Vis Polemica |
Note
in margine a una lettera |
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Quando l’On. Rizzo dei “Comunisti Italiani” ha ritirato il suo ddl di modifica della 157/92 abbiamo tirato un respiro di sollievo. Per un attimo abbiamo pensato che i cosiddetti Comunisti Italiani fossero rinsaviti e avessero compreso che allineare un proprio progetto di legge ad altri otto dello schieramento della Destra fosse cosa riprovevole. Invece no! Cosa è successo? Sappiamo che l’On. Rizzo è particolarmente sensibile alla propria immagine e deve avere pensato a una ritirata strategica: ricevere tanti messaggi di biasimo avrebbe potuto macchiare la sua posizione dentro il partito. Soprattutto per il futuro; non si sa mai. E allora deve aver detto: “Vai avanti tu, Katia!”. Sì, così deve essere andata, altrimenti non si spiega. E l’on. Bellillo è andata avanti. Anche lei deve aver ricevuto la sua dose di messaggi di riprovazione e allora ha risposto a tutti con un’e-mail che è circolata in rete prima delle ferie e che oggi riprendiamo con notevole piacere. Per Rinascita Animalista è un’occasione. Diciamo subito che siamo poco disposti a seguire le argomentazioni della LAC. Un po’ perché verso la caccia abbiamo un atteggiamento molto più ideologico dei nostri amici, un po’ perché, per fortuna, non abbiamo gli obblighi della Lega a contenere il male e scegliere il minore…; noi della 157 ce ne strafottiamo bellamente. Semplicemente riteniamo che l’uomo (e la donna) civile, quello(a) che non cerca il brivido in un tranquillo week end di paura, che si distanzia dal bisogno e dunque non deve uscire di casa al mattino con l’arco per trovare da mangiare, che scopre la compassione verso il vivente, dovrebbe staccarsi da pratiche arcaiche e barbare. Soprattutto dovrebbe evitare di alimentare il “principio del piacere” a scapito di esseri che comunque non vengono abbattuti con una endovena, ma a fucilate. Cosa dice l’on. Bellillo? Il punto di partenza è assai complesso nei concetti e nella prosa, ma forse sarebbe meglio dire confuso. Voglio subito informarvi che non solo non ritirerò la mia proposta di legge, ma impegnerò tutte le mie energie affinché nel mio partito e nella coalizione di centro-sinistra si trovi una linea politica che prenda sul serio i temi della caccia, evitando così di essere coinvolti e travolti in una spirale che vede solo interessi particolari che si sommano e che, nella traduzione politica, rischia di trasformarli in questioni insignificanti e marginali o - più semplicemente e semplicisticamente - scontro quasi irrazionale tra interessi di lobbies consolidate e lunatici gruppi emergenti. Ciò che colpisce (tutto il resto non si capisce) è soltanto quella splendida chiusa: “… lunatici gruppi emergenti”. Si presume che i lunatici siano coloro che hanno fatto giungere le proteste all’onorevole. In effetti la Nostra vuol parlar con chiunque tranne che con i lunatici. I suoi interlocutori? Li nomina tutti… Voglio discutere dunque, confrontandomi con tutti i soggetti in campo, con gli argomenti dei cacciatori, degli ambientalisti, degli agricoltori e degli armaioli, rispettando passioni, motivazioni morali ed interessi. Certo manca il mondo degli animalisti, ovvero dei lunatici che, evidentemente, non hanno passioni e motivazioni morali ma solo interessi, a differenza degli armaioli, degli agricoltori e dei cacciatori che hanno, sì, qualche interesse, ma soprattutto motivazioni morali. Ebbene la Nostra esordisce raguagliandoci sulla sua guida spirituale. Chissà perché! Chi gliel’ha chiesto? Che ci azzecca, direbbe un tizio onorevole anche lui! Comunque veniamo a sapere che la sua guida ispiratrice sarebbe Laura Conti. Una donna straordinaria, con un bagaglio di conoscenze enorme che ha influenzato anche il nostro gruppetto già da quando eravamo nel PCI. Certo Laura Conti, essendo stata una “ambientalista”, non è mai riuscita a entrare in sintonia con le tematiche animaliste; del resto, anche noi ne abbiamo messo del tempo, purtroppo! Tuttavia questo grande personaggio, in uno degli ultimi suoi scritti, ha sostenuto con forza (e argomenti) la “sospensione” della caccia in un Paese definito senza