Maciete
ebraiche |
Macchiette
ebraiche |
Sim al gioren
del digiun, se capissa ch’è mognet, nel
chasser
no ghè nissun, un squallor me para el ghett. * Sul
canton de contra
el solit silensiosa, mì me son fermà
un’oreta a
d’occiar la mè morosa. * E
così per ingannar la
noiosa aspettazion me
son miss a bagolar con
* Da
la boca del Tissan col
sidur in
de la man e
con tuta cavanà. * Quatar pass fa in un quadrel seria, seria a testa a bas, un colpet ghe dà al cappel e pò slonga un poch el pas: * cosi
chieta in aria pia, col
tran tran d’un lumagot va
su a Scola Beccaria a
purgar i gnavonot. * Ma
chi vedi! El me Aronnin ben
pulì da cap a pé, con
le gale al camisin e
le braghe de piché. * El sò temp ha sa impegnà: un
per d’ore a Scola granda a
pregar con la torà che
un bel terno Dio ghe manda: * po’
va a dar el bon mognet a
diversi gnascirim; va
dal cavalier Franchett a
scroccar dei pisciutim. * Dop che ha fatt
el bagolon a
man drita e po’ a la stanca subit scappa a colazion da
la sò morosa Bianca. * Viva
i pret e la moral, lor
san viver ben da bon, magnen anca l’animal a
dispetto de l’Aron. * De
fastidi non ghe n’han se diverten con prudenza e
le spese che lor fan ghe le paga la “Credenza”. * Con
lé el lassi a kanesar a
dir su de ‘sti surot perché
voi intant parlar del
mè caro Tondolot. * Tondolot, se nol
savì, è ciamà da tuti “el Nan” de longhessa è un metr e tri, ma robust coma un paisan. * È el spavent de tuti i doni per
quel coso che lu g’ha, e
per far el matrimoni dei
fastidi s’è trovà. * Pien d’ingegn
e de pazienza lu sa far tuti i mester, è maester d’eloquenza, fa el becchin e l’arloier. * Chi
un’istanza vol mandar su
de sora in Commission mai
non manca de ciamar Tondolot che è così bon. * Ma
la scurti anca col Nan cort de gambe e de quattrin perché
sent sigar lontan * La
Mariana Brostolina è
una donna assai stimada; un temp era balarina nonché
dama de contrada. * A
vederla andar a cà con
quell’aria da padron più
d’un om s’è innamorà e gha pers la sò
ragion. * Lè g’ha
di occ che en du carbon, g’ha du fianch da piturar, a Muscina e a Bocalon el servel
g’ha fatt girar. * G’ha un senato gigantesch, una
vos che sfonda el cor: quand fa cald
e quand fa fresch da
per tutt lei manda odor. * Ma
diversi malmasai con
un spirit da dozina l’han
ciamada per scodmai * Tuta
liscia e ben petnada sota a bras
de sò cugnada vegna in sà
con far noios. * È moier de Santagnes nominato
Giacomin che
ben trenta volte al mes è imbariagh de gregia e vin. * Quante
volte avrì sentì ‘sto
model de polizia a sigar de chì e de lì: “Dova sit, Amalia mia!”. * Una
sera m’ha ciamà su
de sora a casa sò e
una lettra m’ha detà granda e grossa coma un bo. * “Vengo
a lei con cuesta mia per
pregarlo in senocion, g’ho la nera Amalia mia con
un fulmen nel ventron.
* El dotor
el me g’ha dito che
sé stado in del balar e mì insiem con mio marito non
se fa che backaiar”. * Dop nov mes s’è po’ savù che
malan era succes e
l’onor g’avem avù d’un
novello Santagnes. * Quand se dis
combinazion guarda
mai chi vedi me: el vecc
Sforni Salamon con
Vittorio el matt Balè. * Salamon g’ha
una fiacheta che
tol anca i sentiment: è el ridicol de Piasseta perché
a tuti dà el torment. * El sò
degno compagnon el servel
g’ha un po’ patì, venda
patina e savon a
la rosa e al fajulì. * Te
domanda ogni moment se ghet gnint de scart da vender; è
una pitima, un torment che
dei bessi te fa spender. * Con
tutt quest non è un mamzer g’ha bon cor
ma poch talent, è
un noios d’un lavativ per
lu tutti en sò parent. * E
sia gloria a ‘sti gnivrim, che
ho volù chì ricordar: fassa Dio che i kolaim non
i vaghen a turbar. * Consolemes, o letor, che
el ckasser è in bone man…. con
ste facie el nostr’onor durarà lontan
lontan!.... * |
È
il giorno del digiuno (Kippur), si
capisce che è mognet
(festa), nel chasser
(ghetto) non c’è nessuno, il
ghetto mi sembra una desolazione. * Sull’angolo
della Piasseta (piazza Concordia) contrariamente
al solito silenziosa, mi
sono fermato un’oretta in
attesa della mia ragazza. * E
così per ingannare la
noiosa attesa mi
sono messo a chiacchierare con
