La camareta

 

La mia cameretta

La camareta dova staghi

a far la vita allegra del student

è propria un qualche cosa de finì,

un capo d’arte, un vero monument.

 

È piccolina, ariosa e quand el

sponta su l’orizzont bel e rident

un fil de sol schersos me vegna

a romperme el dormir placidament.

 

Gh’è un lusso, un lusso propria strepitos,

un lett che par lì apposta per dormir,

tendine, specc e tavole de nos.

 

La prima volta, el digh così per dir,

che me ghe son sveglià, tutt ingoscios

g’ho avù un gran pachad d’esser un gnascir.

 

La cameretta dove io abito 

a fare la vita allegra dello studente

è proprio qualche cosa di perfetto,

un capolavoro, un vero monumento.

 

È piccolina, ariosa e quando il giorno

spunta sull’orizzonte bello e ridente

un raggio di sole scherzoso mi viene lì

a interrompere il mio dormire placidamente.

 

C’è un lusso, un lusso davvero strepitoso,

un letto che sembra lì apposta per dormire,

tendine, specchio e tavoli di noce.

 

La prima volta, lo dico così per dire,

che mi ci sono svegliato, tutto angosciato

ho provato il grande pachad (terrore) d’esser un gnascir (ricco).

 

 


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