mezzi termini “ecologicamente malato”. Inoltre non sappiamo se avrebbe giustificato, per esempio, la “produzione” di fauna e avifauna dentro capannoni per poi liberarle e divertirsi a prenderle a fucilate. Crediamo di NO, pur considerando la sua rivendicazione di un giudizio amorale (cioè dichiarato privo di venature morali) verso la caccia. Ma il richiamo a Laura Conti è del tutto fuori luogo anche considerando la prosecuzione del discorso, quando la signora definisce il suo modello territoriale, cioè l’Umbria. … l'Umbria, una terra dove il rapporto dinamico fra uomo/ambiente ha radici antiche e robuste, che ha permesso a questo territorio di competere ed anticipare la modernità senza distruggere l'ambiente e, soprattutto, senza perdere memoria della propria cultura. Parole in libertà, evidentemente. Frasi che abbiamo sentito dire in mille occasioni da sindaci, assessori e varie autorità locali per magnificare le vocazioni del loro territorio e quindi buone per tutte le occasioni. Ma ciò che è scandaloso è l’occultamento di processi di modernità che hanno travolto e travolgeranno sempre più quella terra come del resto tutte le altre, grazie a quell’orrenda parola che un comunista dovrebbe rifuggire come il diavolo l’acqua santa: “competere”. Se si escludono pezzi di Appennino e zone intorno a santuari, è tutto un fiorire di iniziative che col rispetto dell’ambiente hanno poco a che fare. L’Umbria, come il resto del mondo, è attraversata da processi che non può fermare nemmeno domeneddio. Finché si giunge finalmente all’oggetto del contendere: la caccia. Buono l’esordio… La caccia in Europa e in Italia non è vietata: Difatti lo sapevamo. Ma il fatto che non sia vietata non significa né che sia giusta, né che si debbano assumere in proprio responsabilità in un settore anacronistico e violento che si cerca di mantenere in piedi con ogni sorta di stimolazione artificiale. Se lo si fa, ci si presenta per ciò che si è! Si citano poi le superate contrapposizioni ideologiche e di principio tra le componenti sociali chiamate in causa: ambientalisti, cacciatori, agricoltori, istituzioni. Non abbiamo dubbi che alla fine la quadra si trovi. Perché, di fatto, le componenti citate non sono separate da vere contrapposizioni ideali. Insomma, da un punto di vista dei valori accolti, le “componenti” sono omogenee: agiscono sulla base di interessi e non di motivazioni morali. E’ per questo che ai loro tavoli non siederanno mai animalisti (veri). Poi il discorso verte sull’impatto ambientale della caccia. Su queste tematiche ci sono modi diversi di vedere il rapporto uomo/ambiente e parametri diversi sulle condizioni di sostenibilità delle attività umane. A proposito di sostenibilità bisognerebbe aprire una variante al discorso. Per esempio, che in Umbria ci siano troppi umbri è assodato. Che quelli che ci sono svolgano in notevole quantità attività insostenibili è altrettanto sicuro, dunque il discorso sulla caccia è riduttivo. Ma riprendendo la questione, la caccia è dannosa all’ambiente? Nella situazione odierna, anche Laura Conti l’avrebbe ammesso. Certamente è sempre dannosa per i fucilati, difficile dubitare. Ma è inutile insistere; l’on. Bellillo ragiona con una logica che non ci appartiene. Concludiamo perciò con qualche flash su altri frammenti della lettera. La caccia per me è, fra le attività umane, non dannosa all'ambiente; essa non può essere intesa come mera attività tesa all'abbattimento di animali selvatici, ma è l'insieme degli interventi diretti alla protezione dell'ambiente naturale e ad ogni forma di vita. Questa appartiene a quel brutto repertorio di argomenti che tende a ridisegnare una pratica violenta di soppressione di esseri inermi per presentarla come benefica all’ambiente. Di più: necessaria. Come pulire il pavimento della propria casa quando incomincia a essere sporco. Ciò che è stato programmato dalla legge 157 e che noi riteniamo di dover aggiornare, non è l'abbattimento, un rapporto, cioè, unidirezionale fra il soggetto uomo e l'oggetto fauna, ma l'insieme di una rete di rapporti, in reciproca azione/reazione, fra gli uomini, la specie cacciabile e l'ecosistema nel suo complesso di cui fanno parte