Nilde Maroni. * Dall’ingresso
del Tissan (via Dottrina Cristiana) arriva
con
in mano il sidur
(libro delle preghiere) piena
di cavanà
(devozione). * Fa
quattro passi su una mattonella seria,
seria col capo chino, si
aggiusta il cappello e
poi allunga un po’ il passo: * così
tranquilla con aspetto devoto col
ritmo di una lumaca va
alla Scola (Sinagoga) Beccaria a
purificarsi dei suoi gnavonot (peccati). * Ma
chi vedo! Il mio Aronnin ben
pulito da capo a piedi, con
i merletti alla camicia ed
i pantaloni di piqué. * Ha
già occupato il suo tempo: un
paio di ore alla Scola (Sinagoga)
grande a
pregare sulla torà (i libri della
legge) che
Dio gli faccia vincere un bel terno. * poi
va a dare il buon mognet
(augurio) a
diversi gnascirim
(notabili); va
dal cavalier Franchett a
scroccare dei pisciutim
(soldi). * Dopo
che ha chiacchierato a
destra e a sinistra subito
scappa a colazione dalla
sua fidanzata Bianca. * Viva
i preti e la morale, loro
sanno davvero vivere bene, mangiano
anche il maiale a
dispetto dell’ Aron (la legge
ebraica). * Non
hanno problemi si
divertono con avvedutezza e
le spese che fanno le
paga per loro la “Credenza” (il governo). * Lo
lascio con lei a kanesar
(sparlare) a
insultare questi surot
(figuri) perché
nel frattempo voglio parlare del
mio caro Tondolot. * Tondolot, se non lo sapete, è
chiamato da tutti “il Nano” è
alto un metro e tre centimetri, ma
è forte come un contadino. * È
il terrore di tutte le donne per
quel suo arnese, e
per sposarsi ha
avuto dei problemi. * Pieno
di ingegno e di tenacia lui
sa fare di tutto, è
maestro d’eloquenza, fa
il becchino e l’orologiaio. * Chi
vuole mandare un’istanza alla
Commissione non
fa mai a meno di rivolgersi a Tondolot che è così bravo. * Ma
la faccio breve anche col Nano corto
di gambe e di quattrini perchè sento strillare da lontano Maria
di Brostolin. * Mariana
Brostolina è
una donna molto stimata; una
volta faceva la ballerina ed
anche la signora di strada. * Vedendola
andare in giro con
quell’aria signorile più
di un uomo s’è innamorato ed
ha perso la testa.
* Ha
gli occhi che sono due carboni, due
fianchi da dipingere, a Muscina ed a Bocalon ha
fatto girate la testa. * Ha
un petto gigantesco, una
voce che penetra nel cuore: sia
col caldo che col freddo manda
odore dappertutto. * Ma
alcuni malmasai
(sciocchi) con
spirito dozzinale l’hanno
soprannominata Mariana
Brostolina. * Tutta
elegante e ben pettinata Richeta di Lambros a
braccetto di sua cognata viene
avanti con fare annoiato. * È
moglie di Santagnes detto
Giacomin che
ben trenta volte al mese è
ubriaco di grappa e di vino. * Quante
volte avrete sentito questo
campione di pulizia strillare
di qua e di là “Dove
sei Amalia mia!” * Una
sera mi ha invitato su
di sopra a casa sua e
mi ha dettato una lettera grande
e grossa come un bue. * “Vengo
a lei con questa mia per
pregarla in ginocchio, ho
la mia nera (povera) Amalia con
un fulmine nella pancia. * Il
dottore mi ha detto che
è stato nel ballare e
insieme con mio marito non
facciamo che backaiar
(piangere)”. * Dopo
nove mesi si è poi saputo quale
guaio era successo ed
abbiamo avuto l’onore di
un nuovo Santagnes. * Quando
si dice la combinazione guarda
mai chi vedo: il
vecchio Salamon Sforni con
Vittorio Balè il matto. * Salomon
è di una indolenza che
prende anche i sentimenti: è
il buffone di Piazzeta (Piazza Concordia) perché
tormenta tutti. * Il
suo degno compagno è
uno un po’ fuori di testa, vende
crema da scarpe e sapone profumato
alla rosa ed al gelsomino * Ti
domanda ogni momento se
hai qualche cosa che butti via da vendere; è
un seccatore, un tormento che
ti fa spendere soldi. * Con
tutto ciò non è un mamzer
(cattivo) ha
buon cuore ma poca intelligenza, è
un noioso lavativo per
lui sono tutti suoi parenti. * E
sia gloria a questi gnivrim
(ebrei) che
qui ho voluto ricordare: voglia
Dio che i kolaim
(guai) non
vadano a turbarli. * Consoliamoci,
o lettore, che
il ckasser
(ghetto) è in buone mani…. con
questi personaggi il nostro onore durerà
molto a lungo!.... * |
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