CARISSIMI,

Questa pagina è dedicata alle vostre aspettative, alle vostre delusioni, alle vostre paure, alle vostre vittorie, alla vostra rabbia, alla vostra ricerca.

Qui potete pubblicare tutto ciò che volete condividere con gli altri.

Per farlo, inviatemi le vostre riflessioni mediante e-mail, indicando possibilmente lo pseudonimo da voi scelto. Io le inserirò subito in questa pagina, per la quale ho scelto lo sfondo del cielo notturno stellato, metafora dell’infinito e della libertà.

 

 

Indice dei brani, in ordine cronologico

 

1.               poesia di Paulo Coelho inviata da Boadicea

 

2.               testimonianza di un giovane, futuro padre

 

3.               il vaso di maionese – fate luce dove siete  (di F. Campanozzi) inviati da Claudia

 

4.               uno spunto di riflessione (dal sito www.dipmat.unipg.it/~bartocci/)

 

 

5.               L’isola dei sentimenti bel brano inviato da Nanny

 

 

6.               Accetta il consiglio inviato da Phoenix87……Bellissimo!!!

 

 

7.               Giovani di Rino Cammilleri

 

 

8.               Poesia di Antonio Rafaschieri, detto Wide, della 4SC

 

 

9.               Di questo vi ringrazio   parole di una canzone di Raffaele Ceci della 3SA

 

 

10.         Il meglio deve ancora venire   poesia di Raffaele Ceci della 3SA

 

 

11.         Costruire        E’ il testo di una canzone di Nicolò Fabi

             (tratta dall’album Novo Mesto)                 Inviato da Giuliana Bias

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bellissima poesia inviata da boadicea:

“LE COSE CHE HO IMPARATO NELLA VITA”
         di Paulo Coelho

       Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita:
       Che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà.
       E per questo, bisognerà che tu la perdoni.
       Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e
       solo pochi secondi per distruggerla.
       Che non dobbiamo cambiare amici,
       se comprendiamo che gli amici cambiano.
       Che le circostanze e l’ambiente hanno influenza su di noi,
       ma noi siamo responsabili di noi stessi.
       Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti, o essi controlleranno me.
       Ho imparato che gli eroi sono persone che hanno fatto
       ciò che era necessario fare, affrontandone le conseguenze.
       Che la pazienza richiede molta pratica.
       Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente
       non sanno come dimostrarlo.
       Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà
       il colpo mortale quando cadrai, è invece una di quelle
       poche che ti aiuteranno a rialzarti.
       Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti,
       non significa che non ti ami con tutto se stesso.
       Che non si deve mai dire a un bambino che i sogni sono sciocchezze:
       sarebbe una tragedia se lo credesse.
       Che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno.
       Nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.
       Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato;
       il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari.
       Forse Dio vuole che incontriamo un po’ di gente sbagliata
       prima di incontrare quella giusta,
       così quando finalmente la incontriamo,
       sapremo come essere riconoscenti per quel regalo.
       Quando la porta della felicità si chiude, un’altra si apre,
       ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa,
       che non vediamo quella che è stata aperta per noi.
       La miglior specie d’amico è quel tipo con cui puoi
       stare seduto in un portico e camminarci insieme,
       senza dire una parola, e quando vai via senti come se
       fosse stata la miglior conversazione mai avuta.
       È vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo,
       ma è anche vero che non sappiamo
       ciò che ci è mancato prima che arrivi.
       Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno,
       un’ora per piacergli, e un giorno per amarlo,
       ma ci vuole una vita per dimenticarlo.
       Non cercare le apparenze, possono ingannare.
       Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.
       Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo
       un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia.
       Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.
       Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca
       così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi
       sogni per abbracciarlo davvero!
       Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere,
       perché hai solo una vita e una possibilità di
       fare le cose che vuoi fare.
       Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce,
       difficoltà a sufficienza da renderti forte,
       dolore abbastanza da renderti umano,
       speranza sufficiente a renderti felice.
       Mettiti sempre nei panni degli altri.
       Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così.
       Le più felici delle persone, non necessariamente hanno
       il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da
       ogni cosa che capita sul loro cammino.
       La felicità è ingannevole per quelli che piangono,
       quelli che fanno male, quelli che hanno provato,
       solo così possono apprezzare l’importanza delle persone
       che hanno toccato le loro vite.
       Il miglior futuro è basato sul passato dimenticato,
       non puoi andare bene nella vita prima di lasciare
       andare i tuoi fallimenti passati e i tuoi dolori.
       Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano.
       Vivi la tua vita in modo che quando morirai,
       tu sia l’unico a sorridere e ognuno intorno a te a piangere.