la specie umana e la specie cacciabile. Chissà come poteva andare avanti il mondo quando non c’erano gli Homini e le Hominesse Doppio Sapiens! La politica deve superare schematismi ideologici per evitare conseguenze dannose: la visione sbagliata del rapporto uomo/ambiente e gli ideologismi costituiscono pericoli gravi sempre. Qui si registra l’ossessivo impiego di termini con la radice “ideologia”. I comunisti se lo sono sentito dire tante di quelle volte che adesso i loro epigoni usano questi termini come il prezzemolo. A scopo preventivo. Se tu affermi che non si deve ragionare in modo ideologico, difficilmente qualcuno potrà dirti che ragioni in modo ideologico. Mentre scrivo mi trovo nella mia casa, un appartamento all'ultimo piano di una palazzina immersa nel verde di un quartiere di Perugia; dalla finestra spalancata il verde della collina antistante sembra un acquarello e insieme alle voci degli umani entrano i cinguettii di passeri, cinciallegre e pettirossi. Addirittura, una splendida nidiata di tortore ha deciso di "stanziare" fra gli alberi del mio giardino rinunciando alla migrazione. Il boxer è sdraiato sul divano e la mia piccola "bastardina", come sempre quando lavoro al computer, vuole la sedia a fianco alla mia; Achille, il gatto, è disteso sul tavolo dietro di me e la famigliola di uccelli che ha deciso di nidificare sul comignolo del mio caminetto, come ogni giorno, dall'alba al tramonto, trillano e cinguettano senza posa. Splendido il quadretto. La Signora fa venire in mente un’altra par sua, politicamente attigua al suo raggruppamento, che dopo aver fondato “Vita Animale” (qui si può leggere l’insipido manifesto) e aver giurato attenzione e dedizione al vivente, si è messa a rappresentare i DS negli ATC. Che anime candide… Sono fortunata a vivere in una regione dove i cacciatori sono circa 46mila; per voi rappresentano una lobbies ma per me è la mia gente… Certo! Ma con queste proposte di legge, poi, si rischia soltanto di essere rieletti. Eventualità sgradevolissima che si può accettare solo in nome del sacrificio per il proprio popolo, pardon… per la propria “gente” (Bossi docet anche nel lessico). ...sebbene i Verdi non raggiungono il quorum né alle regionali né alle provinciali, da quando si vota con il maggioritario nel collegio più forte per la sinistra ma anche quello a più alta densità di cacciatori, quello che abbraccia le città di Gubbio e di Città di Castello, al Senato viene garantita la loro presenza.. In compenso poi si superano più agevolmente le “contrapposizioni ideologiche”… I vostri messaggi invece sono pieni di cattiveria, volgari, e, per la banalità delle argomentazioni, mi fanno ritenere che non solo non conoscete la legge che ho presentato, ma che sapete ben poco anche di ambiente. Per quanto riguarda “di ambiente” ne conosciamo assai più che i palafrenieri sviluppisti del Potere. Per quanto riguarda la cattiveria dei nostri messaggi, è vero, c’è tutta. Ma in futuro speriamo di migliorare aumentando la dose. Dite che non voterete per la sinistra, che chi ha la passione per la caccia è fascista ed è contro la pace. Io rispetto i vostri principi morali anche se non li condivido, ma le prepotenze non mi intimoriscono. Lo sappiamo bene, la Signora mena! Speriamo di non incontrarla mai. Non vorremmo finire col collo spezzato. e nonostante tutto penso di avere il diritto di esistere. ... quel diritto privato a milioni di esseri ad ogni maledetta stagione di caccia.
Frunze: un lunatico emergente
Poscritto Il pdl l’abbiamo letto tutto. Soprassediamo. Vale soltanto la pena di una piccola sottolineatura: Art. 11: "All'articolo 25 della legge n. 157 del 1992, le parole: "Fondo di garanzia per le vittime della caccia", ovunque ricorrano, sono sostituite dalle seguenti: "Fondo di garanzia" e la rubrica sostituita dalla seguente: "Fondo di garanzia" [anziché "Fondo di garanzia per le vittime della caccia", (ndr)]". Insomma, le cose immonde vanno ripulite. Anche nelle espressioni lessicali. Nulla deve suggerire la loro vera natura. Neanche all’inconscio. |
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Data: 01/07/03 |
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