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Effetti strutturali e di solvente nelle reazioni di sostituzione nucleofila

 

 

Reazioni SN2

Reazioni SN1

a)              Struttura del gruppo alchilico

La velocità della sostituzione SN2 segue l’ordine:

R primario > R secondario > R terziario

a)              Struttura del gruppo alchilico

La velocità della sostituzione SN1 segue l’ordine:

R terziario > R secondario > R primario

b)              Gruppo uscente

La reattività degli alogenuri alchilici, sia nelle reazioni SN1, sia nelle reazioni SN2, è determinata in parte dalla natura del gruppo uscente. In generale vi è una buona correlazione tra la forza dell’acido H−X e la reattività di R−X, nel senso che maggiore è la forza dell’acido alogenidrici HX, più facilmente l’alogeno X- viene sostituito, e quindi più reattivo è l’alogenuro alchilico RX. Poiché la forza degli acidi alogenidrici segue l’ordine: HI>HBr>HCl>HF, l’ordine di reattività degli alogenuri alchilici è perciò: R−I> R−Br> R−Cl> R−F

b)              Gruppo uscente

La reattività degli alogenuri alchilici, sia nelle reazioni SN1, sia nelle reazioni SN2, è determinata in parte dalla natura del gruppo uscente. In generale vi è una buona correlazione tra la forza dell’acido H−X e la reattività di R−X, nel senso che maggiore è la forza dell’acido alogenidrici HX, più facilmente l’alogeno X- viene sostituito, e quindi più reattivo è l’alogenuro alchilico RX. Poiché la forza degli acidi alogenidrici segue l’ordine: HI>HBr>HCl>HF, l’ordine di reattività degli alogenuri alchilici è perciò: R−I> R−Br> R−Cl> R−F

c)              Reagenti nucleofili

La nucleofilicità di un reagente è definita come la sua capacità di donare un doppietto elettronico al carbonio. In linea di massima la nucleofilicità è correlata alla sua basicità, cioè alla sua capacità di donare un doppietto elettronico ad un protone. Ma questo parallelismo non è sempre osservato. Ad esempio, la nucleofilicità degli ioni alogenuro segue l’ordine I-> Br-> Cl-> F-, opposto all’ordine di basicità  F-> Cl- > Br - > I -.

Sembra che alla base di questo fenomeno vi siano le differenze delle energie di solvatazione  degli ioni. Esse dipendono dalla loro carica e dalle loro dimensioni. A parità di carica, ioni piccoli sono più solvatati dalle molecole di solvente (circondati da un numero più grande di molecole di acqua). Ciò rende più difficoltoso l’attacco di tali ioni al carbonio nella reazione SN1 o SN2.

c)              Reagenti nucleofili

La nucleofilicità di un reagente è definita come la sua capacità di donare un doppietto elettronico al carbonio. In linea di massima la nucleofilicità è correlata alla sua basicità, cioè alla sua capacità di donare un doppietto elettronico ad un protone. Ma questo parallelismo non è sempre osservato. Ad esempio, la nucleofilicità degli ioni alogenuro segue l’ordine I-> Br-> Cl-> F-, opposto all’ordine di basicità  F-> Cl- > Br - > I -.

Sembra che alla base di questo fenomeno vi siano le differenze delle energie di solvatazione  degli ioni. Esse dipendono dalla loro carica e dalle loro dimensioni. A parità di carica, ioni piccoli sono più solvatati dalle molecole di solvente (circondati da un numero più grande di molecole di acqua). Ciò rende più difficoltoso l’attacco di tali ioni al carbonio nella reazione SN1 o SN2.

d)              La natura del solvente

La natura del solvente può influenzare in diversa misura la velocità delle reazioni SN2, a seconda della tipologia delle molecole reagenti:

1)      RX + Y → RY+ + X-

2)      R+X + Y- → RY + X

3)      RX + Y- → RY + X-

 

Nel caso delle reazioni 1) e 2), nei rispettivi stati di transizione  si verifica un grande cambiamento nel grado di separazione della carica elettrica:         [Y---Rδ+---X δ-]    e

                                  [Y δ----Rδ+---X].

  In questi casi la capacità del solvente di solvatare le particelle cariche è una caratteristica importante. E’ invece meno importante nel caso delle reazione del tipo 3), nelle quali non si sviluppa una carica elettrica notevole, essendo essa dispersa tra X e Y:

[Y ---R---X]-.

d)              La natura del solvente

La velocità delle reazioni SN1 dipende fortemente dalla natura del solvente, poiché esso può favorire la formazione degli ioni

R+---X- da RX. Solventi con elevato valore della costante dielettrica rendono più facile la formazione di ioni. Un fattore correlato alla costante dielettrica, probabilmente più importante, è la capacità del solvente di solvatare gli ioni.

 

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