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Cari amici,

vi riporto il testo integrale di una e-mail riportata in un neswgroup di indirizzo religioso, a cui spesso mi collego. E’ una testimonianza molto bella, scritta di getto dall’autore della lettera. La propongo alla vostra riflessione.

Ettore Righetti

 

                

Quella che segue e' una e-mail privata (che invio, anonima, con l'autorizzazione del suo autore) di un giovane non ancora trentenne,di recente sposato, tecnico informatico, sportivo.
Questa testimonianza mi ha risollevato il morale : lo Spirito soffia dove vuole e ce ne' tanto bisogno.


".....e io ti rispondo che controbatto perche' questi atteggiamenti danneggiano tutti... forse gente come YYYYYY  di fatto non danneggiano nessuno per quanto loro sono piccoli, ma il guardarmi intorno e vederne tanti di personaggi con idee clonate come le loro mi da modo d'esser preoccupato.
Io, da ateo (ateo traditore ovviamente: mi sono sposato con una cristiana!), dico che la posizione di ateo o laico e', nella stragrande maggioranza dei casi, una posizione e una scelta di comodo.
Che ci vuole a farsi dei valori e una morale al solo e proprio vantaggio, perseguendo solo le proprie necessità? E' facile essere atei o laici in questo modo!
Fanno un gran parlare di andare avanti con la propria testa senza minimamente rendersi conto che per farsi una morale e dei valori "fai da te" si deve affrontare un'impresa a dir poco colossale... sempre che si vogliano avere dei valori giusti, che non offendono o danneggiano chi ti sta vicino.
Mi piacerebbe sapere quanti, di tutti questi individui laicizzati, ogni sera (o quasi) rendono conto almeno a se stessi delle proprie scelte... quante di queste persone ha la fermezza di spirito e l'onesta' di guardarsi   dentro e verificare che le proprie scelte non vadano a scapito di qualcuno.
Farsi una morale non e' una bazzecola, specialmente se non devi rendere conto a nessuno. Occorrerebbe anche agli atei e ai laici un momento in cui ci si incontra e ci si dice "scambiatevi un segno di pace" (gente come YYYYYYY alla lunga finirebbero per spararsi addosso)... e dico questo perche' nella Messa quel momento mi colpisce sempre molto: ci si scambia un segno di pace e implicitamente e' anche un momento in cui, pur senza parole, stai rendendo conto agli altri delle tue azioni.

Un ateo queste cose non le ha... ma mi rendo però conto che non se ne puo' fare a meno anche se il peso di questi gesti e' tutt'altro che leggero per la propria interiorità. Allora io mi chiedo anche: quale percentuale della popolazione sarebbe in grado di portare avanti autonomamente una propria morale, dei valori, con queste consapevolezze? Quanti si rendono conto che e' necessario darsi dei limiti? Parlo di limiti che spesso fanno si che non si massimizzi il nostro solo benessere e le nostre convenienze. Basta guardarli mentre bestemmiano e non hanno un minimo di rispetto, quando ti bollano perche' non rispetti i loro banali clichet...persone senza equilibrio.
Io sono preoccupato, Cesare, del fatto che questa società non fa che togliere limiti e regole. E tutto questo spacciato per libertà ed emancipazione. E allora voglio raccontarti, in via confidenziale, una cosa. Io e  AAAAAA aspettiamo un bambino. Siamo entrambi veramente felici e non so come spiegarti quel che provo.

