i temi del terzo mondo che tratta con affetto e sensibilità, offrono ai nostri ragazzi uno sguardo su un mondo importante e molto interessante.  
    Di "Lacrime della giraffa", Alessandra Casella ha scritto, sulla rivista "Oggi", che si tratta di "un piacevolissimo romanzo che si potrebbe definire giallo, se non fosse in realtà colmo dei mille colori dell'Africa". Colori, e non solo: Alexander McCall Smith, con il suo libro, ci porta a conoscere un mondo pieno di storie, di sentimenti, di amore, di disagio, di una natura bellissima ma capricciosa e spesso ostile, dei danni e delle ferite del colonialismo e di quei tentativi di postcolonialismo un po' hippy, un po' illuso, un po' ingenuo, dei tanti bambini orfani in una società che ha perso gli antichi riferimenti.  
    Attraverso le vicende del signor JLB Matekoni, proprietario della migliore officina per automobili del Botswana, e della signora Precious Ramotswe, titolare della Ladies' Detective Agency N. 1, detective e fidanzata del signor Matekoni, scopriamo vicende recenti e passate, modi di vivere e interpretare la vita e il mondo. Il romanzo si svolge attorno alla scomparsa, avvenuta dieci anni prima, del giovane Michael, uno dei fondatori di una comune agricola destinata al fallimento perché "in un posto del genere si possono coltivare altre cose, molte altre cose, ma solo prodotti locali. Niente pomodori e lattuga. Erano roba estranea al Botswana". Il meccanico, mentre la detective indaga, oltre che delle automobili della sua officina, si occupa dei macchinari vecchi e traballanti dell'orfanotrofio e finirà per dedicare il suo tempo anche agli orfani.  
    Tra mille sorprese, personaggi, i teneri imbarazzi di due fidanzati non più giovanissimi, emerge la fotografia di un'Africa che ha ancora difficoltà a farsi conoscere, dei suoi abitanti che in questa "adolescenza difficile [...] tentano semplicemente di vivere un'esistenza dignitosa in mezzo al caos e alle delusioni".  
    Un'esistenza ancora difficile: come Paul Bakolo Ngoi, anche Alexander McCall Smith vive all'estero: nato nello Zimbabwe, dove è cresciuto, ha concluso gli studi in Scozia e oggi è professore di Medicina legale all'Università di Edimburgo, oltre che scrittore di gialli.  
      
    gabriella bona 
           
      
 
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