In ambulatori

 

In ambulatorio

 

- Son vignuda a disturbarel

per contarghe un gran secret

e so ben che mi poss farel

perché lu è un dotor discret.

- Su, che parla in confidenza,

senza tanta sudizion;

me so tegnar con prudenza

i segret de profession.

- Sior dotor, è da un pess

che el Pepo me trascura...

non me toca da sei mes

e de me non se ne cura.

Da zonot lu non ghe va;

è assai timid, puvarin...

questa è propria una macà

che me casca sul copin.

- Che non staga a disperarse

per 'ste robe così nére...

a la fin lei poi chietarse,

g'ha sinquanta primavere!

- Cosa disa, mama mia,

en appena quarantott

e non son da botar via

ne la sporta dei molott.

- Me non vói discontentarla,

che sia bona e vederà

che così coma me parla

marì l'adorarà.

Per curar la malattia

ghe vol propria una ricetta,

che la malinconia

via del tutt, del tutt ghe metta.

Che ghe toga una scudela

de lucente porcellana,

con dell'acqua de canela

e un influss de cassia insana,

e dop ghe sontarà

un tochel de manganes

fin che tutt se disfarà,

che la missia per un pèss:

preparada a sta manera,

che ghe daga la missianza

e quand è in su la sera

che se g' buta su la panza:

con 'sto mezo, son sicur

che un effetto sortirà,

e deventerà tant dur

che mai più ghe molarà:

che se mai dovess fallir

 

 

st'infallibile ricetta

me non so cosa ghe dir...

che ghe faga una pugnetta! —

 

 

- Son venuta a disturbarla

Per dirle un grande secreto

e sono sicura che lo posso fare

perché lei è un dottore discreto.

- Su, che parli con fiducia,

senza tanta soggezione;

io so tenere con prudenza

i segreti professionali.

- Signor dottore, è già da molto tempo

che il mio Pepo mi trascura...

non mi tocca da sei mesi

e non si cura di me.

Da zonot (prostitute) lui non ci va;

è assai timido, poverino...

questa è proprio una macà (disgrazia)

che mi cade sul collo.

- Ma non stia a disperarsi

per queste cose così nére (misere)...

in fondo lei può mettersi tranquilla,

ha cinquanta primavere!

- Cosa dice, mamma mia,

sono appena quarantotto

e non son da buttare via

nella cesta delle spazzature.

- Io non voglio scontentarla,

che sia buona e vedrà

che così come mi parla

suo marito l'adorerà.

Per curar la malattia

ci vuole propria una ricetta,

che la sua malinconia

scacci via del tutto, proprio del tutto.

Prenda una scodella

di porcellana splendente,

con dell'acqua di cannella

e un infuso di erba cassia,

e poi ci aggiungerà

un pezzetto di manganese

fino a che tutto si scioglierà,

mescoli per un bel po’:

preparato in questo modo,

gli dia il miscuglio

e poi quando è verso sera

gli si butti sulla pancia:

in questo modo, sono sicuro

che otterrà il risultato,

e diventerà tanto duro

che non si affloscerà più:

nel caso che dovesse fallire

 

 

questa infallibile ricetta

io non so cosa dirle...

che gli faccia una pugnetta! —

 

 

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