Ebbene, tu non puoi immaginare quanto, io e AAAAA, ci sentiamo abbandonati in questa nostra esperienza. Ti spiego: a 6 settimane abbiamo fatto l'ecografia, la prima, e quel che abbiamo visto e sentito e' che quel bambino di soli 7 millimetri aveva gia' un cuore che batteva... un'emozione enorme.
Ma poi pensi che in Italia c'e' l'aborto fino ai 3 mesi e allora mi vengono alla mente delle considerazioni come ad esempio il fatto che per ora mio figlio non vale una mazza per lo Stato e per le istituzioni... non c'e' tutela alcuna, ne di mio figlio ne del mio sentirmi futuro padre.

E da questa considerazione ne nasce un'altra: se allo Stato non gliene fregava nulla fino al terzo mese mi si spieghi perche' dopo il terzo dovrebbe fregargliene qualcosa! Cosa cambia? Mi dicano cosa cambia! La seconda ecografia che abbiamo fatto, alla 10ma settimana, abbiamo visto un bambino che muoveva coordinatamente braccia e gambe, che faceva movimenti per stirarsi, che si toccava il viso... certo, non ha ancora le proporzioni fisiche di un neonato ma quanto e' bello! 10 settimane sono 2 mesi e mezzo... 2 mesi e mezzo e il bambino e' gia' cosi'... se lo Stato, le istituzioni non lo rispettano, non lo tutelano quando e' cosi', mi devono spiegare quando mai lo tuteleranno! Io non so come spiegarti quanto gia' ci sto male perche' le istituzioni non lo tutelano, perche' e' cosi' indifeso... indifeso anche perche' privato del suo essere una persona. Perche' non sarebbe una persona? Sono suo padre e per me lo e' eccome! E proprio quella tecnologia che molti usano come schermaglia mi ha mostrato che e' una persona!

Sai, io non ho mai ravvisato in me la potenzialità di poter generare la  vita... si, certo, vedendola in termini puramente biologici e chimici la questione e' banale quasi. Ma vedere quella creatura mi sembra davvero qualcosa che va oltre le mie potenzialità, qualcosa di immenso davanti alla quale, beh, sono io a sentirmi piccolo.
E' a questo punto che ancora mi chiedo come e con quale sconsideratezza un gruppo di politici demagoghi si sono impicciati di una cosa tanto grande. Con rabbia osservo la spocchia con la quale si e' liquidata una questione cosi' immensa con una Legge (!) tanto superficiale e idiota come quella dell'aborto. A scapito di chi poi? A scapito di chi piu' debole e indifeso... come sempre! Che arroganza e che viltà c'e' nel privare un bambino d'essere una persona!

Ah! Ma tutto questo non va sotto il nome di emancipazione? Eh si! La Chiesa non si deve mica impicciare di queste cose, oh! La donna deve fare quel che gli pare del suo corpo... che montagna di cazzate pregne d'ignoranza! Fatto sta che la Chiesa e' l'unica istituzione che sentiamo vicina in questo momento e che ha un po' di considerazione per nostro figlio e per il nostro sentirci genitori.
La realtà dei fatti qual'e'? Abbiamo chiesto un'ecografia all'ospedale e ci hanno risposto che la lista d'attesa era lunga ma che, vista l'età di mia moglie, se facevamo anche l'amniocentesi l'avremmo potuta fare subito in modo che, se il bambino avesse avuto problemi ce ne potevamo sbarazzare...
lode allo Stato: ottima tattica, visto che un bambino non normale costerebbe di piu' alla società, fanno prevenzione e lo eliminano prima. La spocchia poi e' tale che danno per scontato che i futuri genitori non vogliano sicuramente un bambino non normale. Io e AAAAA siamo inorriditi davanti ad un tale cinismo (e poi si fa un gran parlare dei morti che ha fatto l'Inquisizione... e i morti che fa questa politica? bambini morti che nemmeno hanno avuto l'occasione di urlare?) tanto che ci siamo rivolti ad una struttura privata – gestita dalla Chiesa (perche' almeno a questa dei bambini gliene frega qualcosa) - per fare esami ed ecografie.

