Per presentare questo filtro riporto testualmente ciò che la Baader dichiara per promuoverlo, giusto così per sapere cosa dovremo aspettarci... e pretendere dopo averlo acquistato...
Un solo filtro di qualità ottica per molti differenti usi astronomici – con una nitidezza largamente superiore alle combinazioni di normali filtri colorati, composti da vetro lucidato grossolanamente – dove le imprecisioni delle superfici si sommano tra loro distorcendo il fronte d’onda luminoso in modo inaccettabile! Progettato soprattutto per migliorare la resa dei diffusissimi telescopi per principianti – fornendo un’alternativa professionale ai semplici filtri Lunare e Solare di colore verde scuro, generalmente composti da lamine di vetro non lucidate otticamente.
Caratteristiche:
Elimina lo spettro secondario che affligge i rifrattori economici
Mette in evidenza la reale qualità dell’obiettivo
| Rimuove la dominante azzurrina (che abbassa il contrasto) durante le
osservazioni lunari, planetarie, solari e terrestri.
| Aumenta la visibilità dei dettagli superficiali di Giove e di Marte.
Se non avete mai visto la Grande Macchia Rossa su Giove – con questo
filtro la vedrete!
| Trasmissione del 95% - fornisce una immagine luminosa e brillante, in
confronto ai normali filtri di colore verde scuro usati per evidenziare i
dettagli su Giove. Viene mantenuta la riconoscibilità dei colori.
| Il filtro lunare definitivo! – la Luna (e il Sole) appare di colore
molto più naturale (con una tinta leggermente giallastra), in confronto ai
normali filtri Lunari economici di colore verde scuro e a basso costo
forniti solitamente a corredo dei telescopi per principianti.
| Rimuove completamente la falsa colorazione che abbassa la nitidezza dei
dettagli delle immagini. Non avrete mai visto la Luna o il Sole (abbinato
con l’AstroSolar) in modo così nitido, usando un telescopio economico!
| Blocca la luminosità naturale del cielo. Il fondo-cielo diventa nero
come la pece!
| Adattabile ad ogni filettatura standard per filtri; | Può essere accoppiato con il filtro Baader taglia infrarossi (lucidato
otticamente). In questa combinazione tutta la luce diffusa di colore blu e
tutta la luce infrarossa fuori-fuoco vengono completamente rimosse - un Must
per l’imaging digitale! | Lucidato otticamente, è adatto per essere applicato ad una torretta
binoculare o per la proiezione afocale usata nell’imaging con camere
digitali (di fronte al piano focale) | Non si osserva perdita di risoluzione ad ingrandimenti di 150x o
superiori – come capita con i normali filtri in vetro lucidato
grossolanamente (sfiammati). | Substrato (tipo di vetro): Vetro al Neodymio indurito.P | Trattamento faccia posteriore: rivestimento multistrato indurito a 7
strati , con riflessione 0,2% | Trattamento faccia anteriore: rivestimento dielettrico a 23 strati,
bloccante di tipo long pass. | Trattamento indurente su entrambe le facce, antigraffio – può essere
pulito senza paura di danneggiare il filtro. | |
Riporto inoltre lo spettro di trasmissione del filtro, che dopo attenta analisi risulta essere praticamente identico a quello del filtro SKYGLOW della stessa BAADER tra i 450nm e gli 800 nm, sotto i 450nm tutta la radiazione viene "tagliata", sopra gli 800nm vi è una modesta azione IR-cut, dunque analizzando lo spettro ci si può effettivamente attendere che la luce azzurrino-violetta venga completamente eliminata risolvendo così almeno in parte il pb dello spettro residuo, solo in parte perchè a rigore di fatto si rinuncia in toto a questa porzione della luce visibile che rimane cmq "fuori fuoco" nei rifrattori acromatici; in effetti inoltre vi è un'altra porzione di spettro che nella posizione di fuoco degli acromatici è fuori fuoco, quella del rosso, ossia per frequenze superiori ai 650nm dove però intrinsecamente ci viene incontro l'insensibilità del nostro occhio dovuto appunto alla visione scotopica che spostando il picco di sensibilità massima verso lunghezze d'onda più corte rende di fatto l'occhio umano meno sensibile alle radiazioni "rosse".
Il filtro dal punto di vista della realizzazione vera e propria è impeccabile: il barilotto è il lega leggera ed è veramente sottile a tutto vantaggio dell'apertura libera, risultata di ben 26mm nella versione da 1"1/4 (31.8mm), quindi dell'uso con schemi grandangolari di elevata lunghezza focale, senza vignettare; spicca lo spessore di ben 1 cm, inusuale rispetto a altri filtri (vedi Lumicon) e la doppia filettatura del barilotto, che permette di avvitare il filtro all'oculare ed eventualmente di avvitare davanti al BOOSTER un'altro filtro. Bisogna rilevare due piccoli inconvenienti: primo la filettatura per avvitare il filtro al barilotto dell'oculare è molto ridotta, poco più di un giro, quindi bisogna prestare attenzione nell'operazione di rimozione, che in genere ci si attende sia più lunga, a non far cadere il filtro; secondo, il profilo non ribassato comporta il fatto che nell'uso con diagonali e oculari con barilotti un po' più lunghi della media, oculare può non arrivare a battuta e eventualmente rischiare di andare a toccare lo specchio o il prisma del diagonale stesso. Il filtro è consegnato in una scatolina trasparente ed è corredato da un opuscolo contenente le caratteristiche del filtro e lo spettro passante.