Io da tutto questo me ne sono uscito a pezzi! Sia nel bene che nel male. Ho rispetto per la vita e rispetto per le istituzioni: e' abominevole che queste due cose entrino in contrasto perche' non pare possibile. Ho sempre creduto, per via anche della mia visione pessimistica delle cose, d'aver gli occhi piu' aperti di altri... tutto questo, ripeto - nel bene e nel male, mi ha fatto sentire come se fino a quel momento fossi stato cieco.
Ma quante morali e valori "fai da te" vedo rifugiarsi in scemi luoghi comuni quando sono faccia a faccia con questa realta'... tappano naso e orecchie e chiudono gli occhi.

Perdona lo sfogo.

Ciao
  XXXXX "

Cesare Simonetti

 

 

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Il brano e la poesia che seguono sono stati inviati da Claudia. Essi meritano una seria riflessione. Grazie Claudia.

 

 

 

 

Un professore era in piedi davanti alla sua classe, prima della lezione, ed aveva davanti a se alcuni oggetti.

Senza proferir parola il professore prese un grosso vaso per la maionese, vuoto, e lo riempì con delle rocce di circa 5-6 cm di diametro.Quindi egli chiese agli studenti se il vaso fosse pieno, ed essi annuirono.

Allora il professore prese una scatola di sassolini,e li versò nel vaso di maionese, scuotendolo appena.

I sassolini, ovviamente, rotolarono negli spazi vuoti fra le rocce. Il professore quindi chiese ancora se il vaso ora fosse pieno,ed essi furono d'accordo. Gli studenti cominciarono a ridere, quando il professore prese una scatola di sabbia e la versò nel vaso. La sabbia riempì ogni spazio vuoto."Ora" disse il professore " voglio che voi riconosciate che questa è la vostra vita. Le rocce sono le cose importanti - la famiglia,il partner,la salute,i figli - anche se ogni altra cosa dovesse mancare, e solo queste rimanere, la vostra vita sarebbe comunque piena. I sassolini sono le altre cose che contano, come il lavoro, la casa, la moto, l'auto.

la sabbia rappresenta qualsiasi altra cosa, le piccole cose. Se voi riempite il vaso prima con la sabbia, non ci sarà più spazio per rocce e sassolini,lo stesso è per la vostra vita; se voi spendete tutto il vostro tempo ed energie per le piccole cose,non avrete mia spazio per le cose veramente importanti. Stabilite le vostre priorità, il resto è solo sabbia."

(F.Campanozzi)

 

 

                                 

Fate luce dove siete....

 

 

Non perdete tempo a sospirare
dietro a cose straordinarie, impossibili,
non aspettate sognando,
che vi spuntino ali angeliche.

Non disdegnate di essere un fioco lumicino,
non tutti possono essere stelle...

Ma illuminate qualche angolo oscuro
facendo luce lì, dove siete.

L'umile candela ha la sua funzione,
al pari dello splendido sole,
e la più umile azione diventa nobile
quando è compiuta con dignità.

Forse non sarete mai chiamati
ad illuminare lontane regioni oscure,perciò assolvete la vostra quotidiana missione                                               
brillando lì, dove siete

 

(F.Campanozzi)

 

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"L'errore cui non si resiste, viene approvato;
la verita' che non viene difesa, viene oppressa"
                  (Felice III)
 

   Scriveva Curzio Malaparte che in guerra si diviene assuefatti alla morte e all'odio, e che quindi e' incongruo giudicare le azioni delle persone che vi sono state coinvolte quando il conflitto e' finito, e la sensibilita' etica verso certi eventi completamente modificata.
   L'aspetto peggiore della trasformazione socio-economica che stiamo vivendo, all'insegna degli slogans della globalizzazione e della modernita', e' che si sta cercando di farci diventare tutti abituati al MALE, in tantissime diverse forme (aborto, egoismo, indifferenza, ipocrisia, maleducazione, ignoranza, incompetenza, volgarita', corruzione, avidita', mediocrita' politica, disoccupazione, sfruttamento, inquietudine e depressione giovanili, droga, violenza, micro e macro criminalita', prostituzione, pornografia, impudicizia, gioco d'azzardo - a cui istiga perfino la propaganda della televisione pubblica! - dissoluzione della femminilita', della famiglia, della scuola, del senso dell'onore, della dignita', dello Stato)*, sicche' possiamo ritenere di essere in uno "stato di guerra" (ancora piu' grave perche' non dichiarata, e "occulta").
   Ma la principale pratica a cui ci stanno facendo abituare e' la MENZOGNA, e la DISSIMULAZIONE, il cui uso, soprattutto nella politica, e nei moderni mezzi di comunicazione, viene dato per scontato, e anzi apprezzato con complice "intelligenza";
laddove non bisognerebbe mai dimenticare invece che:

"La menzogna e' l'origine di ogni male".

   Impedisce la legittima reazione contro questo progressivo decadimento morale della nostra civilta' un sentimento di VERGOGNA, che viene favorito sin dalla piu' tenera eta', secondo quanto acutamente fa osservare V. Forrester (nel suo inquietante "L’orrore economico", Ponte alle Grazie Ed., Firenze, 1997):

"Niente indebolisce, niente paralizza come la vergogna. E’ un sentimento che altera sin dal profondo, lascia senza risorse, consente qualunque influenza dall’esterno, riduce chi la patisce a diventarne una preda: da qui l’interesse dei poteri a farvi ricorso e a imporla. E’ la vergogna che permette di fare leggi senza incontrare opposizione, e di trasgredirle senza temere proteste”.

   Ecco, una scuola che riuscisse almeno a liberare i suoi allievi dalla dipendenza dalla vergogna avrebbe assolto a buona parte del suo compito...
 

* Se e' ben noto a un cattolico che l'umanita' segnata dal "peccato originale" non puo' mai "facilmente" liberarsi dal male, gravissimi sono la sua ostentazione senza consapevolezza e pentimento, e il favorirne con compiacimento la diffusione e la crescita:
"Il nostro e' ancora tutto un mondo che occorre rifare dalle fondamenta, che bisogna trasformare da selvatico in umano, da umano in divino" (Pio XII).

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L’ISOLA DEI SENTIMENTI

C'era una volta un'isola, dove vivevano tutti i sentimenti e i valori degli uomini: il Buon Umore, la Tristezza, il Sapere... così come tutti gli altri, incluso l'Amore. Un giorno venne annunciato ai sentimenti che l'isola stava per sprofondare, allora prepararono tutte le loro navi e partirono, solo l'Amore volle aspettare fino all'ultimo momento. Quando l'isola fu sul punto di sprofondare, l'Amore decise di chiedere aiuto. La Ricchezza passò vicino all'Amore su una barca lussuosissima e l'Amore le disse: "Ricchezza, mi puoi portare con te?“ "Non posso c'é molto oro e argento sulla mia barca e non ho posto per te te." L'Amore allora decise di chiedere all'Orgoglio che stava passando su un magnifico vascello, "Orgoglio ti prego, mi puoi portare con te?", "Non ti posso aiutare, Amore..." rispose l'Orgoglio, "qui é tutto perfetto, potresti rovinare la mia barca". Allora l'Amore chiese alla Tristezza che gli passava accanto "Tristezza ti prego, lasciami venire con te", "Oh Amore" rispose la Tristezza, "sono così triste che ho bisogno di stare da sola". Anche il Buon Umore passò di fianco all'Amore, ma era così contento che non sentì che lo stava chiamando. All'improvviso una voce disse: "Vieni Amore, ti prendo con me“ Era un vecchio che aveva parlato. L'Amore si sentì così riconoscente e pieno di gioia che dimenticò di chiedere il nome al vecchio. Quando arrivarono sulla terra ferma, il vecchio se ne andò. L'Amore si rese conto di quanto gli dovesse e chiese al Sapere: "Sapere, puoi dirmi chi mi ha aiutato?“ "E’ stato il Tempo" rispose il Sapere. "Il Tempo?" si interrogò l'Amore, "Perché mai il Tempo mi ha aiutato?". Il Sapere pieno di saggezza rispose: "Perché solo il Tempo è capace di comprendere quanto l'Amore sia importante nella vita".