La prova è il risultato di alcune serate di osservazione in condizioni di
trasparenza e seeing discretamente buone.
Gli strumenti utilizzati sono stati un rifrattore acromatico 80/400 f/5 Konus
Vista80 e un altro rifrattore acromatico f/5, un 120/600 della Ziel; anche se in
effetti non vi sarebbe nessuna ragione di usarlo data l'intrinseca correzione
cromatica dello schema ottico ho testato il filtro anche su di un SCT 8" Celestron.
Sono stati utilizzati i seguenti oculari: PL11 e PL32 TeleVue, Pentax SMC-XL 14 e 21, OR9 Vixen e OR6
Unitron.
Ammassi aperti:
Collinder 77 (ammasso aperto "cintura di Orione"): nel campo
fino a 16x, uso del filtro indifferente, con filtro solo leggerissima dominante
giallastra calda, diversità cromatiche ancora perfettamente avvertibili,
perdita luminosità inavvertibile.
M44: immerso nel chiarore del fondo cielo in prossimità della luna, uso del
filtro non penalizza le differenze cromatiche anche se il tutto sembra
cromaticamente "spostato" verso il giallo tenue, diminuzione di
luminosità inavvertibile, complice fondo cielo molto chiaro che non permetteva
di raggiungere la magnitudine limite. A bassi ingrandimenti, visto la mag.
massima delle componenti più luminose inferiore alla 2° non si hanno problemi
di cromatismo residuo, quindi il filtro è praticamente inutile.
Giove:
Stupefatto!!! Finalmente si può osservare Giove anche con un
acromatico f/5: con l'80/400 senza filtro a 66x (OR6) immagine orrenda, colori
da tutte le parti, alone viola molto esteso, impossibile trovare punto di fuoco
preciso, dettagli planetari (per ciò che è osservabile a 66x) del tutto
sfumati e privi di contrasto; con il 120/600 senza filtro a 100x (OR6)
l'immagine è un po' migliore ma il cromatismo residuo è veramente molesto e
come nel caso del Vista punto di fuoco difficile da trovare, immagine
sicuramente poco dettagliata e priva di contrasto.
Con il filtro è tutta un'altra musica, cromatismo residuo assente, ossia niente
alone viola ne colori spuri, punto di fuoco preciso, dettagli visibili e
contrastati, una mignatura con leggera dominante giallastra calda che finalmente
mostra SEB, NEB nette, accenno di perturbazioni e sfumature sul disco,
schiacciamento dei poli, insomma dettagli per un 80mm... o per un 120mm... e
finalmente immagine fermissima!!! anche con seeingIII!!!
Sembrerebbe inoltre che si potrebbero utilizzare con profitto ingrandimenti ben
superiori, ad oggi non ho una Barlow di qualità che mi permetta di ottenere
ingrandimenti superiori senza che il decadimento dell'immagine sia ad essa
imputabile, quindi dovrete aspettare fin quando potrò provarlo con la Barlow
TeleVue che dovrabbe arrivarmi a giorni, ripassate...
Saturno:
idem come Giove, anche se la differenza con e senza filtro è meno marcata,
poichè la minor luminosità aiuta.
Luna:
Bordo lunare senza filtro: alone viola marcato, con filtro alone viola
assente, maggior contrasto complice facilità nel trovare punto di fuoco preciso.
Osservando la Luna con il 120 (l'80 va bene solo per far vedere la Luna agli
amici...) in
Mercurio e Venere: ancora non osservati...
Deep-sky: potenzialmente inutile, al limite dannoso poichè comunque riduce anche se lievemente la luminosità.
Il filtro è acquistabile presso la UNITRON Italia s.r.l. - Via Agostino Lapini, 1 - 50136 Firenze (www.unitronitalia.it), distributore e rivenditore esclusivo per l'Italia al prezzo di 59€ nella versione da 1"1/4 e di 92€ nella versione da 2", listino Unitron Italia 09/2003.
Filtro per chiunque possieda un rifrattore acromatico aperto f/5 - f/8 e
voglia utilizzarlo a ingrandimenti medio alti, diciamo al di sopra della metà
in mm dell'apertura. Abbatte il cromatismo residuo completamente senza
diminuzione di luminosità avvertibile, tranne che nel caso di elevati
ingrandimenti dove la diminuzione è cmq molto contenuta.
Non ho idea (ad oggi) se con una buona Barlow si possano sopportare
ingrandimenti pari al doppio del diametro, espresso in mm, come nei rifrattori
f/10, di sicuro il filtro aiuta, il tutto dipende dalla lavorazione ottica che
sicuramente è più difficile, morale per l'osservazione planetaria comprate un
f/10, per il deep-sky o meglio per ammassi stellari e osservazioni a grande
campo comprate pure un f/5 e limitate i danni agli alti ingrandimenti con questo
filtro!