 

 

 

 

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Professore, sono Phoenix87, le invio come promesso il testo di "Accetta il consiglio... per questa volta" brano tratto dal film " The Big Kahuna" e ideato da Linus speeaker e direttore di Radio Deejay.  Il brano è un successo nato quasi per caso. La canzone è infatti una base musicale sulla quale in realtà Linus non canta, ma il doppiatore italiano di Danny De Vito, attore nel film The Big Kahuna, legge un articolo di una giornalista americana del Chicago Tribune.A volte mi piace sentirla altre volte mi basta solo leggere il testo, anche per tenerlo come promemoria.

 

 

 

ACCETTA IL CONSIGLIO...

 

Goditi potere e bellezza della tua gioventù. Non ci pensare.

Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite.

Ma credimi tra vent'anni guarderai quelle tue vecchie foto.

E in un modo che non puoi immaginare adesso.

Quante possibilità avevi di fronte e che aspetto magnifico avevi!

Non eri per niente grasso come ti sembrava.

Non preoccuparti del futuro.

Oppure preoccupati, ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare

un chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica.

I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non t'erano mai

passate per la mente.

Di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio.

Fa' una cosa, ogni giorno che sei spaventato... CANTA!

Non esser crudele col cuore degli altri.

Non tollerare la gente che è crudele col tuo.

Lavati i denti. Non perder tempo con l'invidia.

A volte sei in testa. A volte resti indietro.

La corsa è lunga e alla fine è solo con te stesso.

Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti.

Se ci riesci veramente dimmi come si fa.

Conserva tutte le vecchie lettere d'amore, butta i vecchi estratti conto.

RILASSATI!!

Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita.

Le persone più interessanti che conosco, a ventidue anni non sapevano che fare

della loro vita. I quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno.

Prendi molto calcio.

Sii gentile con le tue ginocchia, quando saranno partite ti mancheranno.

Forse ti sposerai o forse no.

Forse avrai figli o forse no.

Forse divorzierai a quarant'anni.

Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio.

Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso, ma non rimproverarti neanche.

Le tue scelte sono scommesse. Come quelle di chiunque altro.

Goditi il tuo corpo. Usalo in tutti i modi che puoi.

Senza paura e senza temere quel che pensa la gente.

E' il più grande strumento che potrai mai avere.

BALLA!!

 Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno.

Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai.

Non leggere le riviste di bellezza. Ti faranno solo sentire orrendo.

Cerca di conoscere i tuoi genitori. Non puoi sapere quando se ne andranno per sempre.

Tratta bene i tuoi fratelli. Sono il migliore legame con il passato e quelli che più

probabilmente avranno cura di te in futuro.

Renditi conto che gli amici vanno e vengono. Ma alcuni, i più preziosi, rimarranno.

Datti da fare per colmare le distanze geografiche e di stili di vita,

perché più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane.

Vivi a New York per un po', ma lasciala prima che ti indurisca.

Vivi anche in California per un po', ma lasciala prima che ti rammollisca.

Non fare pasticci coi capelli, se no quando avrai quarant'anni sembreranno di un 85nne.

Sii cauto nell'accettare consigli, ma sii paziente con chi li dispensa.

I consigli sono una forma di nostalgia.

Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio, ripulirlo,

passare la vernice sulle parti più brutte e riciclarlo per più di quel che valga.

Ma accetta il consiglio... per questa volta.

 

 

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Dal sito http://www.rinocammilleri.it, del coraggioso giornalista Rino Cammilleri, cattolico, riporto le sue riflessioni su un’indagine svolta tra i giovani. Leggetele e fatele leggere ai vostri genitori!

 

 

 


Giovani

Una ricerca sociologica pubblicata sulla rivista Il Mulino ha dato risultati a prima vista sconcertanti. Il titolo dello studio è I giovani del nuovo secolo. Un gruppo di esperti, al lavoro per conto dell
istituto Iard e della Fondazione Il Mulino, ha intervistato tremila giovani di età compresa tra i quindici e i ventinove anni, tirando conclusioni davvero sorprendenti riguardo alle risposte ricevute.

Ecco i dati più significativi: il 50,6 % degli intervistati si è dichiarato contrario al divorzio, il 72,3 % all
aborto, il 77 % è sfavorevole alle relazioni adulterine e ben l82 % a quelle omosessuali. Un crescendo che mette kappaò tutte le conquiste civili dei loro padri. Si tratta di percentuali pesanti, che vanno da oltre metà agli oltre quattro quinti.

Maggioranze, insomma, che su certi temi sfiorano la totalità. Come è potuto accadere tutto questo? I ricercatori azzardano una risposta: forse questi giovani hanno vissuto «sulla propria pelle» (tanto per usare una frasario caro ai loro genitori sessantottini), o stanno vivendolo, il risultato delle «scelte libertarie» di chi li ha messi al mondo e poi ce li ha lasciati. In fondo, com
è noto, lunica rivoluzione portata a termine dagli «anni formidabili» è stata quella del costume, che ha orientato in senso deresponsabilizzante (cioè, egoistico) le mentalità.

L
edonismo ha reso reversibile ogni scelta, incartando con argomenti emotivo-sentimentali le opzioni che coinvolgono altri. Papà e mamme che a un certo punto si «riappropriano della loro vita», anteponendo («con sofferenza», certo) la loro personale «realizzazione» a quella di chi da un certo momento in poi vede raddoppiare genitori e nonni, non di rado si ritrovano, dopo assistenti sociali e giudici, col pupo (unico, il più delle volte) bisognoso di «sostegno» psicologico quando non psichiatrico. Leffetto-valanga che hanno tutte le cose umane, poi, in non pochi casi fatalmente condanna chi cerca di farsi una famiglia il più possibile diversa (nel senso di migliore o almeno più stabile) da quella di provenienza a ripetere la disastrosa esperienza.

Così, i giovani del terzo millennio pagano il conto altrui in termini di solitudine, disadattamento, mancanza di riferimenti, sfiducia nel futuro. Lo iato generazionale non può essere maggiore: la generazione dei padri che insiste nel propagandare modelli «libertari» e quella dei figli, per i quali ormai la «trasgressione» massima è il ritorno a una tradizione che, in verità, non hanno mai conosciuto.

Sì, insiste. Per esempio, nell
Inghilterra blairiana per il nuovo anno scolastico il ministero sanitario ha disposto la distribuzione gratuita nelle scuole di ogni ordine e grado degli anticoncezionali, pillola (abortiva) «del giorno dopo» compresa. Ciò, per combattere il fenomeno delle gravidanze indesiderate fra minori, che nel Regno Unito è giunto a quota novantamila circa lanno.

Questo, sebbene l
esperienza americana dimostri che la misura ottiene solo leffetto contrario a quello desiderato. A parte il fatto che la denatalità autoctona è un problema anche inglese e, dunque, il dato statistico su riportato dovrebbe venir salutato con gioia, sono trentanni che da quelle parti leducazione sessuale invita alluso dei contraccettivi. E il problema non solo non è risolto, ma si è aggravato. Ma alla generazione allevata a pane e utopia i fatti non interessano: tanto peggio per i fatti se confliggono con la teoria.

E «i fatti» sono la generazione successiva, i giovani del nuovo secolo, che hanno scoperto gli antichi valori sebbene nessuno glieli abbia mai proposti. E li proclamano apertamente. Magari, giusto per far dispetto ai vecchi.

 

 

 

 

 

 

 

 

Copyright (C) 2003 Rino Cammilleri - Tutti i diritti riservati | NOTA LEGALE | UNSUBSCRIBE

 

 

 

 

 

 

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Stagione nuova,
vita sognata,
punto di arrivo di musici e pensatori
ora brilli lontano dalla terra
là dove prima c'era solo guerra
ti nascondi in polveri e trasparenze
con una scia di stupide apparenze
ti aggrappi al cielo sfiorando la vita che noi tutti abbiamo visto anni fa
e che nessuno di qui a mille anni più mai cercherà.
Frutto acerbo di fantasia rarefatta, di musica onirica
come il destino di gente che ancora crede nella verità e nella chimica

 

 

 

 

 

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DI QUESTO VI RINGRAZIO

 

Fumo bianco nel cielo dal comingolo a San Pietro

un pesante fardello sulle spalle

un po’ di più di tutto il resto

grazie alla Sua forza avanti andrai

e sarà un lungo viaggio lo sai già

 

Tanti viaggi, più di tutti gli altri

in giro per il mondo

quanti giovani hai incontrato

con abbracci hai salutato

e con il cuore continui ad amare

 

RITORNELLO:

Grida rivoluzione, fante vaticano

col cappello in testa ed il pastorale in mano

un'arma infallibile nella fede

"ALZATEVI ANDIAMO"dicevi a chi in Lui crede

tu ci hai cercati

e per te siamo venuti

tutti quanti di fede armati

come tu stesso ci hiai preparati

 

Hai abbattuto la bandiera rossa

il suo colore la dice lunga sul suo conto

un'ideale mancino

mischiato al sangue del vicino

ce l'hai fatta buon vecchietto

ora sei pazzo come Papà

Raffele Ceci 3SA

 

Affinchè il ricordo di Giovanni PaoloII non svanisca nel cuore della gente

e per sempre risuoni nell'aria il grido:"JOHN PAUL TWO, WE LOVE YOU".

 

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IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE

 

Tutte le volte che ho abbracciato il cielo

tutte le volte che ho volato con la mente

tutte le volte che sono stato innamorato

mi è sembrato solo un sogno, e forse è quello che era

 

Tutte le che ho sperato in tempi migliori

tutte le volte che ho avuto il cuore spezzato

tutte le volte che sono stato disperato

mi è sembrato solo un incubo, e forse è quello che era

 

Tutte le volte che ho cercato un appiglio per salvarmi

tutte le volte che ho sperato in tempi migliori

tutte le volte che sono stato innamorato

mi è sembrata la vita vera, e forse è quello che era

 

Comunque qualsiasi cosa possa essere

un a cosa mi è sempre stata chiara

ed è stato il mio faro-guida e cioè

"IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE".

Raffaele Ceci 3SA

P.S.

Non penso che questa diventerà mai una canzone ma rimarrà una dolce poesia che racconta un po’ la vita di tutti noi.

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COSTRUIRE






Chiudi gli occhi
immagina una gioia
molto probabilmente
penseresti a una partenza

ah si vivesse solo di inizi
di eccitazioni da prima volta
quando tutto ti sorprende e
nulla ti appartiene ancora

penseresti all'odore di un libro nuovo
a quello di vernice fresca
a un regalo da scartare
al giorno prima della festa

al 21 marzo al primo abbraccio
a una matita intera la primavera
alla paura del debutto
al tremore dell'esordio
ma tra la partenza e il traguardo

nel mezzo c'è tutto il resto
e tutto il resto è giorno dopo giorno
e giorno dopo giorno è
silenziosamente costruire
e costruire è potere e sapere
rinunciare alla perfezione

ma il finale è di certo più teatrale
così di ogni storia ricordi solo
la sua conclusione

così come l'ultimo bicchiere l'ultima visione
un tramonto solitario l'inchino e poi il sipario
tra l'attesa e il suo compimento
tra il primo tema e il testamento

nel mezzo c'è tutto il resto
e tutto il resto è giorno dopo giorno
e giorno dopo giorno è
silenziosamente costruire
e costruire è sapere e potere
rinunciare alla perfezione

ti stringo le mani
rimani qui
cadrà la neve
a breve

 

 

 


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